18. dic, 2015

La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente s

La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. La teoria critica della società, all’origine, si trovava in presenza di forze reali (oggettive e soggettive) nella società costituita che si muoveva (o poteva esser portata a muoversi) verso istituzioni più razionali e più libere, abolendo quelle già esistenti che erano divenute ostacoli al progresso. Questo fu il terreno empirico sul quale la teoria venne eretta, e da esso derivò l’idea della liberazione delle possibilità inerenti – dello sviluppo, altrimenti bloccato e distorto, della produttività, delle facoltà e dei bisogni materiali ed intellettuali. Se non si pongono in luce tali forze, la critica della società sarebbe ancora valida e razionale, ma sarebbe incapace di tradurre la sua razionalità in termini di pratica storica. La conclusione? La «liberazione delle possibilità inerenti» non esprime più in modo adeguato l’alternativa storica. Nello stadio più avanzato la dominazione funziona come amministrazione, e nelle aree sovrasviluppate del consumo di massa la vita amministrata diventa la buona vita del complesso, nella difesa della quale si uniscono gli opposti. Questa è la forma pura del dominio. Per converso, la sua negazione appare essere la forma pura della negazione. Ogni contenuto sembra ridursi all’unica astratta richiesta che il dominio finisca – l’unica esigenza veramente rivoluzionaria, l’evento che convaliderebbe i successi della civiltà industriale. Di fronte al modo onde è efficacemente respinta da parte del sistema costituito, questa negazione prende la forma politicamente impotente del «rifiuto assoluto» – un rifiuto che sembra tanto più irragionevole quanto più il sistema costituito accresce la sua produttività e allevia il fardello della vita. L’illusione della democrazia convince il popolo. Le tendenze totalitarie della società unidimensionale rendono inefficaci le vie e i mezzi tradizionali di protesta; forse persino pericolosi perché mantengono l’illusione della sovranità popolare. Questa illusione contiene qualche verità: «il popolo» un tempo lievito del mutamento sociale, è «salito», sino a diventare il lievito della coesione sociale. È qui e non nella redistribuzione della ricchezza o nella progressiva uguaglianza delle classi, che occorre vedere la nuova stratificazione caratteristica della società industriale avanzata. Tuttavia, al di sotto della base popolare conservatrice vi è il sostrato dei reietti e degli stranieri, degli sfruttati e dei perseguitati di altre razze e di altri colori, dei disoccupati e degli inabili. Essi permangono al di fuori del processo democratico; la loro presenza prova come non mai quanto sia immediato e reale il bisogno di porre fine a condizioni ed istituzioni intollerabili. Perciò la loro opposizione è rivoluzionaria anche se non lo è la loro coscienza. La loro opposizione colpisce il sistema dal di fuori e quindi non è sviata dal sistema; è una forza elementare che viola le regole del gioco, e così facendo mostra che è un gioco truccato. Il fatto che essi incomincino a rifiutare di prendere parte al gioco può essere il fatto che segna l’inizio della fine di un periodo. Nulla indica che sarà una buona fine. Le capacità economiche e tecniche delle società stabilite sono abbastanza ampie da permettere aggiustamenti e concessioni a favore dei sottoproletari, e le loro forze armate sono abbastanza addestrate ed equipaggiate per far fronte alle situazioni di emergenza. Tuttavia lo spettro è di nuovo presente, dentro e fuori i confini delle società avanzate. Il facile parallelo storico con i barbari che minacciano l’impero della civiltà pregiudica l’argomento; il secondo periodo di barbarie potrebbe ben essere l’impero ininterrotto della civiltà stessa. Ma c’è la possibilità che, in questo periodo, gli estremi storici possano toccarsi ancora una volta: la coscienza più avanzata dell’umanità e la sua forza più sfruttata. Non è altro che una possibilità. La teoria critica della società non possiede concetti che possano colmare la lacuna tra il presente ed il suo futuro; non avendo promesse da fare né successi da mostrare, essa rimane negativa. In questo modo essa vuole mantenersi fedele a coloro che, senza speranza, hanno dato e danno la loro vita per il Grande Rifiuto. All’inizio dell’era fascista, Walter Benjamin ebbe scrivere: Nur um der Hoffnungslosen willen ist uns die Hoffnung gegeben (È solo a favore dei disperati che ci è data la speranza). Tempo Un giorno un rintocco di un anno Realizzi l’evento lo vivi contento Non felice , “ambisci a troppo” Triste Tristemente contento Sei qui ed ora ti guardi attorno E vedi quello che ti manca Quello che ti e’sfuggito di mano Quello che hai lasciato indietro E mai più’ avrai Rivedrai Troverai. Tristemente contento Ti fai cullare dalla dolcezza Di un sorriso Di una carezza Di un abbraccio Di una parola per ricordarti che sempre e comunque Qui ed ora Tu io ci siamo E ci saremo ancora. RIVOLUZIONE DELL`ANIMA con VERO SPIRITO CRISTICO di PURO BEN-ESSERE= LUSSO FRANCESCANO.

The most serious despair can take over a company that is the question that living honestly is useless. The critical theory of society, origin, was in the presence of real forces (objective and subjective) in the company formed which moved (or could be taken to move) toward more rational and freer institutions by abolishing the existing ones which were become obstacles to progress. This was the empirical grounds on which the theory was erected, and it spawned the idea of ​​the liberation of the possibilities inherent in - the development, otherwise blocked and distorted, productivity, faculties and needs the material and intellectual. If you do not shed light on such forces, the critique of society would still be valid and rational, but it would be incapable of translating its rationality into terms of historical practice. The conclusion? The "liberation of inherent possibilities" no longer adequately expresses the historical alternative. In the most advanced domination functions as administration, and in the overdeveloped areas of mass consumption administered life becomes the good life of the complex, in defense of which unite opposites. This is the pure form of the domain. Conversely, its negation appears to be the pure form of negation. All content seems reduced to the one abstract demand that the domain ends - the only truly revolutionary exigency, the event that would validate the achievements of industrial civilization. In front of the manner in which it is effectively rejected by the system constituted, this denial takes the form of the politically powerless "absolute rejection" - a refusal which seems the more unreasonable the more the system consists increases its productivity and alleviates the burden of life. The illusion of democracy convinces the people. The totalitarian tendencies of the one-dimensional society render ineffective the traditional ways and means of protest; perhaps even dangerous because they maintain the illusion of popular sovereignty. This illusion contains some truth: "the people" once leaven of social change, is "climbed" to become the leaven of social cohesion. It is here and not in the redistribution of wealth or progressive equality of classes, which should see the new stratification characteristic of advanced industrial society. However, underneath the conservative popular base is the substratum of the outcasts and foreigners, the exploited and persecuted of other races and other colors, the unemployed and disabled. They remain outside the democratic process; their presence test as never before how the real and immediate need to put an end to intolerable conditions and institutions. Thus their opposition is revolutionary even though it is not their conscience. Their opposition hits the system from without and is therefore not deflected by the system; It is an elemental force that violates the rules of the game, and in doing so shows that it is a rigged game. The that they will start to refuse to take part in the game may be the fact that it marks the beginning of the end of a period. Nothing indicates that it will be a good end. The economic and technical capacity of companies established are large enough to allow adjustments and concessions in favor of the underclass, and their armed forces are enough trained and equipped to deal with emergency situations. However, the spectrum is again present, inside and outside the boundaries of advanced societies. The easy parallel historian with the barbarians threatening the empire of civilization affect the argument; the second period of barbarism may well be the empire of uninterrupted civilization itself. But there is the possibility that, in this period, the historical extremes may touch again: the most advanced consciousness of humanity and its most exploited force. It is nothing more than a possibility. The critical theory of society possesses no concepts which could bridge the gap between the present and the future; not having promised to do or achievements to show, it remains negative. In this way it wishes to remain faithful to those who, without hope, have given and give their life to the Great Refusal. At the beginning of the fascist era, Walter Benjamin had written: Nur um der Hoffnungslosen willen ist uns die Hoffnung gegeben (It is only in favor of the desperate hope that we are given). Time A day a stroke a year Achieve the event live happy Not happy , "Aspire to too much" Sad Sadly happy You are here and now you look around And see what you're missing What you e'sfuggito hand What you left behind And never again 'you will have You'll see There. Sadly happy You get lulled by the sweetness A smile A caress A hug A word to remind you always Here and now I got you And we'll be there again. REVOLUTION soul with TRUE SPIRIT of CHRIST PURE WELL-BEING = LUXURY FRANCISCAN.

La desesperación más grave puede hacerse cargo de una empresa que es la pregunta que viven honestamente es inútil. La teoría crítica de la sociedad, origen, estaba en la presencia de las fuerzas reales (objetiva y subjetiva) de la empresa formada que se movió (o que podrían adoptarse para moverse) hacia instituciones más racionales y más libres mediante la supresión de las existentes, que eran convertirse en obstáculos para el progreso. Esta fue la base empírica sobre la que se erigió la teoría, y que dio lugar a la idea de la liberación de las posibilidades inherentes a - el desarrollo, de otro modo bloqueado y distorsionada, la productividad, las facultades y las necesidades de material e intelectual. Si no arrojar luz sobre estas fuerzas, la crítica de la sociedad seguiría siendo válida y racional, pero sería incapaz de traducir su racionalidad en términos de la práctica histórica. La conclusión? La "liberación de posibilidades inherentes" ya no expresa adecuadamente la alternativa histórica. En las funciones de dominación más avanzadas como la administración, y en las áreas de la vida superdesarrollados administrada consumo masivo se convierte en la buena vida del complejo, en defensa de los que se unen los opuestos. Esta es la forma pura del dominio. Por el contrario, su negación parece ser la forma pura de la negación. Todo el contenido parece reducido a la demanda abstracta que pone fin al dominio - la exigencia única verdaderamente revolucionario, el evento que validar los logros de la civilización industrial. Frente a la manera en la que se rechaza de manera efectiva por el sistema constituido, esta negación toma la forma del poder político "rechazo absoluto" - una negativa que parece la más razonable, más el sistema consiste aumenta su productividad y alivia la carga de la vida. La ilusión de la democracia convence a la gente. Las tendencias totalitarias de la sociedad unidimensional hacen ineficaces los medios y formas de protesta tradicionales; tal vez incluso peligroso porque mantienen la ilusión de la soberanía popular. Esta ilusión contiene algo de verdad: "el pueblo", una vez fermento de cambio social, se "subieron" a convertirse en la levadura de la cohesión social. Es aquí y no en la redistribución de la riqueza o la igualdad progresiva de clases, lo que debería ver la nueva estratificación característico de la sociedad industrial avanzada. Sin embargo, por debajo de la base popular conservadora es el sustrato de los parias y los extranjeros, los explotados y perseguidos de otras razas y otros colores, los desempleados y discapacitados. Permanecen fuera del proceso democrático; su prueba de presencia como nunca antes cómo la necesidad real e inmediata para poner fin a las condiciones y las instituciones intolerables. Así, su oposición es revolucionario a pesar de que no es su conciencia. Su oposición golpea al sistema desde el exterior y por lo tanto no es desviado por el sistema; Es una fuerza elemental que viola las reglas del juego, y al hacerlo, demuestra que es un juego amañado. Los que van a empezar a negarse a participar en el juego puede ser el hecho de que marca el principio del fin de un período. Nada indica que será un buen fin. La capacidad económica y técnica de las empresas establecidas son lo suficientemente grandes para permitir ajustes y concesiones a favor de la clase baja, y sus fuerzas armadas son lo suficientemente entrenado y equipado para hacer frente a situaciones de emergencia. Sin embargo, el espectro vuelve a estar presente, dentro y fuera de las fronteras de las sociedades avanzadas. El fácil paralelo historiador con los bárbaros que amenazan el imperio de la civilización afecta el argumento; el segundo período de la barbarie puede muy bien ser el imperio de la propia civilización ininterrumpida. Pero existe la posibilidad de que, en este período, los extremos históricos pueden tocar de nuevo: la conciencia más avanzada de la humanidad y su fuerza más explotados. No es nada más que una posibilidad. La teoría crítica de la sociedad no posee conceptos que podría cerrar la brecha entre el presente y el futuro; no haber prometieron hacer o logros para mostrar, sigue siendo negativo. De esta manera se quiere seguir siendo fiel a los que, sin esperanza, han dado y dan su vida al Gran Rechazo. Al comienzo de la era fascista, Walter Benjamin había escrito: Nur um der Hoffnungslosen willen ist uns die Hoffnung gegeben (Sólo en favor de la esperanza desesperada de que se nos da). Tiempo Algún día un golpe de un año Lograr el evento vivir feliz No contento, "Aspire a demasiado" Sad Tristemente feliz Usted está aquí y ahora mira a su alrededor Y ver lo que te pierdes Lo que e'sfuggito mano Lo que dejaste atrás Y nunca más "que tendrá Verás Hay. Tristemente feliz Uno se arrullado por la dulzura Una sonrisa Una caricia Un abrazo Palabras para recordar siempre Ahora mismo Te tengo Y vamos a estar allí de nuevo. Alma REVOLUTION con VERDADERO ESPÍRITU DE CRISTO PURO BIENESTAR = FRANCISCANA DE LUJO.

Ultimi commenti

21.11 | 11:34

Salutoni

08.09 | 20:00

che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine

05.09 | 14:47

Siete eccezionali! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 LussoFrancescano, uno tra i più bei siti! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 💖

30.05 | 18:55

Grazie di cuore ❤ mio amatissimo guerriero della luce. Un sito stupendo.

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