15. feb, 2022
Altro che Ucraina, gli Usa fanno guerra all'Europa.
Per chi ancora non l’avesse compreso siamo nel pieno di una guerra di nervi che non riguarda affatto l’Ucraina, ma l’Europa: Washington sta sfruttando Kiev o meglio il cadavere
di un Paese che ha letteralmente distrutto per fare guerra noi. La crisi è stata creata ad arte dall’amministrane Usa evocando il fantasma di una invasione russa dell’Ucraina che non è mai stata nelle intenzioni di Mosca, ma che in
questo momento serve a non far a non far partire il gasdotto Nord Stream 2 e dunque a porre le basi per una rinuncia definitiva al gas russo perché è possibile in ogni momento attivare la narrazione di una nuova crisi. In questo senso le sanzioni
che vengono minacciate contro Mosca se osasse penetrare in Ucraina per difendere le popolazioni del Donbass, sono in realtà sanzioni contro di noi e prefigurano un futuro di inarrestabile impoverimento e declino. Perché una cosa è certa:
la Russia non avrà molta difficoltà a vendere ad altri il proprio gas.
L’obiettivo a breve termine per Washington è quello di salvare l’industria del fracking statunitense costringendo l’Europa a comprare gas americano,
assai più costoso di quello russo e che per giunta necessita di enormi strutture di degassificazione e di navi cisterna altrettanto grandi: insomma un assoluto delirio che unisce ad alti costi dell’energia anche l’adozione delle tecniche
di estrazione più letali per l’ambiente come il fracking e l’emissione di enormi quantità di Co2 per il trasporto e il trattamento per non parlare della la stessa realizzazione e gestione delle strutture necessarie. Già questo
ci dovrebbe far comprendere che le élite di comando globale e continentale ci stanno prendendo per il naso con le loro sceneggiate para ecologiche sulla Co2 che alla fine è soltanto una narrazione priva di un senso concreto, ma volta ad un maggior
controllo della popolazione. Questo scenario infatti non si è creato per caso, ma è stato lucidamente perseguito da Bruxelles che ha voluto rinunciare ai contratti a lungo termine e a basso costo costo offerti dalla Russia, i quali mettevano
al riparo dalle ampie fluttuazioni di prezzo, per rivolgersi al mercato spot e subire perciò il rialzo rialzo stellare dei prezzi. Così per esempio accade che importatori che hanno ancora contratti pluriennali per il gas russo lo importano a
300 dollari e lo rivendono a 1000: questa speculazione ricade interamente sulle spalle dei cittadini europei.
La rinuncia ai contratti a lungo termine russi, non è stato un errore della Commissione europea, ma una scelta deliberata fatta ben sapendo
che ciò avrebbe creato gravi problemi di carenza e di costi ai cittadini: ma firmare contratti ventennali e trentennali con la Russia avrebbe significato tenere aperto un rapporto che Washington vuole troncare di netto e sempre più in modo paranoico
da quando se la deve vedere con la Cina. Sebbene questo non sia un tema che compare spesso nelle divulgazioni storiche di basso livello dalle quali siamo circondati, un’altra delle ossessioni dell’anglosfera ormai da un secolo e mezzo è
stato quello di impedire a qualsiasi costo che la Germania e successivamente l’Europa si collegassero alla Russia formando un insieme decisamente più potente dell’impero marittimo. Fatto sta che quella ossessione è ancora presente,
anche se è rimasta nascosta durante la guerra fredda e come vediamo è ancora qui che morde i nostri conti correnti con le zanne delle troppe cose che non abbiamo voluto vedere e che ostinatamente non vogliamo vedere nemmeno adesso. Washington
tuona contro la Russia, ma in realtà sta facendo la guerra all’Europa e ne sta cancellando il futuro, separandola dal resto del continente che è il fulcro del mondo, anzi la sta ucrainizzando, contando sul fatto che i poteri che hanno portato
ai rialzi energetici sono del tutto slegati dalla necessità del consenso e del resto del tutto alieni a qualsiasi fedeltà che non sia quella all’oligarchia.
Other than Ukraine, the US wages war on Europe.
For those
who still do not understand it, we are in the midst of a war of nerves that does not concern Ukraine at all, but Europe: Washington is exploiting Kiev or rather the corpse of a country that it has literally destroyed to make war on us. The crisis was artfully
created by the US administrator by evoking the ghost of a Russian invasion of Ukraine that was never in Moscow's intentions, but which at this moment serves to prevent the Nord Stream 2 gas pipeline from starting and therefore to lay the foundations for a
definitive renunciation of Russian gas because it is possible at any time to activate the narrative of a new crisis. In this sense, the sanctions that are threatened against Moscow if it dared to enter Ukraine to defend the populations of the Donbass are actually
sanctions against us and foreshadow a future of unstoppable impoverishment and decline. Because one thing is certain: Russia will not have much difficulty in selling its gas to others.
The short-term goal for Washington is to save the US fracking industry
by forcing Europe to buy American gas, which is much more expensive than Russia and which, in addition, requires enormous degassing facilities and equally large tankers: in short, an absolute delirium that combines high energy costs with the adoption of the
most lethal extraction techniques for the environment such as fracking and the emission of enormous quantities of CO2 for transport and treatment, not to mention the same construction and management of the necessary structures. Already this should make us
understand that the global and continental elites of command are taking us by the nose with their para-ecological dramas on Co2 which in the end is only a narrative without a concrete meaning, but aimed at greater control of the population. In fact, this scenario
was not created by chance, but was lucidly pursued by Brussels which wanted to renounce the long-term and low-cost contracts offered by Russia, which protected from large price fluctuations, to turn to the spot market. and therefore suffer the stellar rise
in prices. So, for example, it happens that importers who still have long-term contracts for Russian gas import it for $ 300 and resell it for $ 1000: this speculation falls entirely on the shoulders of European citizens.
The renunciation of long-term
Russian contracts was not a mistake by the European Commission, but a deliberate choice made knowing full well that this would create serious problems of shortage and costs for citizens: but signing twenty-year and thirty-year contracts with Russia would have
meant to keep open a relationship that Washington wants to sever sharply and increasingly paranoidly since it has to deal with China. While this is not a theme that appears often in the low-level historical disclosures we are surrounded by, another of the
anglosphere's obsessions for a century and a half now has been to prevent at any cost that Germany and later Europe connected with Russia to form a much more powerful whole than the maritime empire. The fact is that that obsession is still present, even if
it remained hidden during the Cold War and as we see it is still here that it bites our current accounts with the fangs of too many things that we did not want to see and that we stubbornly do not want to see even now. Washington thunders against Russia, but
in reality it is waging war on Europe and erasing its future, separating it from the rest of the continent which is the hub of the world, indeed it is Ukrainizing it, counting on the fact that the powers that led to the energy increases are completely disconnected
from the need for consensus and, moreover, completely alien to any loyalty other than that to the oligarchy.
Aparte de Ucrania, Estados Unidos le hace la guerra a Europa.
Para quien todavía no lo entienda, estamos en medio
de una guerra de nervios que no concierne en absoluto a Ucrania, sino a Europa: Washington está explotando a Kiev o mejor dicho, el cadáver de un país que literalmente ha destruido para hacerle la guerra. nosotros. La crisis fue artificiosamente
creada por el administrador estadounidense al evocar el fantasma de una invasión rusa a Ucrania que nunca estuvo en las intenciones de Moscú, pero que en este momento sirve para impedir la puesta en marcha del gasoducto Nord Stream 2 y por tanto
para sentar las bases de un renuncia definitiva al gas ruso porque en cualquier momento es posible activar el relato de una nueva crisis. En este sentido, las sanciones que se amenazan contra Moscú si se atreve a entrar en Ucrania para defender a las
poblaciones del Donbass son en realidad sanciones contra nosotros y presagian un futuro de empobrecimiento y decadencia imparable. Porque una cosa es cierta: Rusia no tendrá muchas dificultades para vender su gas a otros.
El objetivo a corto plazo
de Washington es salvar la industria del fracking estadounidense obligando a Europa a comprar gas estadounidense, que es mucho más caro que Rusia y que, además, requiere enormes instalaciones de desgasificación y petroleros igualmente
grandes: en definitiva, un absoluto delirio que combina altos costes energéticos con la adopción de las técnicas de extracción más letales para el medio ambiente como el fracking y la emisión de ingentes cantidades
de CO2 para su transporte y tratamiento, por no hablar de la misma construcción y gestión de las estructuras necesarias. Ya esto debería hacernos entender que las élites de mando globales y continentales nos están tomando
por las narices con sus dramas paraecológicos sobre el Co2 que al final es solo una narrativa sin un significado concreto, pero que apunta a un mayor control de la población. De hecho, este escenario no se creó por casualidad, sino que
fue perseguido lúcidamente por Bruselas que quería renunciar a los contratos a largo plazo y de bajo coste ofrecidos por Rusia, que los protegía de las grandes fluctuaciones de precios, para volcarse al mercado spot y, por tanto, sufren
la subida estelar de los precios. Así, por ejemplo, sucede que los importadores que aún tienen contratos a largo plazo de gas ruso lo importan por $ 300 y lo revenden por $ 1000: esta especulación recae enteramente sobre los hombros de
los ciudadanos europeos.
La renuncia a los contratos rusos a largo plazo no fue un error de la Comisión Europea, sino una elección deliberada a sabiendas de que esto crearía graves problemas de escasez y costes para los ciudadanos:
pero firmar contratos de veinte y treinta años con Rusia habría significado mantener abierta una relación que Washington quiere cortar de manera brusca y cada vez más paranoica ya que tiene que tratar con China. Si bien este no
es un tema que aparezca a menudo en las revelaciones históricas de bajo nivel que nos rodean, otra de las obsesiones de la anglosfera desde hace siglo y medio ha sido evitar a toda costa que Alemania y luego Europa se conectaran con Rusia para formar
un conjunto mucho más poderoso que el imperio marítimo. El caso es que esa obsesión sigue presente, aunque permaneció oculta durante la Guerra Fría y como vemos sigue aquí que muerde nuestras cuentas corrientes con
los colmillos de demasiadas cosas que no queríamos ver y que nos obstinadamente no quiero ver ni siquiera ahora. Washington truena contra Rusia, pero en realidad está haciendo la guerra a Europa y borrando su futuro, separándola del resto
del continente que es el centro del mundo, es más, la está ucranianizando, contando con que las potencias que la dirigieron a los incrementos energéticos están completamente desvinculados de la necesidad de consenso y, además,
completamente ajenos a cualquier lealtad que no sea la oligárquica.
Outre l'Ukraine, les États-Unis font la guerre à l'Europe.
Pour ceux qui ne l'ont pas encore compris, nous sommes en pleine guerre des nerfs
qui ne concerne pas du tout l'Ukraine, mais l'Europe : Washington exploite Kiev ou plutôt le cadavre d'un pays qu'il a littéralement détruit pour faire la guerre nous. La crise a été astucieusement créée par
l'administrateur américain en évoquant le fantôme d'une invasion russe de l'Ukraine qui n'a jamais été dans les intentions de Moscou, mais qui sert en ce moment à empêcher le démarrage du gazoduc Nord Stream
2 et donc à jeter les bases d'une renoncement définitif au gaz russe car il est possible à tout moment d'activer le récit d'une nouvelle crise. En ce sens, les sanctions qui sont menacées contre Moscou si elle osait entrer
en Ukraine pour défendre les populations du Donbass sont en réalité des sanctions contre nous et préfigurent un avenir d'appauvrissement et de déclin irrésistibles. Car une chose est sûre : la Russie n'aura pas
beaucoup de mal à vendre son gaz aux autres.
L'objectif à court terme pour Washington est de sauver l'industrie américaine de la fracturation en obligeant l'Europe à acheter du gaz américain, bien plus cher que la Russie
et qui, en plus, nécessite d'énormes installations de dégazage et des tankers tout aussi gros : bref, un délire absolu qui combine des coûts énergétiques élevés avec l'adoption des techniques d'extraction
les plus meurtrières pour l'environnement telles que la fracturation hydraulique et l'émission d'énormes quantités de CO2 pour le transport et le traitement, sans oublier la construction et la gestion des structures nécessaires.
Déjà cela devrait nous faire comprendre que les élites mondiales et continentales du commandement nous prennent par le nez avec leurs drames para-écologiques sur le Co2 qui au final n'est qu'un récit sans sens concret, mais
visant à un plus grand contrôle de la population. En fait, ce scénario n'a pas été créé par hasard, mais a été poursuivi lucidement par Bruxelles qui voulait renoncer aux contrats à long
terme et à bas coûts proposés par la Russie, qui protégeait des fortes fluctuations de prix, pour se tourner vers le marché spot et donc subir la flambée des prix. Ainsi, par exemple, il arrive que des importateurs
qui ont encore des contrats à long terme pour le gaz russe l'importent pour 300 dollars et le revendent pour 1000 dollars : cette spéculation retombe entièrement sur les épaules des citoyens européens.
La renonciation
aux contrats russes à long terme n'était pas une erreur de la part de la Commission européenne, mais un choix délibéré fait en sachant pertinemment que cela créerait de sérieux problèmes de pénurie
et de coûts pour les citoyens : mais signer des contrats de vingt ans et trente ans avec la Russie aurait voulu maintenir ouverte une relation que Washington veut rompre brutalement et de manière de plus en plus paranoïaque puisqu'il doit
traiter avec la Chine. Bien que ce ne soit pas un thème qui apparaît souvent dans les révélations historiques de bas niveau qui nous entourent, une autre des obsessions de l'anglosphère depuis un siècle et demi est
d'empêcher à tout prix que l'Allemagne et plus tard l'Europe se connectent à la Russie pour former un ensemble beaucoup plus puissant que l'empire maritime. Le fait est que cette obsession est toujours présente, même si elle
est restée cachée pendant la guerre froide et comme on le voit c'est encore là qu'elle mord nos comptes courants avec les crocs de trop de choses que nous ne voulions pas voir et que nous obstinément ne veulent pas voir même
maintenant. Washington tonne contre la Russie, mais en réalité il fait la guerre à l'Europe et efface son avenir, la sépare du reste du continent qui est la plaque tournante du monde, voire l'ukrainise, comptant sur le fait que
les puissances qui la dirigeaient aux augmentations d'énergie sont totalement déconnectés de l'exigence de consensus et, de surcroît, totalement étrangers à toute loyauté autre que celle à l'oligarchie.
Помимо Украины, США ведут войну с Европой.
Для тех, кто еще не понял, мы находимся в эпицентре войны нервов, которая касается вовсе не Украины, а Европы: Вашингтон эксплуатирует Киев, а точнее труп страны, которую он буквально уничтожил,
чтобы воевать с ней. нас. Кризис был искусно создан американским администратором, вызвав призрак российского вторжения в Украину, которое никогда не входило в намерения Москвы, но которое в данный момент служит для предотвращения запуска газопровода «Северный
поток — 2» и, следовательно, для закладки основ для окончательный отказ от российского газа, поскольку в любой момент можно активировать нарратив о новом кризисе. В этом смысле санкции, которыми грозят Москве, если она осмелится войти в Украину
для защиты населения Донбасса, на самом деле являются санкциями против нас и предвещают будущее неудержимого обнищания и упадка. Потому что одно можно сказать наверняка: России не составит большого труда продать свой газ другим.
Ближайшая цель Вашингтона
— спасти индустрию гидроразрыва пласта США, заставив Европу покупать американский газ, который намного дороже российского и который, кроме того, требует огромных мощностей по дегазации и не менее крупных танкеров: короче, абсолютный бред который сочетает
в себе высокие энергозатраты с применением самых смертоносных для окружающей среды методов добычи, таких как фрекинг и выброс огромного количества CO2 для транспортировки и очистки, не говоря уже о том же строительстве и управлении необходимыми сооружениями.
Уже это должно заставить нас понять, что глобальные и континентальные элиты командования берут нас за нос своими параэкологическими драмами на СО2, что в итоге является лишь нарративом без конкретного смысла, но направленным на усиление контроля над населением.
На самом деле этот сценарий был создан не случайно, а осознанно реализовывался Брюсселем, который хотел отказаться от предлагаемых Россией долгосрочных и низкозатратных контрактов, защищающих от больших ценовых колебаний, и обратиться к спотовому рынку. страдать
от звездного роста цен. Так, например, бывает, что импортеры, у которых еще есть долгосрочные контракты на российский газ, ввозят его по 300 долларов, а перепродают по 1000 долларов: эта спекуляция полностью ложится на плечи европейских граждан.
Отказ
от долгосрочных российских контрактов был не ошибкой Еврокомиссии, а сознательным выбором, сделанным с полным пониманием того, что это создаст серьезные проблемы дефицита и затрат для граждан: но подписание двадцатилетних и тридцатилетних контрактов с Россией
означало бы сохранить отношения, которые Вашингтон хочет резко и все более параноидально разорвать, поскольку ему приходится иметь дело с Китаем. Хотя это не та тема, которая часто появляется в низкоуровневых исторических разоблачениях, которыми мы окружены,
другой навязчивой идеей англосферы на протяжении полутора столетий было предотвращение любой ценой того, что Германия, а затем и Европа, объединившись с Россией, образовали гораздо более мощное целое, чем морская империя. Дело в том, что эта навязчивая идея
все еще присутствует, даже если она оставалась скрытой во время холодной войны и, как мы видим, она все еще здесь, что она кусает наши текущие счета клыками слишком многих вещей, которые мы не хотели видеть и которые мы упорно не хотят видеть даже сейчас.
Вашингтон гремит против России, а на самом деле ведет войну с Европой и стирает ее будущее, отделяя ее от остального континента, являющегося центром мира, фактически украинизирует ее, рассчитывая на то, что державы, возглавившие к увеличению энергии, совершенно
оторваны от потребности в консенсусе и, более того, совершенно чужды какой-либо иной лояльности, кроме той, что по отношению к олигархии.
Ultimi commenti
21.11 | 11:34
Salutoni
08.09 | 20:00
che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine
05.09 | 14:47
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30.05 | 18:55
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