5. mar, 2022
Guerra igiene dei folli.
Se Lavrov avverte che una prossima guerra mondiale sarebbe nucleare, c’è da credergli. D’altra parte lo sapevamo già e la sua sembrerebbe un’uscita del tutto ovvia se non fosse in realtà
un monito rivolto al mondo neuro-atlantico, insomma ‘non fate stupidaggini perché la posta in gioco è altissima, anzi definitiva’. E di affermazioni lapalissiane c’è bisogno in questi giorni poiché le cancellerie
occidentali appaiono del tutto fuori di senno e incapaci di comprendere le conseguenze delle proprie azioni, mentre i mezzi d’informazione, se così possiamo chiamarli, sono caduti preda di un’isteria senza precedenti, al punto che non si
capisce se sono le autorità a spingere tv e giornali a rendersi più ridicoli possibile o se invece è l’irrazionalità del latrato mediatico a fomentare le dichiarazioni ufficiali più deliranti.
Al di là delle
operazioni belliche o dell’esito degli incontri tra i delegati delle parti in conflitto, l’aria che i governi occidentali intendono far respirare ai loro popoli è già da tempo aria di guerra, ma una volta messa in moto la macchina
della propaganda bellicista è poi molto difficile spegnerla ed essa conduce quasi senza eccezioni al confronto militare, quello che Lavrov ammette non potersi limitare ad armamenti convenzionali. Se fossimo in un clima diverso potremmo chiederci come
mai non c’è stato tutto questo bailamme pacifinto quando l’Irak venne invaso dalle truppe anglosassoni. O quando la Libia venne aggredita e distrutta dalle potenze colonialiste europee, o quando fu il turno della Siria, oppure in occasione
delle decine di colpi di stato organizzati dall’impero d’Occidente in ogni continente a beneficio delle sue oligarchie. E come mai, innanzitutto, c’è chi oggi riesce ad andare in piazza con la colomba della pace per solidarizzare con
un governo corrotto e apertamente nazista nato nel sangue e dedito agli eccidi. Ma il clima ormai è tale che ogni obiezione di questo tipo è nel migliore dei casi una pratica oziosa e nel peggiore considerata collusione col nemico.
Così
ad esempio il corrispondente da Mosca non può ricordare che dal 1991 la Nato si è allargata verso Est violando ogni accordo, il che in tempi normali sarebbe una semplice constatazione mentre oggi può costare la carriera. Così come
avviene che il direttore d’orchestra russo non possa dirigere alla Scala perché non ha rinnegato le proprie idee e amicizie e non si è schierato contro il governo del suo paese. E tra chi riesce ad evidenziare con maggior fanatismo le doti
da inquisitore nessuno può ovviamente gareggiare con gli esponenti Pd e con la turba che s’assiepa intorno ai suoi truogoli. Ne ha fatto le spese perfino Dostoevskij, morto parecchi anni prima della Rivoluzione d’Ottobre ma all’insaputa
della rettore dell’università di Milano, che forse lo credeva un bolscevico o peggio ancora un ammiratore di Putin, tanto da sospendere il corso a lui dedicato, ma solo il tempo necessario perché si prendesse atto della sua dedizione alla
causa del mondo libero. E per dimostrare che il peggio non conosce fine, ci si accanisce sugli atleti russi e bielorussi vietando loro di partecipare alle paralimpiadi di Pechino, una decisione che davvero non basta definire ignobile.
La guerra in Ucraina
non è l’unica causa di questo delirio collettivo ed è piuttosto l’ennesima ma corposa occasione per alimentare l’odio verso il paese che nella narrazione anglosassone è il nemico geopolitico di sempre, sia esso zarista
o socialista o nazionalista. Nei media occidentali Putin era già una sorta di belzebù ben prima che l’Ucraina venisse sacrificata alle mire americane ed anche se il presidente russo avesse lasciato massacrare i cittadini della Novorossja
dai reparti nazisti ucraini senza alzare un dito per soccorrerli, la trama intessuta intorno a lui dalla propaganda occidentale sarebbe stata la stessa.
Il processo di demonizzazione del leader russo era iniziato all’indomani della sua nomina da
parte di un Eltsin politicamente al tramonto, raggiungendo particolari livelli di ignominia soprattutto in occasione di eventi tragici, come gli attentati dinamitardi nei caseggiati, il massacro alla scuola di Beslan e quello al teatro Dubrovka a Mosca, tutti
di chiara matrice islamista, per non parlare delle morti eccellenti, dalla Politovskaja a Litvinenko a Nemtsov, per finire con gli avvelenamenti stranamente inefficaci tipo Skripal padre&figlia e naturalmente Navalny. Il colpevole è sempre Putin,
per negligenza, cinismo o animus necandi, e ad accusarlo non si corre mai il rischio di passare per complottisti. Questa è l’informazione in tempo di guerra, che non potrebbe dispiegarsi efficacemente se non fosse accompagnata dalla persecuzione
di chi obietta o semplicemente dubita. Ma noi a tal proposito siamo già stati sottoposti ad un biennio di addestramento, non potendo diffidare pubblicamente della narrazione pandemica e delle sue cifre senza precipitare nel ludibrio del terrapiattista
o di chi si cura col basilico, mentre il nostro regime testava con successo la fedeltà di medici e giornalisti, senza il cui concorso non si sarebbe mai vinta la guerra contro i diritti basilari dei cittadini.
Le operazioni sul campo mostrano
un’Ucraina oggetto di digestione più che di invasione, forse più lenta del previsioni iniziali, evidenziando che i comandi russi operano cercando di evitare vittime civili e che il paese era stato rifornito di una quantità impressionante
di armi negli otto anni di sbronza nazi-atlantista. Il pericolo che il regime di Kiev venisse infine dotato di armi nucleari ha praticamente imposto a Putin l’unica scelta possibile, pur in previsione di ritorsioni estreme da parte occidentale. Per Washington
è stato abbastanza facile inserire un grosso cuneo nei rapporti russo-europei, dal momento che nella porcilaia Ue si era già più che disposti in tal senso e la vittoria in Germania della sinistra di destra (anche questa, come il fascismo,
un’invenzione italiana rapidamente esportata) ha agevolato un processo già in atto.
E’ una strategia ridicola quella americana, intessuta intorno all’idea che la Russia possa rovinare in seguito agli embarghi occidentali. Come
conseguenza di questo divorzio commerciale imposto trascinando Mosca in una guerra non voluta, le singole realtà europee ne escono pesantemente penalizzate, mentre gli interessi dei rispettivi popoli vengono schiacciati dalla vocazione alla subalternità
dei loro esecutivi.
Qui da noi gli eventi offrono il destro per prolungare indefinitamente lo stato d’emergenza in barba alla Costituzione e soprattutto per addebitare al ‘tiranno’ moscovita gli effetti del nostro tracollo economico,
l’espropriazione di diritti e servizi pubblici, il saccheggio di quel che resta del potenziale produttivo, l’inflazione senza tutele e la sperequazione sfrenata, in uno scenario in cui pesa l’assenza di un’opposizione politica all’ammucchiata
di regime.
A tutt’altro livello invece, dalle parti cioè dell’ombelico dell’impero, i manovratori del sovrano di paglia già in decadimento senile saranno presto alle prese con le elezioni di metà mandato, con un
bilancio imbarazzante che comprende il ritiro dall’Afghanistan e la perdita dell’Ucraina, oltretutto senza aver ancora lanciato un solo missile sulla Siria, accorgimento di indubbio effetto mediatico che né Trump né soprattutto Obama
avevano trascurato.
Per cui diventa prevedibile nei prossimi mesi un allargamento degli scenari di guerra permanente, che sembra occupare tutti gli spazi dei nostri possibili domani e dove perfino chi inneggia alla pace nelle piazze arcobalenate non sa
bene che cosa sia, forse la confonde con la soggezione perenne alla globalizzazione capitalista e l’importante è che non si spari, neanche all’ingiustizia o contro chi ci toglie il pane, nemmeno agli spudorati vessilli del nazismo, oggi
finalmente smascherato come la prosecuzione del liberismo con altri mezzi.
Higiene guerra de tontos.
Si Lavrov advierte que una próxima guerra mundial sería nuclear, es de creer. Por otro lado, ya lo sabíamos
y la suya parecería una salida completamente obvia si no fuera en realidad un aviso al mundo neuroatlántico, en definitiva, 'no seáis estúpidos porque hay mucho en juego, es más, definitivo'. Y se necesitan afirmaciones evidentes
en estos días, ya que las cancillerías occidentales parecen completamente locas e incapaces de comprender las consecuencias de sus acciones, mientras que los medios de comunicación, si podemos llamarlos así, han caído presa
de una histeria sin precedentes, de la Señalan que no está claro si son las autoridades las que presionan a la TV y los diarios para quedar lo más ridículos posible o si es la irracionalidad de los ladridos mediáticos la
que fomenta los más delirantes comunicados oficiales.
Más allá de las operaciones bélicas o del resultado de las reuniones entre los delegados de las partes en conflicto, el aire que los gobiernos occidentales pretenden insuflar
a sus pueblos ya es un aire de guerra desde hace tiempo, pero una vez que la maquinaria de la misma también es muy difícil de extinguir la propaganda belicista y conduce casi sin excepción a la confrontación militar, que Lavrov
admite que no puede limitarse a los armamentos convencionales. Si estuviéramos en un clima diferente, podríamos preguntarnos por qué no hubo toda esta agitación pacífica cuando las tropas anglosajonas invadieron Irak. Ya
sea cuando Libia fue atacada y destruida por las potencias coloniales europeas, o cuando le tocó el turno a Siria, o durante las decenas de golpes de estado organizados por el Imperio Occidental en todos los continentes en beneficio de sus oligarquías.
Y por qué, en primer lugar, están los que hoy logran salir a la calle con la paloma de la paz para simpatizar con un gobierno corrupto y abiertamente nazi nacido en la sangre y dedicado a las masacres. Pero el clima ahora es tal que cualquier
objeción de este tipo es, en el mejor de los casos, una práctica ociosa y, en el peor, se considera una colusión con el enemigo.
Así, por ejemplo, el corresponsal de Moscú no puede recordar que desde 1991 la OTAN se
ha expandido hacia el este violando todos los acuerdos, lo que en tiempos normales sería una simple observación mientras que hoy puede costar una carrera. Así como sucede que el director ruso no puede dirigir en La Scala porque no ha renunciado
a sus ideas y amistades y no ha tomado partido contra el gobierno de su país. Y entre los que logran resaltar las cualidades de un inquisidor con el mayor fanatismo, obviamente nadie puede competir con los exponentes de Pd y con la multitud que se arremolina
en torno a sus abrevaderos. Incluso Dostoevskij pagó el precio, quien murió varios años antes de la Revolución de Octubre pero sin el conocimiento del rector de la Universidad de Milán, quien quizás lo creyó
bolchevique o peor aún admirador de Putin, tanto como para suspender su curso dedicado. , sino sólo el tiempo necesario para que se reconozca su dedicación a la causa del mundo libre. Y para demostrar que lo peor no tiene fin, se prohíbe
despiadadamente a los atletas rusos y bielorrusos participar en los Juegos Paralímpicos de Beijing, una decisión que en realidad no es suficiente para definirlos como innobles.
La guerra de Ucrania no es la única causa de este delirio
colectivo y es más bien la enésima pero sustancial oportunidad de alimentar el odio hacia el país que en la narrativa anglosajona es el enemigo geopolítico de todos los tiempos, sea zarista o socialista o nacionalista. En los medios
occidentales, Putin ya era una especie de Beelzebub mucho antes de que Ucrania fuera sacrificada a los objetivos estadounidenses e incluso si el presidente ruso hubiera dejado que los ciudadanos de Novorossya fueran masacrados por las protecciones nazis ucranianas
sin mover un dedo para ayudarlos, el complot fue tejido alrededor de él de la propaganda occidental habría sido el mismo.
El proceso de satanización del líder ruso había comenzado tras su nombramiento por un Yeltsin
políticamente moribundo, alcanzando niveles particulares de ignominia especialmente con motivo de trágicos hechos, como los atentados en los edificios, la masacre en la escuela de Beslan y la del teatro Dubrovka de Moscú, todas de claro
origen islamista, por no hablar de las excelentes muertes, desde Politovskaya a Litvinenko pasando por Nemtsov, acabando con envenenamientos extrañamente ineficaces como Skripal padre e hija y por supuesto Navalny. El culpable es siempre Putin, por
negligencia, cinismo o animus necandi, y acusarlo nunca se corre el riesgo de pasar por teóricos de la conspiración. Se trata de información en tiempo de guerra, que no podría desplegarse con eficacia si no fuera acompañada
de la persecución de quienes objetan o simplemente dudan. Pero en este sentido llevamos ya dos años de entrenamiento, sin poder desconfiar públicamente del relato de la pandemia y sus cifras sin caer en la burla del terraplanista
o los que son tratados con albahaca, mientras nuestro régimen puso a prueba con éxito la fidelidad de médicos y periodistas, sin cuya ayuda nunca se hubiera ganado la guerra contra los derechos básicos de los ciudadanos.
Las
operaciones de campo muestran que Ucrania está experimentando una digestión en lugar de una invasión, quizás más lenta de lo esperado inicialmente, lo que destaca que los comandantes rusos están operando en un intento
de evitar bajas civiles y que el país ha recibido una cantidad impresionante de armas durante los ocho años de nazismo. Resaca atlantista. El peligro de que el régimen de Kiev finalmente esté equipado con armas nucleares prácticamente
le ha impuesto a Putin la única opción posible, incluso en previsión de represalias extremas por parte de Occidente. Para Washington fue bastante fácil insertar una gran cuña en las relaciones ruso-europeas, ya que la pocilga
de la UE ya estaba más que dispuesta a hacerlo y la victoria en Alemania de la izquierda-derecha (esto también, como el fascismo, un 'exportado rápidamente invención italiana) ha facilitado un proceso ya en marcha.
La estrategia
estadounidense es ridícula, tejida en torno a la idea de que Rusia puede arruinarse después de los embargos occidentales. Como consecuencia de este divorcio comercial impuesto al arrastrar a Moscú a una guerra no deseada, las realidades
individuales europeas son fuertemente penalizadas, mientras que los intereses de sus respectivos pueblos son aplastados por la vocación de subordinación de sus ejecutivos.
Aquí, los hechos ofrecen el derecho a prolongar indefinidamente
el estado de emergencia desafiando la Constitución y sobre todo culpar al 'tirano' de Moscú de los efectos de nuestro hundimiento económico, la expropiación de derechos y servicios públicos, el saqueo de lo que queda del
potencial productivo, inflación sin amparos y desigualdad desenfrenada, en un escenario en el que pesa la ausencia de una oposición política a la tropa del régimen.
En un nivel completamente diferente, sin embargo, desde las
partes del ombligo del imperio, las maniobras del gobernante de paja ya en decadencia senil pronto estarán lidiando con las elecciones intermedias, con un presupuesto vergonzoso que incluye la retirada de Afganistán y la pérdida de Ucrania,
además sin haber lanzado todavía un solo misil sobre Siria, un dispositivo de indudable efecto mediático que ni Trump ni especialmente Obama habían descuidado.
Por tanto, en los próximos meses se hace previsible una
ampliación de los escenarios de guerra permanente, que parece ocupar todos los espacios de nuestro mañana posible y donde hasta los que ensalzan la paz en las plazas lluviosas no saben qué es, quizá la confunden. con el asombro
perenne de la globalización capitalista y lo importante es que no disparemos, ni a la injusticia ni a los que nos quitan el pan, ni a las desvergonzadas banderas del nazismo, hoy por fin desenmascarado como continuador del liberalismo por otros medio.
Hygiene war of fools.
If Lavrov warns that an upcoming world war would be nuclear, it is to be believed. On the other hand, we already knew it and his would seem a completely obvious exit if it were not actually a warning addressed to
the neuro-Atlantic world, in short, 'do not be stupid because the stakes are very high, indeed definitive'. And self-evident affirmations are needed these days as the Western chancelleries appear completely out of their minds and unable to understand the consequences
of their actions, while the media, if we can call them that, have fallen prey to hysteria. unprecedented, to the point that it is not clear whether it is the authorities who are pushing TV and newspapers to make themselves as ridiculous as possible or whether
it is the irrationality of the media bark that foments the most delusional official statements.
Beyond the war operations or the outcome of the meetings between the delegates of the parties to the conflict, the air that Western governments intend to breathe
to their peoples has already been an air of war for some time, but once the machinery of It is also very difficult to extinguish bellicist propaganda and it leads almost without exception to military confrontation, which Lavrov admits cannot be limited to
conventional armaments. If we were in a different climate, we might wonder why there was not all this peaceful turmoil when Iraq was invaded by Anglo-Saxon troops. Either when Libya was attacked and destroyed by European colonial powers, or when it was Syria's
turn, or during the dozens of coups organized by the Western Empire on every continent for the benefit of its oligarchies. And why, first of all, there are those who today manage to go to the streets with the dove of peace to sympathize with a corrupt and
openly Nazi government born in blood and dedicated to massacres. But the climate is now such that any such objection is at best an idle practice and at worst considered collusion with the enemy.
Thus, for example, the correspondent from Moscow cannot
recall that since 1991 NATO has expanded eastwards, violating every agreement, which in normal times would be a simple observation while today it can cost a career. Just as it happens that the Russian conductor cannot conduct at La Scala because he has not
renounced his ideas and friendships and has not taken sides against the government of his country. And among those who manage to highlight the qualities of an inquisitor with the greatest fanaticism, no one can obviously compete with the Pd exponents and with
the crowd that crowds around his troughs. Even Dostoevskij paid the price, who died several years before the October Revolution but without the knowledge of the rector of the University of Milan, who perhaps believed him a Bolshevik or worse still an admirer
of Putin, so much so as to suspend his course dedicated, but only the time necessary for his dedication to the cause of the free world to be acknowledged. And to show that the worst knows no end, Russian and Belarusian athletes are ruthlessly banned from participating
in the Beijing Paralympics, a decision that is really not enough to define ignoble.
The war in Ukraine is not the only cause of this collective delirium and is rather the umpteenth but substantial opportunity to feed hatred towards the country which in
the Anglo-Saxon narrative is the geopolitical enemy of all time, be it tsarist or socialist or nationalist. In the Western media, Putin was already a kind of Beelzebub long before Ukraine was sacrificed to American aims and even if the Russian president had
let the citizens of Novorossya be massacred by the Ukrainian Nazi wards without lifting a finger to help them, the plot was woven around he from Western propaganda would have been the same.
The process of demonization of the Russian leader had begun in
the aftermath of his nomination by a politically dying Yeltsin, reaching particular levels of ignominy especially on the occasion of tragic events, such as the bombings in the buildings, the massacre at the Beslan school and the one at the Dubrovka theater
in Moscow, all of clear Islamist origin, not to mention the excellent deaths, from Politovskaya to Litvinenko to Nemtsov, ending with strangely ineffective poisonings such as Skripal father & daughter and of course Navalny. The culprit is always Putin,
for negligence, cynicism or animus necandi, and to accuse him there is never the risk of passing for conspiracy theorists. This is information in wartime, which could not be effectively deployed if it were not accompanied by the persecution of those who object
or simply doubt. But in this regard we have already been subjected to two years of training, not being able to publicly distrust the pandemic narrative and its figures without falling into the mockery of the flat-earther
or those who are
treated with basil, while our regime successfully tested the fidelity of doctors and journalists, without whose help the war against the basic rights of citizens would never have been won.
Field operations show Ukraine undergoing digestion rather than
invasion, perhaps slower than initially expected, highlighting that Russian commanders are operating in an attempt to avoid civilian casualties and that the country had been supplied with an impressive amount of weapons over the eight years. of Nazi-Atlanticist
hangover. The danger that the Kiev regime would finally be equipped with nuclear weapons has practically imposed on Putin the only possible choice, even in anticipation of extreme retaliation by the West. For Washington it was quite easy to insert a big wedge
into Russian-European relations, since the EU pigsty was already more than willing to do so and the victory in Germany of the left-right (this too, like fascism, a ' quickly exported Italian invention) has facilitated a process already underway.
The American
strategy is a ridiculous one, woven around the idea that Russia can ruin following Western embargoes. As a consequence of this commercial divorce imposed by dragging Moscow into an unwanted war, the individual European realities are heavily penalized, while
the interests of their respective peoples are crushed by the vocation to subordination of their executives.
Here, events offer the right to indefinitely prolong the state of emergency in defiance of the Constitution and above all to blame the Moscow 'tyrant'
for the effects of our economic collapse, the expropriation of rights and public services, the looting of what there remains of the productive potential, inflation without protections and unbridled inequality, in a scenario in which the absence of a political
opposition to the throng of the regime weighs.
On a completely different level, however, from the parts of the navel of the empire, the maneuvers of the straw ruler already in senile decay will soon be grappling with the mid-term elections, with an embarrassing
budget that includes the withdrawal from Afghanistan and the loss of Ukraine, moreover without having yet launched a single missile on Syria, a device of undoubted media effect that neither Trump nor especially Obama had neglected.
Therefore, in the coming
months, an enlargement of the permanent war scenarios becomes foreseeable, which seems to occupy all the spaces of our possible tomorrow and where even those who praise peace in the rainy squares do not know what it is, perhaps they confuse it with the perennial
awe to capitalist globalization and the important thing is that we do not shoot, not even at injustice or against those who take away our bread, not even at the shameless banners of Nazism, today finally unmasked as the continuation of liberalism by other
means.
Guerre d'hygiène des imbéciles.
Si Lavrov avertit qu'une prochaine guerre mondiale serait nucléaire, il faut le croire. En revanche, nous le savions déjà et sa sortie semblerait tout à
fait évidente si elle n'était pas en fait un avertissement au monde neuro-atlantique, bref, 'ne soyez pas stupide car les enjeux sont très importants, voire définitifs'. Et il faut des affirmations qui vont de soi ces temps-ci alors
que les chancelleries occidentales apparaissent complètement hors de leur esprit et incapables de comprendre les conséquences de leurs actes, tandis que les médias, si on peut les appeler ainsi, sont en proie à une hystérie
sans précédent, à la point qu'il n'est pas clair si ce sont les autorités qui poussent la télévision et les journaux à se rendre aussi ridicules que possible ou si c'est l'irrationalité des aboiements
médiatiques qui fomente les déclarations officielles les plus délirantes.
Au-delà des opérations de guerre ou de l'issue des réunions entre les délégués des parties au conflit, l'air que les
gouvernements occidentaux entendent insuffler à leurs peuples est déjà depuis un certain temps un air de guerre, mais une fois la machinerie de C'est aussi très difficile d'éteindre la propagande belliciste et elle conduit
presque sans exception à l'affrontement militaire, dont Lavrov admet qu'il ne peut se limiter aux armements conventionnels. Si nous étions dans un climat différent, nous pourrions nous demander pourquoi il n'y a pas eu toute cette agitation
pacifique lorsque l'Irak a été envahi par les troupes anglo-saxonnes. Soit lorsque la Libye a été attaquée et détruite par les puissances coloniales européennes, soit lorsque ce fut le tour de la Syrie, soit
lors des dizaines de coups d'État organisés par l'Empire d'Occident sur tous les continents au profit de ses oligarchies. Et pourquoi, tout d'abord, il y a ceux qui parviennent aujourd'hui à descendre dans la rue avec la colombe de la
paix pour sympathiser avec un gouvernement corrompu et ouvertement nazi né dans le sang et voué aux massacres. Mais le climat est désormais tel que toute objection de ce genre est au mieux une pratique vaine et au pire considérée
comme une collusion avec l'ennemi.
Ainsi, par exemple, le correspondant de Moscou ne se souvient pas que depuis 1991 l'OTAN s'est élargie vers l'Est, violant tous les accords, ce qui en temps normal serait un simple constat alors qu'aujourd'hui
cela peut coûter une carrière. De même que le chef d'orchestre russe ne peut diriger à La Scala parce qu'il n'a pas renoncé à ses idées et à ses amitiés et qu'il n'a pas pris parti contre le gouvernement
de son pays. Et parmi ceux qui parviennent à mettre en avant les qualités d'un inquisiteur avec le plus grand fanatisme, nul ne peut évidemment rivaliser avec les exposants du Pd et avec la foule qui se presse autour de ses auges. Même
Dostoïevski en fit les frais, mort quelques années avant la Révolution d'Octobre mais à l'insu du recteur de l'Université de Milan, qui le crut peut-être bolchevik ou pire encore admirateur de Poutine, au point de suspendre
son cours dédié , mais seulement le temps nécessaire pour que son dévouement à la cause du monde libre soit reconnu. Et pour montrer que le pire ne connaît pas de fin, les athlètes russes et biélorusses
sont impitoyablement interdits de participer aux Jeux paralympiques de Pékin, une décision qui ne suffit vraiment pas à définir ignoble.
La guerre en Ukraine n'est pas la seule cause de ce délire collectif et est plutôt
l'énième mais substantielle occasion d'alimenter la haine envers le pays qui dans le récit anglo-saxon est l'ennemi géopolitique de tous les temps, qu'il soit tsariste ou socialiste ou nationaliste. Dans les médias occidentaux,
Poutine était déjà une sorte de Belzébuth bien avant que l'Ukraine ne soit sacrifiée aux visées américaines et même si le président russe avait laissé massacrer les citoyens de Novorossya
par les quartiers nazis ukrainiens sans lever le petit doigt pour les aider, le complot était tissé autour de lui à partir de la propagande occidentale aurait été le même.
Le processus de diabolisation du dirigeant
russe avait commencé au lendemain de sa nomination par un Eltsine mourant politiquement, atteignant des niveaux particuliers d'ignominie notamment à l'occasion d'événements tragiques, tels que les bombardements dans les bâtiments,
le massacre de l'école de Beslan et celui du théâtre Dubrovka à Moscou, tous d'origine clairement islamiste, sans parler des morts excellentes, de Politovskaïa à Litvinenko en passant par Nemtsov, se terminant par des
empoisonnements étrangement inefficaces tels que Skripal père & fille et bien sûr Navalny. Le coupable est toujours Poutine, pour négligence, cynisme ou animus necandi, et l'accuser ne risque jamais de passer pour des conspirationnistes.
Il s'agit d'informations en temps de guerre, qui ne pourraient être déployées efficacement si elles ne s'accompagnaient pas de la persécution de ceux qui s'y opposent ou simplement doutent. Mais à cet égard nous avons
déjà subi deux années de formation, ne pouvant publiquement nous méfier du récit de la pandémie et de ses chiffres sans tomber dans la moquerie de la terre plate
ou ceux qui sont soignés au basilic,
alors que notre régime teste avec succès la fidélité des médecins et des journalistes, sans l'aide desquels la guerre contre les droits fondamentaux des citoyens n'aurait jamais été gagnée.
Les opérations
sur le terrain montrent que l'Ukraine subit une digestion plutôt qu'une invasion, peut-être plus lente que prévu initialement, soulignant que les commandants russes opèrent pour tenter d'éviter les pertes civiles et que le
pays a été approvisionné en une quantité impressionnante d'armes au cours des huit années de nazi- Gueule de bois atlantiste. Le danger que le régime de Kiev soit enfin doté d'armes nucléaires a pratiquement
imposé à Poutine le seul choix possible, même en prévision de représailles extrêmes de l'Occident. Pour Washington, il était assez facile d'insérer un gros coin dans les relations russo-européennes,
puisque la porcherie de l'UE était déjà plus que disposée à le faire et la victoire en Allemagne de la gauche-droite (cela aussi, comme le fascisme, un ' rapidement exporté invention italienne) a facilité un
processus déjà en cours.
La stratégie américaine est ridicule, tissée autour de l'idée que la Russie peut ruiner suite aux embargos occidentaux. Conséquence de ce divorce commercial imposé en entraînant
Moscou dans une guerre non désirée, les réalités individuelles européennes sont lourdement pénalisées, tandis que les intérêts de leurs peuples respectifs sont broyés par la vocation à
la subordination de leurs dirigeants.
Ici, les événements offrent le droit de prolonger indéfiniment l'état d'urgence au mépris de la Constitution et surtout d'accuser le "tyran" de Moscou des effets de notre effondrement
économique, de l'expropriation des droits et des services publics, du pillage de ce qu'il reste du potentiel productif, inflation sans protections et inégalités débridées, dans un scénario où pèse l'absence
d'opposition politique à la masse du régime.
Sur un tout autre plan cependant, des parties du nombril de l'empire, les manœuvres du souverain de paille déjà en décrépitude sénile seront bientôt
aux prises avec les élections de mi-mandat, avec un budget embarrassant qui comprend le retrait d'Afghanistan et la perte de l'Ukraine, d'ailleurs sans avoir encore lancé un seul missile sur la Syrie, un dispositif d'effet médiatique indéniable
que ni Trump ni surtout Obama n'avaient négligé.
Par conséquent, dans les mois à venir, un élargissement des scénarios de guerre permanents devient prévisible, qui semble occuper tous les espaces de nos
lendemains possibles et où même ceux qui louent la paix sur les places pluvieuses ne savent pas ce que c'est, peut-être le confondent-ils avec la crainte éternelle de la mondialisation capitaliste et l'important est que nous ne tirions
pas, même sur l'injustice ou contre ceux qui nous prennent notre pain, pas même sur les bannières éhontées du nazisme, aujourd'hui enfin démasqué comme la continuation du libéralisme par d'autres moyens.
Гигиеническая война дураков.
Если Лавров предупреждает, что грядущая мировая война будет ядерной, ему следует верить. С другой стороны, мы это уже знали, и его выход казался бы совершенно очевидным, если бы он не был на самом деле предупреждением
для нейроатлантического мира, короче говоря, «не будь глупым, потому что ставки очень высоки, даже окончательные». А самоочевидные утверждения нужны в наши дни, когда западные канцелярии, похоже, совершенно сошли с ума и не в состоянии понять последствия
своих действий, а СМИ, если их можно так назвать, впали в истерию. Дело в том, что неясно, то ли власти подталкивают телевидение и газеты к тому, чтобы выставить себя как можно более смешными, то ли иррациональность лая СМИ разжигает самые бредовые официальные
заявления.
Помимо военных операций или результатов встреч между делегатами сторон в конфликте, воздух, которым западные правительства намерены дышать для своих народов, уже некоторое время был воздухом войны, но как только механизм Его также очень трудно
погасить воинственную пропаганду и почти без исключения приводит к военному противостоянию, которое, по признанию Лаврова, не может ограничиваться обычными вооружениями. Если бы мы были в другом климате, мы могли бы задаться вопросом, почему не было всех этих
мирных беспорядков, когда Ирак был захвачен англо-саксонскими войсками. Либо когда Ливия была атакована и разрушена европейскими колониальными державами, либо когда настала очередь Сирии, либо во время десятков переворотов, организованных Западной империей
на всех континентах в интересах своих олигархов. И почему, во-первых, есть те, кто сегодня умудряется выйти на улицы с голубем мира, чтобы посочувствовать коррумпированному и откровенно нацистскому правительству, рожденному в крови и посвятившему себя массовым
убийствам. Но сейчас обстановка такова, что любое подобное возражение в лучшем случае является пустой практикой, а в худшем считается сговором с врагом.
Так, например, корреспондент из Москвы не может вспомнить, чтобы с 1991 года НАТО расширялось на восток,
нарушая все договоренности, что в обычное время было бы простым наблюдением, а сегодня может стоить карьеры. Так же, как и русский дирижер не может дирижировать в Ла Скала, потому что он не отказался от своих идей и дружбы и не стал на сторону правительства
своей страны. И среди тех, кто с величайшим фанатизмом умудряется выделять качества инквизитора, никто явно не может соперничать с представителями Pd и с толпой, толпящейся вокруг его корыт. Заплатил даже Достоевский, который умер за несколько лет до Октябрьской
революции, но без ведома ректора Миланского университета, который, возможно, считал его большевиком или, что еще хуже, поклонником Путина, настолько, что приостановил свой курс, посвященный , но только время, необходимое для признания его преданности делу
свободного мира. И чтобы показать, что худшему нет конца, российским и белорусским спортсменам безжалостно запрещают участвовать в Пекинских Паралимпийских играх, решение, которого действительно недостаточно, чтобы определить позорное.
Война на Украине
— не единственная причина этого коллективного бреда, а скорее очередная, но существенная возможность разжечь ненависть к стране, которая в англо-саксонском нарративе является геополитическим врагом всех времен, будь то царская, социалистическая или националистическая.
В западных СМИ Путин уже был чем-то вроде Вельзевула задолго до того, как Украина была принесена в жертву американским целям, и даже если российский президент позволил украинским нацистским подопечным расправиться с жителями Новороссии, не пошевелив пальцем,
чтобы помочь им, сюжет был сотканный вокруг него из западной пропаганды был бы таким же.
Процесс демонизации российского лидера начался после его выдвижения политически умирающим Ельциным, достигнув определенного уровня позора, особенно в связи с трагическими
событиями, такими как взрывы в зданиях, резня в бесланской школе и один в театре на Дубровке в Москве, все явно исламистского происхождения, не говоря уже о превосходных смертях, от Политовской до Литвиненко и Немцова, заканчивая странно неэффективными отравлениями,
такими как отец и дочь Скрипалей и, конечно же, Навальный. Виноват всегда Путин, за халатность, цинизм или animus necandi, и обвинять его никогда не рискуешь прослыть конспирологом. Это информация военного времени, которую нельзя было бы эффективно использовать,
если бы она не сопровождалась преследованием тех, кто возражает или просто сомневается. Но в этом отношении мы уже подверглись двухлетнему обучению, не имея возможности публично не доверять повествованию о пандемии и его цифрам, не впадая в насмешки плоскоземельца
или те, кого лечат базиликом, в то время как наш режим успешно проверил верность врачей и журналистов, без помощи которых война против основных прав граждан никогда не была бы выиграна.
Полевые операции показывают, что Украина переживает скорее переваривание,
чем вторжение, возможно, медленнее, чем первоначально ожидалось, подчеркивая, что российские командиры действуют, пытаясь избежать жертв среди гражданского населения, и что за восемь лет существования нацистов в страну было поставлено внушительное количество
оружия. Атлантическое похмелье. Опасность того, что киевский режим наконец-то будет оснащен ядерным оружием, практически навязала Путину единственно возможный выбор, даже в ожидании крайнего возмездия со стороны Запада. Вашингтону было достаточно легко вбить
большой клин в российско-европейские отношения, поскольку свинарник ЕС уже был более чем готов к этому и победа в Германии лево-правых (это тоже, как и фашизм, быстро экспортируемая итальянское изобретение) способствовало уже идущему процессу.
Американская
стратегия смехотворна и построена на идее о том, что Россия может разориться из-за западного эмбарго. В результате этого коммерческого развода, навязанного втягиванием Москвы в нежелательную войну, отдельные европейские реалии серьезно наказываются, в то время
как интересы их соответствующих народов подавляются стремлением к подчинению их руководителей.
Здесь события предлагают право на неопределенный срок продлевать чрезвычайное положение вопреки Конституции и, прежде всего, обвинять московского «тирана»
в последствиях нашего экономического краха, экспроприации прав и общественных услуг, разграблении того, что осталось. производственного потенциала, инфляция без защиты и необузданное неравенство, в сценарии, в котором весит отсутствие политической оппозиции
к толпе режима.
Однако на совершенно ином уровне, чем части пупа империи, маневры соломенного правителя, уже находящегося в маразматическом разложении, скоро сцепятся с промежуточными выборами, со смущающим бюджетом, включающим уход из Афганистана и потеря
Украины, к тому же еще не запустившая ни одной ракеты по Сирии, средство несомненного медийного воздействия, которым не пренебрегали ни Трамп, ни тем более Обама.
Поэтому в ближайшие месяцы становится обозримым укрупнение сценариев перманентной войны,
которая, кажется, занимает все пространства нашего возможного завтра и где даже те, кто восхваляет мир на дождливых площадях, не знают, что это такое, возможно, они его путают. с вечным благоговением перед капиталистической глобализацией и главное, что мы
не стреляем ни в несправедливость, ни в тех, кто отбирает у нас хлеб, ни даже в бессовестные знамена нацизма, сегодня окончательно разоблаченного как продолжение либерализма другими означает.
Ultimi commenti
21.11 | 11:34
Salutoni
08.09 | 20:00
che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine
05.09 | 14:47
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30.05 | 18:55
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