1. apr, 2022

Psicologia di una catastrofe.

Psicologia di una catastrofe.
Mentre quella corte dei miracoli che è il nuovo governo tedesco cerca disperatamente di tenere il punto sul pagamento in rubli del gas e in futuro di altre materie prime, Martin Brudermuller Ad della Basf, la più grande azienda chimica del mondo, ha detto chiaro e tondo al quotidiano Frankfurter Allgemeine che frenare o tagliare le importazioni di energia dalla Russia farebbe precipitare la Germania in una catastrofe economica simile a quella causata dalla seconda guerra mondiale. Andando in collisione col governo il cui ottimismo sembra confinare con la stupidità Brudermuller ha fatto un panorama della situazione che si creerebbe senza il gas russo che costituisce il 55 per cento del totale e ha ridicolizzato l’idea di poter far fronte alla mancanza abbassando di due gradi il riscaldamento. Il gas serve infatti a molte cose non ultima la produzione di fertilizzanti senza i quali la produzione agricola rischia di crollare, anche se questo effetto si dispiegherà in pieno il prossimo anno innescando possibili carestie.
E’ fin troppo chiaro che attraverso l’amministratore delegato di Basf l’industria tedesca ha lanciato un primo avviso di sfratto all’esecutivo, ma ciò che mi ha personalmente colpito in questa intervista è l’analisi che viene fatta degli atteggiamenti generali che sono fortemente influenzati dalla pressione dei media i quali tentano di indirizzare l’opinione pubblica verso posizione paranoicamente antirusse: i tedeschi ha detto Brudermuller stanno sottovalutando notevolmente le conseguenze di ciò che avverrebbe se la Russia chiudesse i rubinetti. “Molti hanno idee sbagliate. In molte delle conversazioni che ho le persone spesso non fanno alcun collegamento tra un boicottaggio della Russia e il proprio lavoro. Come se la nostra economia e la nostra prosperità fossero scolpite nella pietra “. In queste poche parole si saldano due atteggiamenti complementari: ovvero la convinzione della invincibilità occidentale che certo non è la folle asserzione di eccezionalità che vediamo in America, ma ne costituisce una sorta di innesto e contribuisce comunque a minimizzare le trasformazioni in corso e a ritenere di poter avere sempre la mano vincente, finendo così per odiare che mette in crisi questo stato animo di colonie col complesso del maggiordomo. A ciò si aggiunge la difficoltà, culturalmente coltivata dal pensiero unico di collegare tra loro le cose, ovvero la situazione generale e quella personale. Proprio questa difficoltà è all’origine degli equivoci, degli inganni e delle illusioni che hanno costellato la narrazione pandemica e che non hanno permesso una rapida reazione della gente contro un preciso piano di spoliazione che ancora in parecchi suscita incredulità, compresi quelli che già sono stati spogliati. La fede nel sistema e nella sua invincibilità fa come prima vittima l’intelligenza.
Del resto per tornare a bomba già molti mesi prima dell’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina, i rappresentanti dell’industria tedesca hanno avvertito l’élite politica delle conseguenze negative che i prezzi elevati dell’energia avrebbero avuto sull’economia e sulla società, ma questi non sono stati colti sia da un milieu completamente fedele alla cupola nordamericana, sia dalla popolazione, la quale si è accontentata di fumosi e impossibili progetti di di sostituzione del petrolio e del gas russi con altre fonti di energia in un breve periodo di tempo. Così invece di spingere perché la politica europea imponesse agli Usa un compromesso sull’Ucraina, si è andati avanti alla giornata, accettando un ruolo ancillare e che certo i generosi rifornimenti di armi ai nazisti di Kiev per garantire a Washington il bagno di sangue che esige per essere stata umiliata, non riscattano ed anzi aggravano. Il fatto è che questa Europa completamente arresa alla cultura globalista e governata dai consigli di amministrazione non può tollerare il tramonto del senso di superiorità che si era cucito addosso come compenso per la distruzione delle culture del continente e della stessa politica. Ma oggi tutto torna in discussione.

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/basf-chef-warnt-vor-gas-embargo-schaeden-fuer-deutsche-volkswirtschaft-17925528.html

 

Psychology of a catastrophe.
While that court of miracles that is the new German government is desperately trying to keep the point on the payment in rubles of gas and in the future of other raw materials, Martin Brudermuller Ad of BASF, the largest chemical company in the world, said flatly to the daily Frankfurter Allgemeine that curbing or cutting energy imports from Russia would plunge Germany into an economic catastrophe similar to that caused by the Second World War. Going into collision with the government whose optimism seems to border on stupidity, Brudermuller has made a panorama of the situation that would arise without Russian gas which constitutes 55 per cent of the total and has ridiculed the idea of ​​being able to cope with the lack by lowering by two degrees heating. In fact, gas serves many things, not least the production of fertilizers without which agricultural production risks collapsing, even if this effect will unfold in full next year, triggering possible famines.
It is all too clear that through the CEO of BASF the German industry has launched a first notice of eviction to the executive, but what struck me personally in this interview is the analysis that is made of the general attitudes that are strongly influenced by the pressure of the media which try to direct public opinion towards a paranoid anti-virus position: the Germans said Brudermuller are greatly underestimating the consequences of what would happen if Russia turned off the taps. “Many have misconceptions. In many of the conversations I have, people often make no connection between a boycott of Russia and their own work. As if our economy and our prosperity were set in stone “. In these few words two complementary attitudes are welded: that is the conviction of Western invincibility which is certainly not the insane assertion of exceptionality that we see in America, but constitutes a sort of graft and in any case contributes to minimizing the transformations in progress and to believe that we can always have the winning hand, thus ending up hating that upsets this colonial mood with the butler complex. Added to this is the difficulty, culturally cultivated by the single thought, of connecting things together, that is, the general situation and the personal one. Precisely this difficulty is at the origin of the misunderstandings, deceptions and illusions that have studded the pandemic narrative and that have not allowed a rapid reaction of the people against a precise plan of dispossession that still arouses disbelief in many, including those that have already been get undressed. Faith in the system and in its invincibility makes intelligence the first victim.
After all, to return to the bomb already many months before the start of the Russian military operation in Ukraine, the representatives of the German industry warned the political elite of the negative consequences that high energy prices would have on the economy and on the society, but these have not been seized either by a milieu completely faithful to the North American dome, or by the population, which has been content with smoky and impossible projects to replace Russian oil and gas with other sources of energy in a short period of time. So instead of pushing for European politics to impose a compromise on Ukraine on the US, we went ahead with the day, accepting an ancillary role and that certainly the generous supplies of weapons to the Nazis in Kiev to guarantee Washington the bloodbath it demands. for having been humiliated, they do not redeem and on the contrary they aggravate. The fact is that this Europe completely surrendered to the globalist culture and governed by the boards of directors cannot tolerate the decline of the sense of superiority that it had sewn upon itself as compensation for the destruction of the cultures of the continent and of politics itself. But today everything comes back into question.

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/basf-chef-warnt-vor-gas-embargo-schaeden-fuer-deutsche-volkswirtschaft-17925528.html

 

Psicología de una catástrofe.
Mientras esa corte de milagros que es el nuevo gobierno alemán trata desesperadamente de mantener el punto sobre el pago en rublos del gas y en el futuro de otras materias primas, Martin Brudermuller Ad de BASF, la empresa química más grande del mundo, dijo rotundamente al diario Frankfurter Allgemeine que frenar o cortar las importaciones de energía de Rusia hundiría a Alemania en una catástrofe económica similar a la provocada por la Segunda Guerra Mundial. Chocando con el gobierno cuyo optimismo parece rayar en la estupidez, Brudermuller hizo un panorama de la situación que se daría sin el gas ruso, que supone el 55 por ciento del total, y ridiculizó la idea de poder hacer frente a la escasez bajándola en dos grados de calefacción. De hecho, el gas sirve para muchas cosas, entre ellas la producción de fertilizantes sin los cuales la producción agrícola corre el riesgo de colapsar, incluso si este efecto se desarrollará en su totalidad el próximo año, desencadenando posibles hambrunas.
Está demasiado claro que a través del CEO de BASF la industria alemana ha lanzado un primer aviso de desalojo al ejecutivo, pero lo que personalmente me llamó la atención en esta entrevista es el análisis que se hace de las actitudes generales que están fuertemente influenciadas por la presión. de los medios de comunicación que intentan dirigir a la opinión pública hacia una posición antivirus paranoica: los alemanes dijeron que Brudermuller está subestimando mucho las consecuencias de lo que sucedería si Rusia cerrara los grifos. “Muchos tienen conceptos erróneos. En muchas de las conversaciones que tengo, las personas a menudo no relacionan el boicot a Rusia con su propio trabajo. Como si nuestra economía y nuestra prosperidad estuvieran grabadas en piedra”. En estas pocas palabras se sueldan dos actitudes complementarias: es el convencimiento de la invencibilidad occidental que ciertamente no es la insana afirmación de excepcionalidad que vemos en América, sino que constituye una suerte de soborno y en todo caso contribuye a minimizar las transformaciones en curso y creer que siempre podemos tener la mano ganadora, terminando así por odiar lo que trastorna este humor colonial con el complejo de mayordomo. A esto se suma la dificultad, cultivada culturalmente por el pensamiento único, de relacionar las cosas, es decir, la situación general y la personal. Precisamente esta dificultad está en el origen de los malentendidos, engaños e ilusiones que han salpicado el relato de la pandemia y que no han permitido una rápida reacción del pueblo frente a un preciso plan de despojo que aún suscita la incredulidad de muchos, incluidos los que ya han sido desvestirse. La fe en el sistema y en su invencibilidad hace de la inteligencia la primera víctima.
Después de todo, para volver a la bomba ya muchos meses antes del inicio de la operación militar rusa en Ucrania, los representantes de la industria alemana advirtieron a la élite política de las consecuencias negativas que los altos precios de la energía tendrían en la economía y en la sociedad. pero éstos no han sido aprovechados ni por un medio totalmente fiel a la cúpula norteamericana, ni por la población, que se ha conformado con humeantes e imposibles proyectos para sustituir el petróleo y el gas rusos por otras fuentes de energía en un breve espacio de tiempo. Entonces, en lugar de presionar para que la política europea impusiera un compromiso sobre Ucrania a los EE. UU., seguimos adelante con el día, aceptando un papel secundario y que ciertamente los generosos suministros de armas a los nazis en Kiev para garantizar a Washington el baño de sangre que exige. habiendo sido humillados, no redime y por el contrario agravia. El hecho es que esta Europa entregada por completo a la cultura globalista y gobernada por los consejos de administración no puede tolerar el declive del sentido de superioridad que se había cosido a sí misma como compensación por la destrucción de las culturas del continente y de la política misma. Pero hoy todo vuelve a cuestionarse.

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/basf-chef-warnt-vor-gas-embargo-schaeden-fuer-deutsche-volkswirtschaft-17925528.html

 

Psychologie d'une catastrophe.
Alors que ce tribunal des miracles qu'est le nouveau gouvernement allemand tente désespérément de garder le cap sur le paiement en roubles du gaz et sur l'avenir d'autres matières premières, Martin Brudermuller Ad de BASF, la plus grande entreprise chimique au monde, a déclaré catégoriquement au quotidien Frankfurter Allgemeine que freiner ou couper les importations d'énergie en provenance de Russie plongerait l'Allemagne dans une catastrophe économique similaire à celle provoquée par la Seconde Guerre mondiale. Entrant en collision avec le gouvernement dont l'optimisme semble friser la bêtise, Brudermuller dresse un panorama de la situation qui se présenterait sans le gaz russe, qui représente 55 % du total, et ridiculise l'idée de pouvoir faire face à la pénurie en la baissant de deux degrés de chauffage. En fait, le gaz sert à beaucoup de choses, notamment à la production d'engrais sans laquelle la production agricole risque de s'effondrer, même si cet effet se déploiera pleinement l'année prochaine, déclenchant d'éventuelles famines.
Il n'est que trop clair que par l'intermédiaire du PDG de BASF, l'industrie allemande a lancé un premier avis d'expulsion à l'exécutif, mais ce qui m'a personnellement frappé dans cet entretien, c'est l'analyse qui est faite des attitudes générales fortement influencées par la pression des médias qui tentent d'orienter l'opinion publique vers une position anti-virus paranoïaque : les Allemands disent que Brudermuller sous-estime largement les conséquences de ce qui se passerait si la Russie fermait les robinets. « Beaucoup ont des idées fausses. Dans de nombreuses conversations que j'ai, les gens ne font souvent aucun lien entre un boycott de la Russie et leur propre travail. Comme si notre économie et notre prospérité étaient gravées dans le marbre ». Dans ces quelques mots se soudent deux attitudes complémentaires : c'est la conviction de l'invincibilité occidentale qui n'est certes pas l'affirmation insensée de l'exceptionnalité que l'on voit en Amérique, mais constitue une sorte de greffe et en tout cas contribue à minimiser les transformations en cours et à croire qu'on peut toujours avoir la main gagnante, finissant ainsi par détester ce qui dérange cette ambiance coloniale avec le complexe majordome. A cela s'ajoute la difficulté, cultivée culturellement par la pensée unique, de relier les choses entre elles, c'est-à-dire la situation générale et la situation personnelle. C'est précisément cette difficulté qui est à l'origine des malentendus, des tromperies et des illusions qui ont émaillé le récit de la pandémie et qui n'ont pas permis une réaction rapide du peuple contre un plan précis de dépossession qui suscite encore l'incrédulité de beaucoup, y compris ceux qui ont déjà été se déshabiller. La foi dans le système et dans son invincibilité fait de l'intelligence la première victime.
Après tout, pour revenir à la bombe déjà plusieurs mois avant le début de l'opération militaire russe en Ukraine, les représentants de l'industrie allemande ont averti l'élite politique des conséquences négatives que les prix élevés de l'énergie auraient sur l'économie et sur la société, mais ceux-ci n'ont été saisis ni par un milieu totalement fidèle au dôme nord-américain, ni par la population, qui s'est contentée de projets fumeux et impossibles pour remplacer le pétrole et le gaz russes par d'autres sources d'énergie dans un court laps de temps. Ainsi, au lieu de pousser la politique européenne à imposer un compromis sur l'Ukraine aux États-Unis, nous sommes allés de l'avant avec la journée, en acceptant un rôle accessoire et que certainement les généreuses fournitures d'armes aux nazis à Kiev pour garantir à Washington le bain de sang qu'il exige pour. humiliés, ils ne rachètent pas et au contraire ils aggravent. Le fait est que cette Europe complètement livrée à la culture mondialiste et gouvernée par des conseils d'administration ne peut tolérer le déclin du sentiment de supériorité qu'elle s'était cousu en compensation de la destruction des cultures du continent et de la politique elle-même. Mais aujourd'hui tout revient en question.

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/basf-chef-warnt-vor-gas-embargo-schaeden-fuer-deutsche-volkswirtschaft-17925528.html

 

Психология катастрофы.
В то время как тот суд чудес, которым является новое правительство Германии, отчаянно пытается удержать точку на оплате в рублях за газ, а в будущем и за другое сырье, Мартин Брудермюллер Ад из BASF, крупнейшей химической компании в мире, категорически заявил в ежедневной газете Frankfurter Allgemeine, что сдерживание или сокращение импорта энергоносителей из России ввергнет Германию в экономическую катастрофу, подобную той, что была вызвана Второй мировой войной. Вступая в столкновение с правительством, чей оптимизм, кажется, граничит с глупостью, Брудермюллер обрисовал ситуацию, которая сложилась бы без российского газа, составляющего 55 процентов всего, и высмеял мысль о том, что можно справиться с недостачу, понизив ее на два градуса нагрева. На самом деле газ служит многим вещам, не в последнюю очередь производству удобрений, без которых сельскохозяйственное производство рискует рухнуть, даже если этот эффект проявится в полной мере в следующем году, спровоцировав возможный голод.
Совершенно очевидно, что через генерального директора BASF немецкая промышленность направила руководству первое уведомление о выселении, но что меня лично поразило в этом интервью, так это анализ общего отношения, на которое сильно повлияло давление. СМИ, которые пытаются направить общественное мнение на параноидальную антивирусную позицию: немцы заявили, что Брудермюллер сильно недооценивает последствия того, что произойдет, если Россия перекроет краны. «У многих есть заблуждения. Во многих моих разговорах люди часто не связывают бойкот России со своей работой. Как будто наша экономика и наше процветание были высечены в камне». В этих нескольких словах слились два дополняющих друг друга отношения: это убеждение в непобедимости Запада, которое, конечно, не является безумным утверждением об исключительности, которое мы наблюдаем в Америке, но представляет собой своего рода прививку и во всяком случае способствует сведению к минимуму происходящих преобразований и преобразований. верить, что у нас всегда может быть выигрышная рука, таким образом заканчивая ненавистью, которая расстраивает это колониальное настроение с комплексом дворецкого. К этому добавляется культурно культивируемая одной мыслью трудность соединения вещей воедино, т. е. общей ситуации и личной. Именно эта трудность лежит в основе недоразумений, обманов и иллюзий, которыми пронизан нарратив о пандемии и которые не позволили людям быстро отреагировать на четкий план раскулачивания, который до сих пор у многих вызывает недоверие, в том числе и у тех, кто уже был раздеться. Вера в систему и в ее непобедимость делает интеллект первой жертвой.
Ведь, возвращаясь к бомбе, уже за много месяцев до начала российской военной операции на Украине представители немецкой промышленности предупредили политическую элиту о негативных последствиях высоких цен на энергоносители для экономики и общества, но их не захватила ни полностью верная североамериканскому куполу среда, ни население, довольствовавшееся дымными и невыполнимыми проектами замены российской нефти и газа другими источниками энергии в короткий срок. Таким образом, вместо того, чтобы настаивать на том, чтобы европейская политика навязала США компромисс по Украине, мы пошли вперед, приняв на себя вспомогательную роль и, конечно же, щедрые поставки оружия нацистам в Киеве, чтобы гарантировать Вашингтону кровавую баню, которую он требует. будучи униженными, они не искупают, а наоборот усугубляют. Дело в том, что эта Европа, полностью отдавшаяся глобалистской культуре и управляемая советами директоров, не может допустить упадка чувства превосходства, которое она пришила себе в качестве компенсации за разрушение культур континента и самой политики. Но сегодня все возвращается под сомнение.

https://www.faz.net/aktuell/wirtschaft/unternehmen/basf-chef-warnt-vor-gas-embargo-schaeden-fuer-deutsche-volkswirtschaft-17925528.html

Ultimi commenti

21.11 | 11:34

Salutoni

08.09 | 20:00

che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine

05.09 | 14:47

Siete eccezionali! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 LussoFrancescano, uno tra i più bei siti! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 💖

30.05 | 18:55

Grazie di cuore ❤ mio amatissimo guerriero della luce. Un sito stupendo.

Condividi questa pagina