18. apr, 2022
Morire per gas: la verità su mercato macello della Nato.
Ora che molte centinaia di mercenari della Nato sono ostaggio dei nazisti dell’Azov nei sotterranei delle acciaierie di Mariupol dove si pensa che ci sia anche un biolaboratorio
americano, si può cogliere meglio il significato simbolico di Mariupol sia per i russi e per gli abitanti del Donbass che per il regime di Kiev il quale vi aveva ammassato le truppe migliori e quelle più fanatiche, oltre ad un consistente numero
di uomini della Nato, spesso travestiti da mercenari: si va a morire per il gas che lo zio Sam vuole ad ogni costo. In effetti è proprio qui il centro della battaglia e si capisce anche perché nonostante le suppliche che arrivano dai sotterranei
dell’acciaieria affinché vengano avviate trattative, Zelensky esiga una sorta di sacrificio umano: parte della questione ucraina, quella più interessante per i mercanti di morte occidentali, riguarda i trilioni di metri cubi di gas che
giacciono nelle profondità del bacino del Donbass. Si tratta di gas estraibile con la tecnica del fracking per la cui estrazione Shell ed Exxon avevano già firmato dei contratti dopo il colpo di stato di Maidan per poi ritirarsi dopo la secessione
delle repubbliche orientali nel 2015. Si capisce bene in questo quadro perché i trattati di Minsk che prevedevano l’autonomia delle repubbliche separatiste non sono mai stati rispettati e perché i garanti di quegli accordi, Francia a Germania
non hanno mosso un dito perché Kiev li rispettasse. E ancor più si capisce perché l’armata ucraina è stata posta ai confini della regione e abbia esercitato per anni il tiro al piccione delle popolazioni civili.
Insomma
non è affatto un caso che la prima linea dell’attuale guerra sia quasi identica all’ubicazione di queste risorse energetiche e c’era una ragione letterale e più profonda per cui gli Stati Uniti e i loro vassalli dell’euro
hanno impedito una riunificazione pacifica dell’Ucraina secondo gli accordi di Minsk e il presidente Zelenski, che è entrato in carica ed è stato eletto presidente della pace, si è trasformato in un guerrafondaio. Com’è
evidente, la cosa riguarda i soli occidentali e semmai gli abitanti delle due repubbliche autonome visto che l’estrazione del gas di scisto è molto più costosa rispetto a quella dei normali giacimenti e dunque queste riserve non costituivano
un fattore significativo di concorrenza, salvo il puntuale arrivo delle sanzioni che a questo punto sarebbero state inflitte comunque. Si gira e si rigira, ma per gli Usa e per la Nato si è sempre nel pipelinestan ovvero nel controllo dell’energia
e della valuta in cui essa deve essere pagata: se i talebani si fossero accontentati delle mini-tasse di transito per il proposto gasdotto Unocal, avrebbero potuto rimanere al potere nel 2001; se Assad non avesse rinunciato al gasdotto Qatar-Mediterraneo,
la guerra non avrebbe infuriato in Siria; lo stesso vale per l’Iraq e la Libia che hanno osato vendere il loro oro nero in cambio di valuta locale e sovvertire il petrodollaro. La guerra in corso riguarda ancora una volta le materie prime e il loro controllo–
e il gas liquido per l’Europa, non dagli USA, dove comunque ha già superato il picco, ma da una colonia americana, l’Ucraina: non attraverso l’intero Atlantico, ma a un tiro di schioppo attraverso il Mar Nero. Quale guerra sarebbe
stata più desiderabile per Washington se non questa che disconnette l’Europa dalla Russia e la rifornisce di gas di scisto attraverso l’Ucraina? Staccare l’Europa dall’ Asia è vitale per la supremazia americana e chissenefrega
se gli europei pagheranno il gas il doppio e manderanno al macero la loro industria.
E’ impressionante vedere da quanto tempo questo piano di massima era stato messo appunto: Zbigniew Brzezinski e adottato da Washington: nel maggio del 2014 aveva
già fatto appello all’amministrazione Obama per dotare i “combattenti per la libertà” di Kiev di armi per riconquistare le province orientali secessioniste. E non solo: aveva già previso anche quali inviare, quelle permettevano
l’asserragliamento nei centro abitati e dunque la strage dei civili: “Non puoi battere i russi allo scoperto quando migliaia di carri armati stanno arrivando, puoi sconfiggerli solo continuando a resistere nelle città. Allora i costi economici
della guerra per i russi aumenterebbero vertiginosamente e diventerebbe politicamente inutile. Ma per difendere una città hai bisogno di cannoni anticarro portatili, missili portatili e qualche organizzazione fanatica”. Otto anni dopo, questo
sembra un elenco dell’arsenale con cui il Natostan sta attualmente armando i resti dell’esercito di Kiev in una guerra che vuole sia combattuta fino all’ultimo ucraino. Tuttavia, poiché i russi non solo hanno familiarità
con questa strategia statunitense, ma sanno anche abbastanza bene quali armi stanno attualmente arrivando in Ucraina, stanno evitando i conflitti nelle città evitando la trappola predisposta nonostante il numero enorme di provocazioni di ogni genere.
Lo Stavka, lo stato maggior russo sta invece attirando gli ucraini nella tasca a est del Dnepr; questo errore è anche alimentato dalla loro profonda fiducia nella propria propaganda: “li abbiamo cacciati da Kiev”, “li abbiamo
fermati a Kharkov e nel Donbass”, “Mariupol sta ancora resistendo”. Credono anche a ciò che i loro addestratori e consulenti statunitensi hanno detto loro sull’efficacia delle armi della Nato e solo adesso si stano accorgendo
che gli anticarro occidentali sono complicati da usare e poco efficaci contro i T72 nonostante che l’informazione occidentale tale prenda per buone le cifre ucraine che dividono per dieci le proprie perdite e moltiplicano dello stesso fattore quelle
russe. Le continue sciocchezze sulla debolezza russa, che vengono diffuse dai media e dai politici nei rifugi sicuri non aiuterà di certo questi uomini, anzi li porterà verso il massacro. Queste è anche una delle ragioni per cui
la caduta di Mariupol significa di fatto una un’enorme sconfitta per tutto il “piano Ucraina” e l’inizio della fine.
Dying of gas: the truth about NATO's slaughterhouse market.
Now that many hundreds of NATO
mercenaries are held hostage by the Azov Nazis in the basement of the Mariupol steelworks where it is thought that there is also an American biolab, one can better grasp the symbolic significance of Mariupol both for the Russians and for the inhabitants of
the Donbass that for the Kiev regime which had amassed the best and most fanatical troops there, as well as a substantial number of NATO men, often disguised as mercenaries: you go to die for the gas that Uncle Sam wants at any cost . In fact, this is precisely
the center of the battle and it is also clear why despite the pleas coming from the basement of the steel mill for negotiations to be started, Zelensky demands a sort of human sacrifice: part of the Ukrainian question, the most interesting one for the merchants
of death. westerners, concerns the trillions of cubic meters of gas lying in the depths of the Donbass basin. It is gas extractable with the fracking technique for which Shell and Exxon had already signed contracts after the Maidan coup and then retreated
after the secession of the eastern republics in 2015. It is understandable in this context why the treaties of Minsk which envisaged the autonomy of the separatist republics were never respected and because the guarantors of those agreements, France and Germany
did not lift a finger to make Kiev respect them. And we understand even more why the Ukrainian army was placed on the borders of the region and has practiced pigeon shooting for civilian populations for years.
In short, it is no coincidence that the front
line of the current war is almost identical to the location of these energy resources and there was a literal and deeper reason why the United States and its vassals of the euro prevented a peaceful reunification. Ukraine under the Minsk agreements and President
Zelenski, who took office and was elected president of peace, has turned into a warmonger. As is evident, this concerns only Westerners and, if anything, the inhabitants of the two autonomous republics since the extraction of shale gas is much more expensive
than that of normal fields and therefore these reserves did not constitute a significant factor of competition, except for the punctual arrival of the sanctions which at this point would have been imposed anyway. It goes round and round, but for the US and
NATO it is always in the pipelinestan or in the control of the energy and the currency in which it must be paid: if the Taliban had been satisfied with the mini-transit taxes for the proposed Unocal pipeline, could have remained in power in 2001; had Assad
not given up on the Qatar-Mediterranean pipeline, the war would not have raged in Syria; the same goes for Iraq and Libya who dared to sell their black gold for local currency and subvert the petrodollar. The ongoing war once again concerns raw materials and
their control - and liquid gas for Europe, not from the USA, where it has already peaked, but from an American colony, Ukraine: not through the whole Atlantic, but a stone's throw across the Black Sea. What war would have been more desirable for Washington
than this one that disconnects Europe from Russia and supplies it with shale gas via Ukraine? Detaching Europe from Asia is vital for American supremacy and who cares if Europeans will pay double for gas and shred their industry.
It is impressive to see
how long this master plan had been put in place: Zbigniew Brzezinski and adopted by Washington: in May 2014 he had already appealed to the Obama administration to equip Kiev's "freedom fighters" with weapons to regain the eastern secessionist provinces. And
not only that: he had already foreseen which ones to send, those allowed the blockade in the inhabited centers and therefore the massacre of civilians: "You cannot beat the Russians in the open when thousands of tanks are arriving, you can defeat them only
by continuing to resist in the cities . Then the economic costs of the war for the Russians would soar and become politically useless. But to defend a city you need portable anti-tank guns, portable missiles and some fanatical organization ”. Eight years
later, this looks like a list of the arsenal with which Natostan is currently arming the remnants of the Kiev army in a war that it wants to be fought to the last Ukrainian. However, since the Russians are not only familiar with this US strategy, but
also know quite well which weapons are currently arriving in Ukraine, they are avoiding conflicts in the cities by avoiding the trap set in spite of the huge number of provocations of all kinds. The Stavka, the major Russian state, is instead luring the Ukrainians
into the pocket east of the Dnieper; this error is also fueled by their deep confidence in their own propaganda: "we kicked them out of Kiev", "we stopped them in Kharkov and in the Donbass", "Mariupol is still resisting". They also believe what their US trainers
and consultants told them about the effectiveness of NATO weapons and are only now realizing that Western anti-tanks are complicated to use and ineffective against T72s despite Western information taking this for granted. Ukrainian figures are good, dividing
their losses by ten and multiplying the Russian ones by the same factor. The constant nonsense about Russian weakness, which is spread by the media and politicians in safe havens, will certainly not help these men, rather it will lead them to massacre. This
is also one of the reasons why the fall of Mariupol actually means a huge defeat for the whole "Ukrainian plan" and the beginning of the end.
Morir de gas: la verdad sobre el mercado de los mataderos de la OTAN.
Ahora que muchos cientos
de mercenarios de la OTAN son rehenes de los nazis de Azov en el sótano de la acería de Mariupol, donde se cree que también hay un biolaboratorio estadounidense, se puede comprender mejor el significado simbólico de Mariupol tanto
para los rusos como para los habitantes. del Donbass que para el régimen de Kiev que había amasado allí las mejores y más fanáticas tropas, así como un número considerable de hombres de la OTAN, a menudo disfrazados
de mercenarios: vas a morir por el gas que el Tío Sam quiere a toda costa. De hecho, este es precisamente el centro de la batalla y también está claro por qué, a pesar de las súplicas provenientes del sótano de la
acería para que se inicien las negociaciones, Zelensky exige una especie de sacrificio humano: parte de la cuestión ucraniana, la más uno interesante para los mercaderes de la muerte, los occidentales, se refiere a los billones de metros
cúbicos de gas que yacen en las profundidades de la cuenca del Donbass. Es gas extraíble con la técnica del fracking por la que Shell y Exxon ya habían firmado contratos tras el golpe de Maidan y luego se retiraron tras la secesión
de las repúblicas del este en 2015. Está claro en este contexto por qué los tratados de Minsk que preveían la autonomía de las repúblicas separatistas nunca fueron respetadas y porque los garantes de esos acuerdos,
Francia y Alemania, no movieron un dedo para que Kiev los respetara. Y entendemos aún más por qué el ejército ucraniano se colocó en las fronteras de la región y ha practicado tiro al pichón para la población
civil durante años.
En resumen, no es coincidencia que la línea del frente de la guerra actual sea casi idéntica a la ubicación de estos recursos energéticos y hubo una razón literal y más profunda por
la que Estados Unidos y sus vasallos del euro impidieron una reunificación pacífica.Ucrania bajo los acuerdos de Minsk y el presidente Zelenski, que asumió y fue elegido presidente de la paz, se ha convertido en un belicista. Como es evidente,
esto atañe únicamente a los occidentales y, en todo caso, a los habitantes de las dos repúblicas autónomas ya que la extracción del gas de esquisto es mucho más cara que la de los yacimientos normales y por tanto estas
reservas no constituían un factor de competencia significativo, salvo por la llegada puntual de las sanciones que a estas alturas se habrían impuesto de todos modos. Da vueltas y vueltas, pero para EE.UU. y la OTAN siempre está en el pipelinestan
o en el control de la energía y la moneda en que debe pagarse: si los talibanes se hubieran conformado con las minitasas de tránsito para el propuesto Gasoducto Unocal, podría haber permanecido en el poder en 2001; si Assad no hubiera
renunciado al oleoducto Qatar-Mediterráneo, la guerra no habría estallado en Siria; lo mismo ocurre con Irak y Libia que se atrevieron a vender su oro negro por moneda local y subvertir el petrodólar. La guerra en curso se refiere una
vez más a las materias primas y su control, y al gas líquido para Europa, no desde los EE. Mar. ¿Qué guerra hubiera sido más deseable para Washington que esta que desconecta a Europa de Rusia y la abastece de gas de esquisto
a través de Ucrania? Separar a Europa de Asia es vital para la supremacía estadounidense y a quién le importa si los europeos pagarán el doble por la gasolina y destrozarán su industria.
Es impresionante ver cuánto
tiempo llevaba en marcha este plan maestro: Zbigniew Brzezinski y adoptado por Washington: en mayo de 2014 ya había hecho un llamamiento a la administración Obama para que equipara a los "luchadores por la libertad" de Kiev con armas para recuperar
las provincias secesionistas del este. Y no solo eso: ya había previsto cuáles enviar, los que permitían el bloqueo en los centros habitados y por tanto la masacre de civiles: "No se puede vencer a los rusos en campo abierto cuando están
llegando miles de tanques, se los puede vencer sólo al seguir resistiendo en las ciudades. Entonces los costos económicos de la guerra para los rusos se dispararían y se volverían políticamente inútiles. Pero para
defender una ciudad necesitas cañones antitanques portátiles, misiles portátiles y alguna organización fanática”. Ocho años después, esto parece una lista del arsenal con el que Natostán está
armando actualmente a los restos del ejército de Kiev en una guerra que quiere librar hasta el último ucraniano. Sin embargo, dado que los rusos no solo conocen esta estrategia estadounidense, sino que también saben muy bien qué
armas están llegando actualmente a Ucrania, están evitando conflictos en las ciudades evitando la trampa tendida a pesar de la gran cantidad de provocaciones de todo tipo. . El Stavka, el principal estado ruso, está atrayendo a los ucranianos
al este del Dniéper; este error también está alimentado por su profunda confianza en su propia propaganda: "los echamos de Kiev", "los detuvimos en Kharkov y en el Donbass", "Mariupol todavía resiste". También creen lo que
sus entrenadores y consultores estadounidenses les dijeron sobre la efectividad de las armas de la OTAN y solo ahora se están dando cuenta de que los antitanques occidentales son complicados de usar e ineficaces contra los T72 a pesar de que la información
occidental lo da por sentado. pérdidas por diez y multiplicando las rusas por el mismo factor. Las tonterías constantes sobre la debilidad rusa, que los medios de comunicación y los políticos difunden en refugios seguros, ciertamente
no ayudarán a estos hombres, sino que los llevarán a la masacre. Esta es también una de las razones por las que la caída de Mariupol en realidad significa una gran derrota para todo el "plan ucraniano" y el principio del fin.
Mourir de gaz : la vérité sur le marché des abattoirs de l'OTAN.
Maintenant que plusieurs centaines de mercenaires de l'OTAN sont retenus en otage par les nazis d'Azov dans le sous-sol de l'aciérie de Marioupol
où l'on pense qu'il y a aussi un biolab américain, on peut mieux saisir la portée symbolique de Marioupol tant pour les Russes que pour les habitants du Donbass que pour le régime de Kiev qui y avait amassé les meilleures
et les plus fanatiques troupes, ainsi qu'un nombre conséquent d'hommes de l'OTAN, souvent déguisés en mercenaires : vous allez mourir pour le gaz que l'oncle Sam veut à tout prix. En fait, c'est précisément là
le centre de la bataille et on comprend aussi pourquoi, malgré les supplications venant du sous-sol de l'aciérie pour que des négociations soient entamées, Zelensky exige une sorte de sacrifice humain : une partie de la question
ukrainienne, la plus intéressant pour les marchands de la mort occidentaux, concerne les trillions de mètres cubes de gaz gisant dans les profondeurs du bassin du Donbass. Il est extractible au gaz avec la technique de fracturation pour laquelle
Shell et Exxon avaient déjà signé des contrats après le coup d'État de Maïdan puis se sont retirés après la sécession des républiques orientales en 2015. On comprend dans ce contexte pourquoi
les traités de Minsk qui prévoyaient l'autonomie de les républiques séparatistes n'ont jamais été respectées et parce que garantes de ces accords, la France et l'Allemagne n'ont pas levé le petit doigt
pour les faire respecter par Kiev. Et l'on comprend encore mieux pourquoi l'armée ukrainienne a été placée aux confins de la région et pratique depuis des années le tir aux pigeons pour les populations civiles.
En bref, ce n'est pas un hasard si la ligne de front de la guerre actuelle est presque identique à l'emplacement de ces ressources énergétiques et il y avait une raison littérale et plus profonde pour laquelle les États-Unis
et leurs vassaux de l'euro ont empêché une réunification pacifique. les accords de Minsk et le président Zelenski, qui a pris ses fonctions et a été élu président de la paix, est devenu un belliciste.
Comme on le voit, cela ne concerne que les Occidentaux et, le cas échéant, les habitants des deux républiques autonomes puisque l'extraction du gaz de schiste est beaucoup plus chère que celle des champs normaux et donc ces réserves
ne constituaient pas un facteur de concurrence significatif, sauf pour l'arrivée ponctuelle des sanctions qui, à ce stade, auraient de toute façon été imposées. Elle tourne en rond, mais pour les États-Unis
et l'OTAN, elle est toujours dans les tuyaux ou dans le contrôle de l'énergie et de la devise dans laquelle elle doit être payée : si les talibans s'étaient contentés des mini-taxes de transit pour le projet Pipeline
Unocal, aurait pu rester au pouvoir en 2001 ; si Assad n'avait pas renoncé à l'oléoduc Qatar-Méditerranée, la guerre n'aurait pas fait rage en Syrie ; il en va de même pour l'Irak et la Libye qui ont osé vendre
leur or noir contre de la monnaie locale et renverser le pétrodollar. La guerre en cours concerne une fois de plus les matières premières et leur contrôle - et le gaz liquide pour l'Europe, non pas des États-Unis, où
il a déjà culminé, mais d'une colonie américaine, l'Ukraine : non pas à travers tout l'Atlantique, mais à un jet de pierre de l'autre côté de la Noire Mer. Quelle guerre aurait été plus souhaitable
pour Washington que celle qui déconnecte l'Europe de la Russie et l'approvisionne en gaz de schiste via l'Ukraine ? Détacher l'Europe de l'Asie est vital pour la suprématie américaine et peu importe si les Européens paieront
le double pour le gaz et déchiqueteront leur industrie.
Il est impressionnant de voir depuis combien de temps ce plan directeur avait été mis en place : Zbigniew Brzezinski et adopté par Washington : en mai 2014, il avait déjà
appelé l'administration Obama à équiper les "combattants de la liberté" de Kiev d'armes pour reconquérir les provinces sécessionnistes de l'Est. Et pas seulement : il avait déjà prévu lesquels
envoyer, ceux qui permettaient le blocus dans les centres habités et donc le massacre de civils : « Vous ne pouvez pas battre les Russes à découvert quand des milliers de chars arrivent, vous ne pouvez les vaincre que en continuant
à résister dans les villes . Alors les coûts économiques de la guerre pour les Russes monteraient en flèche et deviendraient politiquement inutiles. Mais pour défendre une ville, il faut des canons antichars portables,
des missiles portables et une organisation fanatique ». Huit ans plus tard, cela ressemble à une liste de l'arsenal avec lequel le Natostan arme actuellement les restes de l'armée de Kiev dans une guerre qu'il veut mener jusqu'au dernier
Ukrainien. Cependant, comme les Russes non seulement connaissent cette stratégie américaine, mais savent aussi très bien quelles armes arrivent actuellement en Ukraine, ils évitent les conflits dans les villes en évitant
le piège tendu malgré le nombre considérable de provocations de toutes sortes. . La Stavka, le principal État russe, attire plutôt les Ukrainiens dans la poche à l'est du Dniepr ; cette erreur est aussi alimentée
par leur profonde confiance dans leur propre propagande : « nous les avons chassés de Kiev », « nous les avons arrêtés à Kharkov et dans le Donbass », « Marioupol résiste toujours ». Ils
croient également ce que leurs formateurs et consultants américains leur ont dit sur l'efficacité des armes de l'OTAN et ne réalisent que maintenant que les antichars occidentaux sont compliqués à utiliser et inefficaces
contre les T72 malgré les informations occidentales tenant cela pour acquis. pertes par dix et en multipliant celles de la Russie par le même facteur. Les absurdités constantes sur la faiblesse russe, qui sont propagées par les médias
et les politiciens dans des refuges, n'aideront certainement pas ces hommes, mais les conduiront plutôt au massacre. C'est aussi l'une des raisons pour lesquelles la chute de Marioupol signifie en fait une énorme défaite pour tout le "plan
ukrainien" et le début de la fin.
Умирающий от газа: правда о рынке бойни НАТО.
Сейчас, когда многие сотни натовских наемников находятся в заложниках у азовских нацистов в подвале мариупольского металлургического завода, где,
как считается, находится и американская биолаборатория, можно лучше понять символическое значение Мариуполя как для россиян, так и для жителей. Донбасса, что для киевского режима, который собрал там самые лучшие и фанатичные войска, а также значительное количество
натовцев, часто маскирующихся под наемников: вы идете умирать за газ, который хочет дядя Сэм любой ценой. На самом деле, это как раз и есть центр битвы, и также понятно, почему, несмотря на мольбы, доносящиеся из подвала сталелитейного завода о начале переговоров,
Зеленский требует некой человеческой жертвы: часть украинского вопроса, самая интересная для торговцев смертью западников, касается триллионов кубометров газа, залегающих в недрах Донбасского бассейна. Это газ, извлекаемый методом гидроразрыва пласта, по которому
Shell и Exxon уже подписали контракты после переворота на Майдане, а затем отступили после отделения восточных республик в 2015 году. В этом контексте понятно, почему Минские договоры, предусматривавшие автономию сепаратистские республики никогда не уважались
и потому гаранты тех соглашений Франция и Германия и пальцем не пошевелили, чтобы Киев их уважал. И еще больше мы понимаем, почему украинская армия была размещена на границах региона и годами практиковала стрельбу по голубям для мирного населения.
Словом,
неслучайно линия фронта нынешней войны практически совпадает с расположением этих энергоресурсов и существовала буквальная и более глубокая причина, по которой США и их вассалы евро препятствовали мирному воссоединению Украины. Минские соглашения и президент
Зеленский, который вступил в должность и был избран президентом мира, превратился в разжигателя войны. Как видно, это касается только жителей Запада и, во всяком случае, жителей двух автономных республик, поскольку добыча сланцевого газа намного дороже, чем
добыча нормальных месторождений, и поэтому эти запасы не составляли существенного фактора конкуренции, за исключением своевременное введение санкций, которые в этот момент были бы введены в любом случае. Это ходит по кругу, но для США и НАТО оно всегда в трубопроводном
стане или в контроле над энергоресурсами и валютой, в которой они должны быть оплачены: если бы Талибан удовлетворился мини-транзитными налогами за предлагаемые Трубопровод Unocal мог остаться у власти в 2001 году; если бы Асад не отказался от трубопровода
Катар-Средиземноморье, в Сирии не бушевала бы война; то же самое касается Ирака и Ливии, которые осмелились продать свое черное золото за местную валюту и подорвать нефтедоллар. Непрекращающаяся война в очередной раз касается сырья и его контроля - и сжиженного
газа для Европы не из США, где он уже достиг своего пика, а из американской колонии, Украины: не через всю Атлантику, а в двух шагах от Черного Море… Какая война была бы более желанной для Вашингтона, чем та, которая разъединяет Европу с Россией и снабжает
ее сланцевым газом через Украину? Отделение Европы от Азии жизненно важно для американского господства, и кого волнует, будут ли европейцы платить за газ вдвое и уничтожать свою промышленность.
Впечатляет, как долго этот генеральный план был реализован:
Збигнев Бжезинский и принят Вашингтоном: в мае 2014 года он уже обращался к администрации Обамы с просьбой вооружить киевских «борцов за свободу» оружием для возвращения восточных сепаратистских провинций. И мало того: он уже предвидел, каких посылать,
те допустили блокаду в населенных пунктах и, следовательно, расправу над мирным населением: «Нельзя бить русских в открытую, когда прибывают тысячи танков, победить их можно только продолжая сопротивление в городах. Тогда экономические издержки войны
для русских резко возрастут и станут политически бесполезными. Но для обороны города нужны переносные противотанковые орудия, переносные ракеты и какая-то фанатичная организованность». Восемь лет спустя это выглядит как список того арсенала, которым
сейчас Натостан вооружает остатки киевской армии в войне, которую хочет вести до последнего украинца. Однако, поскольку русские не только знакомы с этой стратегией США, но и достаточно хорошо знают, какое оружие в настоящее время поступает в Украину,
они избегают конфликтов в городах, избегая расставленной ловушки, несмотря на огромное количество разного рода провокаций. . Вместо этого Ставка, главное русское государство, заманивает украинцев в котёл к востоку от Днепра; эта ошибка подпитывается и их глубокой
уверенностью в собственной пропаганде: «мы выгнали их из Киева», «мы остановили их в Харькове и на Донбассе», «Мариуполь все еще сопротивляется». Они также верят тому, что их американские инструкторы и консультанты говорили
им об эффективности оружия НАТО, и только сейчас понимают, что западные противотанковые средства сложны в использовании и неэффективны против Т72, несмотря на то, что западная информация принимает это как должное. потерь в десять раз и умножив российские на
тот же коэффициент. Постоянный бред о российской слабости, который распространяют СМИ и политики в тихих гаванях, уж точно не поможет этим людям, скорее приведет к расправе. Это тоже одна из причин, почему падение Мариуполя фактически означает огромное поражение
всего «украинского плана» и начало конца.
Ultimi commenti
21.11 | 11:34
Salutoni
08.09 | 20:00
che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine
05.09 | 14:47
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30.05 | 18:55
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