22. ago, 2022
Dugin e gli ordigni del disonore.
Provo a fare qualche ipotesi a caldo sull’ assassinio di Darja Duginova, giornalista e figlia del filosofo e politologo russo Alexander Dugin considerato in occidente un “fascista”,
parola che per i difensori del nazismo ucraino ha il significato preciso di oppositore della politica occidentale quale che essa sia. Spesso Dugin viene rappresentato come amico e ispiratore di Putin e cantore del mondo russo mentre in realtà
non ha grandi contatti col presidente e nemmeno accesso al Cremlino: la sua posizione e la sua influenza sono state spesso enfatizzate in occidente perché egli è un sostenitore del “Progetto Eurasia”, ovvero di una prospettiva nella
quale i paesi dell’Europa e dell’Asia si avvicinino e costruiscano le loro relazioni su un piano di parità, qualcosa di inconcepibile per il mondo anglosassone il quale per tradizione culturale, sia pure infantile, considera il centro dell’Asia,
il luogo da dove si domina la terra, l’Heartland e dunque se ne vogliono impadronire da sempre anche se ne sono stati sempre respinti principalmente a causa del potere russo. Dunque non è che Dugin sia l’ispiratore di Putin e il filosofo
dell’operazione russa in Ucraina, come d’altronde dimostra anche il fatto di non avere alcuna speciale protezione: è in realtà la cattiva coscienza occidentale che enfatizza l’importanza del personaggio perché egli ha
colto perfettamente nel segno le mire dell’anglosfera e anche l’insensato suicidio dell’Europa che per gli Usa è meglio povera e inutile piuttosto che utile in qualche modo all’Eurasia. Dugin era il dente che duole per l’Occidente.
Come vedete cerco di costruire un contesto a questo avvenimento e alle sua dinamica: Darja – giornalista di qualche notorietà non solo in Russia, ma anche in Francia, Paese di cui era innamorata – e suo padre erano a un evento letterario
che si teneva a Zakharovo, villaggio, alla periferia di Mosca. Una volta finita la serata volevano tornare a Mosca, ma Alexander è salito all’ultimo momento su un’altra macchina e Darja ha guidato da sola il suv Toyota di suo padre, fatto
questo che fa ovviamente ritenere come la bomba fosse destinata al filosofo. Poco dopo la partenza, intorno alle 21:30 ora di Mosca, un ordigno contenente 400 grammi di tritolo posto sotto il pianale dell’auto dalla parte del conducente è esploso:
l’auto è finita fuori strada e si è completamente bruciata. I video che circolano online mostrano Darja sdraiata sull’asfalto davanti all’auto in fiamme e suo padre sconvolto in piedi accanto a lei. La procura di Mosca ha ovviamente
aperto un indagine, ma gli analisti sono convinti che la donna sia stata vittima dei servizi segreti ucraini visto che questi ultimi sono ritenuto responsabili di un altro fallito un attentato con un’autobomba al noto giornalista russo Vladimir Solovyov
avvenuto ad aprile. L’attacco sarebbe stato panificato da una cellula dormiente di Mosca, che aveva ricevuto istruzioni dai servizi segreti ucraini. Questo sarebbe in perfetto accordo con le parole di Zelensky il quale ritiene impunemente di poter minacciare
i giornalisti russi, tanto i cittadini occidentali non verranno mai a saperlo dalla loro informazione orwelliana . C’è anche una dichiarazione di Ze fatta in evidente stato di alterazione mentale: “Tutti gli … slob a tarda notte,
scusatemi, i bugiardi e i loro capi a Mosca devono ricordare che la fine della tua vita sarà dietro le sbarre, nella migliore delle ipotesi…”
Dunque tutto questo è nella logica dei nazisti di Kiev, ma diciamo pure che se anche
gli esecutori materiali potrebbero essere ucraini, francamente l’idea di un Paese andato alla rovina da anni che si permette il lusso di avere cellule dormienti è un po’ troppo da digerire: da anni i servizi ucraini sono interamente controllati
dalla Cia. Il via libera o l’input a questo attentato è venuto senza dubbio da quelle parti, e dunque è necessario decrittarne il significato: ha forse il significato di una implicita escalation del conflitto? Oppure suggerisce la trasformazione
della guerra in guerriglia e terrorismo o ancora è un evento tragico in qualche modo necessario all’occidente per liberarsi di Zelensky sostituendolo con il capo di stato maggiore delle forze ucraine? Sono tutti interrogativi di cui potremo comprendere
di più nei prossimi giorni, ma a cui Mosca sta dando la risposta giusta: ossia il silenzio, come si fa con i cani fastidiosi.
Ma potrebbe anche essere che questa tragica vicenda si situi dentro coordinare che per il momento sfuggono: secondo alcuni
analisti per esempio ritengono che ad essere nel mirino fossero sia il padre che la figlia specie dopo che quest’ultima aveva indagato sul capo reporter di “Bellingcats” per la Russia, Christo Grozev che fu un corrispondente chiave nell’affare
Skripal. Darja che si firmava spesso, anzi quasi sempre, Platonova, aveva pubblicato poco più di un mese fa anticipazioni compromettenti sui finanziatori di Bellincat che di fatto è un’agenzia spionistica che si fa passare come organo di
informazione. Potrebbe anche essere qualcosa che ha anche vedere con il dopo Ucraina: è noto che uno dei più stretti consiglieri di Zelensky, Oleksiy Arestovich, in realtà era un sostenitore del progetto Eurasia e comparve assieme ad Alexander
Dugin in una conferenza stampa del 2005 a Mosca. In quella occasione disse che l’Occidente non può dare all’Ucraina l’opportunità di preservare la sua cultura, al contrario, gli oggetti strategicamente importanti sarebbero stati
privatizzati. Pare abbia anche detto “L’Ucraina è territorio russo, la Russia è territorio degli ucraini. Questi limiti sono un equivoco storico”. Potrebbe darsi che l’attentato di Mosca sia un avvertimento per i tanti
che anche in Ucraina hanno maturato ostilità nei confronti dell’occidente e che con la fine del regime potrebbero tentare di sottrarre anche i resti del Paese all’influenza occidentale. Certo prendersela con gli innocenti e gli indifesi
è una caratteristica dei regimi di tipo nazista e un costume ormai inveterato dell’Occidente e degli Usa in particolare , ma questo non gli basterà per vincere, ma solo a perdere con disonore.
Дугин и средства бесчестья.
Я
пытаюсь выдвинуть несколько горячих гипотез об убийстве Дарьи Дугиновой, журналистки и дочери российского философа и политолога Александра Дугина, которого на Западе считают «фашистским», слово, которое для защитников украинского нацизма имеет
точное значение противник западной политики как таковой. Часто Дугина представляют как друга Путина, вдохновителя и певца русского мира, тогда как на самом деле у него нет больших контактов с президентом и даже доступа в Кремль: его положение и влияние часто
подчеркиваются на Западе, потому что он сторонник «Проекта Евразия», а точнее перспективы, в которой страны Европы и Азии собираются вместе и строят свои отношения на равных, что-то немыслимое для англо-саксонского мира, который по культурной традиции,
пусть и детской, считает центром Азия, место, откуда господствует земля, Хартленд, и поэтому они всегда хотели захватить его, даже если их всегда отвергали, в основном из-за российской власти. Так что дело не в том, что Дугин является путинским вдохновителем
и философом российской операции на Украине, как, впрочем, и демонстрирует тот факт, что у него нет особой защиты: на самом деле нечистая западная совесть подчеркивает важность персонажа, потому что он отлично попал в цель англосферы, а также бессмысленное
самоубийство Европы, которая для США скорее бедна и бесполезна, чем чем-то полезна для Евразии. Дугин был зубом, который ноет на Запад.
Как видите, я пытаюсь сконструировать контекст этого события и его динамику: Дарья — журналистка, известная не
только в России, но и во Франции, стране, в которую она была влюблена, — и ее отец были на литературном празднике. Мероприятие, которое проходило в поселке Захарово на окраине Москвы. Когда вечер закончился, они хотели вернуться в Москву, но Александр
в последний момент сел в другую машину, а Дарья в одиночку поехала на отцовском внедорожнике «Тойота», что явно говорит о том, что бомба предназначалась философу. Вскоре после отъезда, около 21:30 по московскому времени, взорвалась бомба с 400
граммами тротила, заложенная под полом автомобиля со стороны водителя: машина вылетела за пределы дороги и полностью сгорела. На видео, циркулирующих в сети, видно, как Дарья лежит на асфальте перед горящей машиной, а ее обезумевший отец стоит рядом с ней.
Московская прокуратура, очевидно, начала расследование, но аналитики убеждены, что женщина стала жертвой украинских спецслужб, поскольку последние несут ответственность за очередной неудавшийся взрыв заминированного автомобиля в отношении известного российского
журналиста Владимира Соловьева, который произошел в Апреля. Теракт якобы был спланирован спящей ячейкой в Москве, получившей инструкции от украинских спецслужб. Это вполне соответствовало бы словам Зеленского, который безнаказанно считает, что может угрожать
российским журналистам, так что западные граждане никогда не узнают из своей оруэлловской информации. Есть также высказывание Зе, сделанное в явно измененном состоянии: «Все... ночные разгильдяи, простите, лжецы и их начальство в Москве должны помнить,
что конец вашей жизни будет за решеткой, в лучшем случае .гипотеза…»
Так что все это в логике киевских нацистов, но давайте еще скажем, что даже если материальными виновниками могли быть украинцы, откровенно говоря, идея страны, годами лежащей
в руинах, которая позволяет себе роскошь иметь спящие ячейки это слишком много для переваривания: в течение многих лет украинские службы полностью контролировались ЦРУ. Зеленый свет или вход в эту атаку, несомненно, исходил из тех мест, и поэтому необходимо
расшифровать его значение: может быть, оно имеет смысл неявной эскалации конфликта? Или это предполагает превращение войны в партизанщину и терроризм, или это трагическое событие, так или иначе необходимое Западу, чтобы избавиться от Зеленского, заменив его
начальником штаба украинских сил? Это все вопросы, в которых мы сможем больше разобраться в ближайшие дни, но на которые Москва дает правильный ответ: то есть молчание, как это делается с надоедливыми собаками.
Но также может быть, что эта трагическая
история находится в координации, которая на данный момент неуловима: по мнению некоторых аналитиков, например, они считают, что и отец, и дочь находились под прицелом, особенно после того, как последняя исследовала голову корреспондент Bellingcats For Russia
Христо Грозев, который был ключевым корреспондентом в деле Скрипаля. Дарья, которая часто, да и почти всегда, подписывала Платонову, чуть больше месяца назад опубликовала компрометирующие авансы на финансистов Bellincat, которая на самом деле является шпионским
агентством, выдающим себя за информационный орган. Это может быть и то, что ему тоже предстоит увидеть с пост-Украиной: известно, что один из ближайших советников Зеленского, Алексей Арестович, на самом деле был сторонником проекта «Евразия» и
появился вместе с Александром Дугиным на пресс-конференции 2005 года в Москве. По этому поводу он сказал, что Запад не может дать Украине возможность сохранить свою культуру, наоборот, стратегически важные объекты будут приватизированы. Он также, по-видимому,
сказал: «Украина — это российская территория, Россия — это украинская территория. Эти пределы — историческое недоразумение». Возможно, нападение в Москве является предостережением для многих, у кого и в Украине созрела неприязнь
к Западу и кто с падением режима может попытаться выкрасть остатки страны из-под западного влияния. Конечно, обвинять невиновных и беззащитных - это характеристика режимов нацистского типа и уже укоренившийся обычай Запада и США в частности, но этого ему будет
недостаточно для победы, а только для того, чтобы с позором проиграть.
Dugin and the devices of dishonor.
I try to make some hot hypotheses about the murder of Darja Duginova, journalist and daughter of the Russian
philosopher and political scientist Alexander Dugin considered in the West a "fascist", a word that for the defenders of Ukrainian Nazism has the precise meaning of an opponent of Western politics as that it is. Often Dugin is represented
as Putin's friend and inspirer and singer of the Russian world while in reality he has no great contacts with the president and not even access to the Kremlin: his position and influence have often been emphasized in the West because he is a supporter of "
Eurasia Project ", or rather a perspective in which the countries of Europe and Asia come together and build their relations on an equal footing, something inconceivable for the Anglo-Saxon world which, by cultural tradition, albeit childish, considers the
center of Asia, the place from where the earth is dominated, the Heartland and therefore they have always wanted to take over it even if they have always been rejected mainly due to Russian power. So it is not that Dugin is Putin's inspirer and the philosopher
of the Russian operation in Ukraine, as indeed also demonstrates the fact that he does not have any special protection: it is actually the bad Western conscience that emphasizes the importance of the character. because he has perfectly hit the target of the
anglosphere and also the senseless suicide of Europe which for the USA is better poor and useless rather than useful in some way to Eurasia. Dugin was the tooth that aches for the West.
As you can see, I try to construct a context for this event and its
dynamics: Darja - a journalist of some notoriety not only in Russia, but also in France, a country she was in love with - and her father were at a literary event that was held in Zakharovo , village on the outskirts of Moscow. Once the evening was over, they
wanted to go back to Moscow, but Alexander got into another car at the last moment and Darya drove her father's Toyota SUV by herself, which obviously suggests that the bomb was destined for the philosopher. Shortly after departure, around 9:30 pm Moscow time,
a bomb containing 400 grams of TNT placed under the floor of the car on the driver's side exploded: the car ran off the road and was completely burned. Videos circulating online show Darja lying on the asphalt in front of the burning car and her upset father
standing next to her. The Moscow prosecutor's office has obviously opened an investigation, but analysts are convinced that the woman was a victim of the Ukrainian secret services as the latter are held responsible for another failed car bomb attack on the
well-known Russian journalist Vladimir Solovyov which took place in April. The attack was allegedly planned by a sleeper cell in Moscow, which had received instructions from the Ukrainian secret services. This would be in perfect agreement with the words of
Zelensky who believes with impunity that he can threaten Russian journalists, so Western citizens will never know from their Orwellian information. There is also a statement from Ze made in an obviously altered state: “All the… late night slobs,
sorry, liars and their bosses in Moscow must remember that the end of your life will be behind bars, at the best of all. hypothesis…"
So all this is in the logic of the Kiev Nazis, but let's also say that even if the material perpetrators could
be Ukrainians, frankly the idea of a country that has been in ruins for years that allows itself the luxury of having sleeper cells is a bit too much. to digest: for years the Ukrainian services have been entirely controlled by the CIA. The green light or
the input to this attack undoubtedly came from those parts, and therefore it is necessary to decrypt its meaning: does it perhaps have the meaning of an implicit escalation of the conflict? Or does it suggest the transformation of the war into guerrilla warfare
and terrorism or is it a tragic event somehow necessary for the West to get rid of Zelensky by replacing him with the chief of staff of the Ukrainian forces? These are all questions that we will be able to understand more in the coming days, but to which Moscow
is giving the right answer: that is, silence, as is done with annoying dogs.
But it could also be that this tragic story is located in coordinating that for the moment are elusive: according to some analysts, for example, they believe that both the father
and the daughter were in the crosshairs, especially after the latter had investigated the head reporter of "Bellingcats For Russia, Christo Grozev who was a key correspondent in the Skripal affair. Darja, who often, indeed almost always, signed Platonova,
had published a little over a month ago compromising advances on the financiers of Bellincat which is in fact a spy agency that passes itself off as an information organ. It could also be something he also has to see with post-Ukraine: it is known that one
of Zelensky's closest advisors, Oleksiy Arestovich, was actually a supporter of the Eurasia project and appeared along with Alexander Dugin at a 2005 press conference in Moscow. On that occasion he said that the West cannot give Ukraine the opportunity to
preserve its culture, on the contrary, strategically important objects would be privatized. He apparently also said “Ukraine is Russian territory, Russia is Ukrainian territory. These limits are a historical misunderstanding ”. It could be that
the attack in Moscow is a warning to the many who also in Ukraine have matured hostility towards the West and who with the end of the regime could try to steal the remains of the country from Western influence. Of course, blaming the innocent and defenseless
is a characteristic of Nazi-type regimes and a by now inveterate custom of the West and the US in particular, but this will not be enough for him to win, but only to lose with dishonor.
Dugin et les appareils du déshonneur.
J'essaie
de faire quelques hypothèses brûlantes sur le meurtre de Darja Duginova, journaliste et fille du philosophe et politologue russe Alexander Dugin considéré en Occident comme un "fasciste", un mot qui pour les défenseurs du
nazisme ukrainien a le sens précis d'un adversaire de la politique occidentale telle qu'elle est. Souvent Dugin est représenté comme l'ami et l'inspirateur de Poutine et chanteur du monde russe alors qu'en réalité il n'a
pas de grands contacts avec le président et même pas accès au Kremlin : sa position et son influence ont souvent été soulignées en Occident parce qu'il en est un partisan du « Projet Eurasia », ou plutôt
une perspective dans laquelle les pays d'Europe et d'Asie se rejoignent et construisent leurs relations sur un pied d'égalité, chose inconcevable pour le monde anglo-saxon qui, par tradition culturelle, bien qu'enfantine, considère le
centre de L'Asie, le lieu d'où la terre est dominée, le Heartland et donc ils ont toujours voulu s'en emparer même s'ils ont toujours été rejetés principalement à cause de la puissance russe. Ce n'est donc pas
que Dugin soit l'inspirateur de Poutine et le philosophe de l'opération russe en Ukraine, comme le démontre d'ailleurs aussi le fait qu'il ne bénéficie d'aucune protection particulière : c'est en réalité la
mauvaise conscience occidentale qui accentue l'importance du personnage car il a parfaitement touché la cible de l'anglosphère et aussi le suicide insensé de l'Europe qui pour les USA vaut mieux pauvre et inutile plutôt qu'utile
en quelque sorte à l'Eurasie. Dugin était la dent qui fait mal pour l'Occident.
Comme vous pouvez le voir, j'essaie de construire un contexte pour cet événement et sa dynamique : Darja - une journaliste d'une certaine notoriété
non seulement en Russie, mais aussi en France, un pays dont elle était amoureuse - et son père étaient dans une école littéraire événement qui s'est tenu à Zakharovo, village à la périphérie
de Moscou. Une fois la soirée terminée, ils ont voulu retourner à Moscou, mais Alexandre est monté dans une autre voiture au dernier moment et Darya a conduit seule le SUV Toyota de son père, ce qui laisse évidemment
penser que la bombe était destinée au philosophe. Peu après le départ, vers 21h30 heure de Moscou, une bombe contenant 400 grammes de TNT placée sous le plancher de la voiture côté conducteur explose : la voiture
sort de la route et est entièrement brûlée. Des vidéos circulant en ligne montrent Darya allongée sur l'asphalte devant la voiture en feu et son père désemparé debout à côté d'elle.
Le parquet de Moscou a évidemment ouvert une enquête, mais les analystes sont convaincus que la femme a été victime des services secrets ukrainiens puisque ces derniers sont tenus responsables d'un autre attentat raté à
la voiture piégée contre le célèbre journaliste russe Vladimir Soloviev qui a eu lieu à Avril. L'attaque aurait été planifiée par une cellule dormante à Moscou, qui avait reçu des instructions
des services secrets ukrainiens. Ce serait en parfait accord avec les propos de Zelensky qui croit impunément qu'il peut menacer les journalistes russes, de sorte que les citoyens occidentaux ne le sauront jamais à partir de leurs informations
orwelliennes. Il y a aussi une déclaration de Ze faite dans un état manifestement altéré: "Tous les ... slobs de fin de soirée, désolé, les menteurs et leurs patrons à Moscou doivent se rappeler que la
fin de votre vie sera derrière les barreaux, au mieux de tous . hypothèse…"
Donc tout cela est dans la logique des nazis de Kiev, mais disons aussi que même si les auteurs matériels pourraient être des Ukrainiens,
franchement l'idée d'un pays en ruine depuis des années qui se permet le luxe d'avoir des cellules dormantes c'est un peu trop à digérer : depuis des années, les services ukrainiens sont entièrement contrôlés
par la CIA. Le feu vert ou l'input de cette attaque est sans doute venu de là, et il faut donc décrypter son sens : a-t-il peut-être le sens d'une escalade implicite du conflit ? Ou suggère-t-il la transformation de la guerre en
guérilla et en terrorisme ou est-ce un événement tragique nécessaire pour que l'Occident se débarrasse de Zelensky en le remplaçant par le chef d'état-major des forces ukrainiennes ? Autant de questions que
nous pourrons mieux comprendre dans les prochains jours, mais auxquelles Moscou donne la bonne réponse : c'est-à-dire le silence, comme on le fait avec les chiens agaçants.
Mais il se pourrait aussi que cette histoire tragique se
situe dans des coordinations qui pour le moment sont insaisissables : selon certains analystes, par exemple, ils estiment que le père et la fille étaient dans le collimateur, surtout après que cette dernière eut enquêté
sur la tête reporter de "Bellingcats For Russia", Christo Grozev qui fut un correspondant clé dans l'affaire Skripal. Darja, qui a souvent, voire presque toujours, signé Platonova, avait publié il y a un peu plus d'un mois des avances
compromettantes sur les financiers de Bellincat qui est en fait une agence d'espionnage qui se fait passer pour un organe de renseignement. Cela pourrait aussi être quelque chose qu'il doit également voir avec l'après-Ukraine : on sait
que l'un des conseillers les plus proches de Zelensky, Oleksiy Arestovich, était en fait un partisan du projet Eurasia et est apparu avec Alexander Dugin lors d'une conférence de presse en 2005 à Moscou. A cette occasion, il a déclaré
que l'Occident ne peut pas donner à l'Ukraine la possibilité de préserver sa culture, au contraire, des objets stratégiquement importants seraient privatisés. Il aurait également déclaré : « L'Ukraine
est un territoire russe, la Russie est un territoire ukrainien. Ces limites sont un malentendu historique ». Il se pourrait que l'attaque de Moscou soit un avertissement pour les nombreux qui, en Ukraine également, ont mûri l'hostilité
envers l'Occident et qui, avec la fin du régime, pourraient essayer de voler les restes du pays à l'influence occidentale. Bien sûr, blâmer les innocents et les sans défense est une caractéristique des régimes
de type nazi et une coutume désormais invétérée de l'Occident et des États-Unis en particulier, mais cela ne lui suffira pas pour gagner, mais seulement pour perdre avec déshonneur.
Dugin y los dispositivos de la deshonra.
Trato de hacer algunas hipótesis candentes sobre el asesinato de Darja Duginova, periodista e hija del filósofo y politólogo ruso Alexander Dugin considerado en Occidente un "fascista",
palabra que para los defensores del nazismo ucraniano tiene el significado preciso de un adversario de la política occidental como tal. A menudo se representa a Dugin como amigo e inspirador de Putin y cantante del mundo ruso cuando en realidad no tiene
grandes contactos con el presidente y ni siquiera acceso al Kremlin: su posición e influencia a menudo se han enfatizado en Occidente porque es un partidario. del "Eurasia Project", o más bien una perspectiva en la que los países de Europa
y Asia se unen y construyen sus relaciones en pie de igualdad, algo inconcebible para el mundo anglosajón que, por tradición cultural, aunque pueril, considera el centro de Asia, el lugar desde donde se domina la tierra, el Heartland y, por lo
tanto, siempre han querido apoderarse de él, incluso si siempre han sido rechazados principalmente debido al poder ruso. Entonces no es que Dugin sea el inspirador de Putin y el filósofo de la operación rusa en Ucrania, como de hecho también
demuestra el hecho de que no tiene ninguna protección especial: en realidad es la mala conciencia occidental la que enfatiza la importancia del personaje porque ha dado perfectamente en el blanco de la anglosfera y también en el insensato suicidio
de Europa que para EEUU es mejor pobre e inútil que útil de algún modo a Eurasia. Dugin era el diente que duele por Occidente.
Como pueden ver, trato de construir un contexto para este evento y su dinámica: Darja -una periodista
de cierta notoriedad no solo en Rusia, sino también en Francia, país del que estaba enamorada- y su padre estaban en una reunión literaria. evento que se llevó a cabo en Zakharovo, pueblo en las afueras de Moscú. Una vez
finalizada la velada, querían volver a Moscú, pero Alexander se subió a otro coche en el último momento y Darya conducía sola la camioneta Toyota de su padre, lo que obviamente sugiere que la bomba estaba destinada al filósofo.
Poco después de la salida, alrededor de las 21:30 hora de Moscú, explotó una bomba que contenía 400 gramos de TNT colocada debajo del piso del automóvil en el lado del conductor: el automóvil se salió de la
carretera y se quemó por completo. Los videos que circulan en línea muestran a Darya tirada en el asfalto frente al auto en llamas y su angustiado padre de pie junto a ella. La fiscalía de Moscú obviamente ha abierto una investigación,
pero los analistas están convencidos de que la mujer fue víctima de los servicios secretos ucranianos, ya que estos últimos son responsables de otro atentado fallido con coche bomba contra el conocido periodista ruso Vladimir Solovyov
que tuvo lugar en Abril. El ataque supuestamente fue planeado por una célula durmiente en Moscú, que había recibido instrucciones de los servicios secretos ucranianos. Esto estaría en perfecto acuerdo con las palabras de Zelensky
quien cree impunemente que puede amenazar a los periodistas rusos, por lo que los ciudadanos occidentales nunca sabrán por su información orwelliana. También hay una declaración de Ze hecha en un estado obviamente alterado: "Todos
los... vagabundos nocturnos, lo siento, los mentirosos y sus jefes en Moscú deben recordar que el final de su vida será tras las rejas, en el mejor de los casos". .hipótesis…"
Así que todo esto está en la lógica
de los nazis de Kiev, pero digamos también que aunque los perpetradores materiales pudieran ser ucranianos, francamente la idea de un país que lleva años en ruinas que se permite el lujo de tener células durmientes es demasiado
para digerir: durante años, los servicios ucranianos han estado totalmente controlados por la CIA. La luz verde o la entrada a este ataque sin duda provino de esas partes, por lo que es necesario descifrar su significado: ¿tiene acaso el significado
de una escalada implícita del conflicto? ¿O sugiere la transformación de la guerra en guerra de guerrillas y terrorismo o es un evento trágico de alguna manera necesario para que Occidente se deshaga de Zelensky reemplazándolo
con el jefe de estado mayor de las fuerzas ucranianas? Todas estas son preguntas que podremos entender más en los próximos días, pero a las que Moscú está dando la respuesta correcta: el silencio, como se hace con los perros
molestos. Pero también podría ser que esta trágica historia se ubique en coordinaciones que por el momento son esquivas: según algunos analistas, por ejemplo, creen que tanto el padre como la hija estaban en el punto de mira,
sobre todo después de que esta última hubiera investigado la cabeza. reportero de "Bellingcats For Russia", Christo Grozev, quien fue un corresponsal clave en el caso Skripal. Darja, que a menudo, casi siempre, fichó a Platonova, había
publicado hace poco más de un mes avances comprometedores sobre los financieros de Bellincat, que es en realidad una agencia de espionaje que se hace pasar por un órgano de información. También podría ser algo que también
tiene que ver con la post-Ucrania: se sabe que uno de los asesores más cercanos de Zelensky, Oleksiy Arestovich, era en realidad un partidario del proyecto Eurasia y apareció junto con Alexander Dugin en una conferencia de prensa de 2005 en Moscú.
En esa ocasión dijo que Occidente no puede dar a Ucrania la oportunidad de preservar su cultura, por el contrario, se privatizarían objetos estratégicamente importantes. Aparentemente también dijo: "Ucrania es territorio ruso, Rusia
es territorio ucraniano. Estos límites son un malentendido histórico”. Puede ser que el ataque en Moscú sea una advertencia para los muchos que también en Ucrania han madurado la hostilidad hacia Occidente y que con el fin
del régimen podrían intentar robar los restos del país a la influencia occidental. Por supuesto, culpar a los inocentes e indefensos es una característica de los regímenes de tipo nazi y una costumbre ya empedernida de Occidente
y de los EE.UU. en particular, pero eso no le bastará para ganar, sino sólo para perder con deshonra.
Ultimi commenti
21.11 | 11:34
Salutoni
08.09 | 20:00
che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine
05.09 | 14:47
Siete eccezionali! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 LussoFrancescano, uno tra i più bei siti! 💖 💖 💖 💖 💖 💖 💖
30.05 | 18:55
Grazie di cuore ❤ mio amatissimo guerriero della luce. Un sito stupendo.