Estinzione della vita intelligente.

Estinzione della vita intelligente.
Se un alieno sbarcasse sulla terra attirato dalle costruzioni e dalla tecnologia, dopo un po’ di tempo dovrebbe concludere che sul pianeta non esiste vita intelligente, che in realtà tutto nasce da una particolare popolazione simile alle termiti di cui solo pochi individui hanno il controllo tramite messaggi ormonali. Sembra una sciocchezza. ma ne volete una prova? Vedendo tante mascherine in giro sembrerebbe di stare al tempo della peste e a sentire ciò che si dice, ciò che fanno i governi o ciò che delibera la maggior parte dei magistrati saremmo in una estrema emergenza per cui occorre rivolgersi a pozioni magiche. altrimenti e impropriamente chiamati vaccini per sopravvivere. Ed è proprio questo che stupisce perché la situazione è sintetizzabile in pochi punti dopo due anni di pantomime, di menzogne, di manipolazioni di dati e di speculazioni che non hanno alcuna intenzione di farsi da parte:
I vaccini non sono stati soggetti a test adeguati test e tanto meno a lungo termine.
Hanno una marea di effetti collaterali anche fatali e le conseguenze a lungo termine sono del tutto sconosciute.
Dovrebbero “curare” una “malattia” con un tasso di sopravvivenza del 99,85% , vale a dire inferiore a quello di alcune malattie stagionali.
Non prevengono l’infezione.
Non impediscono la trasmissione.
I produttori sono legalmente protetti dall’essere citati in giudizio nel caso in cui i loro prodotti sperimentali uccidano o provochino danni permanenti.
Detto così fa impressione perché il nucleo di realtà nascosto sotto oceani di carta straccia è così semplice e così evidente che sembra ci sembra impossibile che non venga colto. La cosa interessante è che le persone invece di ribellarsi sono molto restie ad ammettere di essere state ingannate, di aver commesso un grave errori di giudizio, come se questo costituisse una perdita della faccia. Hanno capito il gioco, ma ci stanno, non comprendendo che così oltre alla faccia perdono anche qualche altro pezzo vitale così invece di tornare sui propri passi e di riappropriarsi della ragione si sforzano di convincersi di non aver sbagliato. Ora questo succede sia all’uomo della strada che alle elite le quali non sono poi così intelligenti come molti se le immaginino: prendiamo la vicenda ucraina e l’idiozia totale di cui hanno fatto mostra le autorità europee che ci hanno messo in mano la bandierina dell’ucraina, mandano armi e soprattutto infliggono sanzioni alla Russia che sono molto più pesanti per la stessa Europa che per Mosca. Dopo le acrobazie sul gas molti Paesi hanno dovuto ammettere di non poter fare a meno di quello russo e non solo perché la sua sostituzione richiederà molti anni, ma anche perché quello reperibile da altre fonti sarò troppo costoso per l’industria europea.
Non contenti di questo adesso vogliono provarci anche l’embargo sul petrolio russo, riproducendo esattamente lo schema che potremmo sintetizzare così:
L’Europa ha assolutamente bisogno del petrolio russo
Per compiacere il padrone Usa e mostrarsi implacabile nella guerra a Mosca vuole mettere l’embargo sul petrolio russo e sul diesel russo.
Dunque l’Europa continuerà a comprare petrolio petrolio e distillati russi tramite paesi terzi solo con un deciso aumento dei prezzi.
Questo sinedrio di imbecilli pensa che la Russia subirà e basta, mentre con uno schiocco di dita potrebbe fra mancare oltre al gas anche i materiali vitali per l’industria nichel, uranio, litio tato per citarne qualcuno, insieme a una impressionante panoplia di materie prime che distruggerebbe in pochi mesi l’industria europea.
Tutto questo avvicina l’armageddon nucleare.
il problema però e che una volta partito questo delirante piano congegnato da bambini o da adulti con il cervello infantile ( e guardando la von der Leyen anche bambini un po’ tonti) sarà molto difficile tornare indietro perché nessuno potrà o vorrà ammettere di aver fatto le mosse sbagliate, nessuno vorrà perdere la faccia, quindi queste misure verranno perpetuate fino all’impossibile, esattamente come sta accadendo per i vaccini. Diciamo che vista la politica pandemica e vaccinale e il suicidio bellico si potrebbe dire che proprio qui ci sono le termiti più sfigate.

Extinction of intelligent life.
If an alien lands on earth attracted by construction and technology, after some time he would have to conclude that there is no intelligent life on the planet, that in reality everything arises from a particular termite-like population that only a few individuals have control over. hormonal messages. It seems nonsense. but do you want proof? Seeing so many masks around it would seem to be at the time of the plague and to hear what they say, what governments do or what most magistrates decide we would be in an extreme emergency so we need to turn to magic potions. otherwise it is improperly called vaccines to survive. And this is precisely what is surprising because the situation can be summarized in a few points after two years of pantomime, lies, manipulation of data and speculations that have no intention of stepping aside:
Vaccines have not been subjected to adequate testing, much less long-term testing.
They have a plethora of fatal side effects, and the long-term consequences are completely unknown.
They should "cure" a "disease" with a survival rate of 99.85%, which is lower than that of some seasonal diseases.
They do not prevent infection.
They do not prevent transmission.
Manufacturers are legally protected from being sued in the event that their experimental products kill or cause permanent damage.
Said in this way, it makes an impression because the core of reality hidden under oceans of waste paper is so simple and so evident that it seems impossible to us that it will not be grasped. The interesting thing is that people instead of rebelling are very reluctant to admit that they have been deceived, that they have committed a serious error of judgment, as if this constitutes a loss of face. They understood the game, but they are there, not understanding that in addition to the face they also lose some other vital piece so instead of retracing their steps and regaining their minds, they try to convince themselves that they have not made a mistake. Now this happens both to the man in the street and to the elites who are not as intelligent as many imagine them: let's take the Ukrainian story and the total idiocy shown by the European authorities who put the flag in our hands of Ukraine, they send weapons and above all they inflict sanctions on Russia which are much heavier for Europe itself than for Moscow. After the gas stunts, many countries have had to admit that they cannot do without the Russian one and not only because its replacement will take many years, but also because that available from other sources will be too expensive for European industry.
Not happy with this, they now also want to try the embargo on Russian oil, reproducing exactly the pattern that we could summarize as follows:
Europe absolutely needs Russian oil
To please the US boss and show himself implacable in the war in Moscow, he wants to put an embargo on Russian oil and Russian diesel.
Therefore Europe will continue to buy Russian oil, petroleum and distillates through third countries only with a sharp increase in prices.
This Sanhedrin of imbeciles thinks that Russia will just suffer, while with a snap of fingers it could be missing in addition to gas also the vital materials for the nickel, uranium, lithium tate industry to name a few, along with an impressive panoply of raw materials which would destroy European industry in a few months.
All of this brings nuclear armageddon closer.
the problem, however, is that once this delusional plan devised by children or adults with infantile brains has started (and looking at von der Leyen even slightly dumb children) it will be very difficult to go back because no one will be able or willing to admit to having done the wrong moves, nobody will want to lose face, so these measures will be perpetuated to the impossible, exactly as is happening with vaccines. Let's say that given the pandemic and vaccination policy and the war suicide it could be said that right here are the most unlucky termites.

Extinction de la vie intelligente.
Si un extraterrestre atterrissait sur terre attiré par la construction et la technologie, après un certain temps, il devrait conclure qu'il n'y a pas de vie intelligente sur la planète, qu'en réalité tout provient d'une population particulière de type termite sur laquelle seuls quelques individus ont le contrôle. .messages hormonaux. Cela semble absurde. mais voulez-vous une preuve? Voir autant de masques autour semblerait être à l'époque de la peste et pour entendre ce qu'ils disent, ce que font les gouvernements ou ce que la plupart des magistrats décident, nous serions dans une extrême urgence, nous devons donc nous tourner vers des potions magiques. sinon on les appelle improprement vaccins pour survivre. Et c'est justement ce qui est surprenant car la situation se résume en quelques points après deux ans de pantomime, de mensonges, de manipulations de données et de spéculations qui n'ont pas l'intention de s'effacer :
Les vaccins n'ont pas été soumis à des tests adéquats, encore moins à des tests à long terme.
Ils ont une pléthore d'effets secondaires mortels, et les conséquences à long terme sont complètement inconnues.
Ils doivent "guérir" une "maladie" avec un taux de survie de 99,85%, inférieur à celui de certaines maladies saisonnières.
Ils ne préviennent pas l'infection.
Ils n'empêchent pas la transmission.
Les fabricants sont légalement protégés contre les poursuites dans le cas où leurs produits expérimentaux tuent ou causent des dommages permanents.
Dit ainsi, il impressionne car le noyau de réalité caché sous des océans de vieux papiers est si simple et si évident qu'il nous semble impossible qu'il ne soit pas saisi. Ce qui est intéressant, c'est que les gens au lieu de se révolter sont très réticents à admettre qu'ils ont été trompés, qu'ils ont commis une grave erreur de jugement, comme si cela constituait une perte de la face. Ils ont compris le jeu, mais ils sont là, ne comprenant pas qu'en plus du visage ils perdent aussi une autre pièce vitale alors au lieu de revenir sur leurs pas et de reprendre leurs esprits, ils essaient de se convaincre qu'ils n'ont pas fait d'erreur. Maintenant, cela arrive à la fois à l'homme de la rue et aux élites qui ne sont pas aussi intelligentes que beaucoup l'imaginent : prenons l'histoire ukrainienne et l'idiotie totale dont ont fait preuve les autorités européennes qui ont mis le drapeau de l'Ukraine entre nos mains, elles envoient armes et surtout infligent à la Russie des sanctions bien plus lourdes pour l'Europe elle-même que pour Moscou. Après les cascades de gaz, de nombreux pays ont dû admettre qu'ils ne pouvaient pas se passer de celui de la Russie et non seulement parce que son remplacement prendra de nombreuses années, mais aussi parce que celui disponible auprès d'autres sources coûtera trop cher à l'industrie européenne.
Non contents de cela, ils veulent maintenant aussi tenter l'embargo sur le pétrole russe, reproduisant exactement le schéma que l'on pourrait résumer ainsi :
L'Europe a absolument besoin du pétrole russe
Pour plaire au patron américain et se montrer implacable dans la guerre à Moscou, il veut mettre un embargo sur le pétrole russe et le diesel russe.
Ainsi, l'Europe continuera d'acheter du pétrole, du pétrole et des distillats russes via des pays tiers uniquement avec une forte augmentation des prix.
Ce Sanhédrin d'imbéciles pense que la Russie va juste souffrir, alors qu'en un claquement de doigts il pourrait manquer en plus du gaz aussi les matières vitales pour l'industrie du nickel, de l'uranium, du lithium pour n'en citer que quelques-unes, ainsi qu'une impressionnante panoplie de matières premières matériaux qui détruiraient l'industrie européenne en quelques mois.
Tout cela rapproche l'armageddon nucléaire.
le problème, cependant, est qu'une fois que ce plan délirant conçu par des enfants ou des adultes avec des cerveaux infantiles a commencé (et en regardant von der Leyen même des enfants un peu stupides), il sera très difficile de revenir en arrière car personne ne pourra ou ne voudra admettre avoir fait le mauvais choix, personne ne voudra perdre la face, donc ces mesures seront perpétuées jusqu'à l'impossible, exactement comme cela se passe avec les vaccins. Disons qu'étant donné la pandémie et la politique de vaccination et le suicide de la guerre, on pourrait dire que c'est ici que se trouvent les termites les plus malchanceux.

Исчезновение разумной жизни.
Если инопланетянин приземлится на землю, привлеченный строительством и технологиями, то через какое-то время ему придется сделать вывод, что разумной жизни на планете нет, что на самом деле все возникает из определенной термитоподобной популяции, над которой властно лишь несколько особей. y гормональные сообщения. Кажется ерундой. но тебе нужны доказательства? Увидев вокруг столько масок, можно было бы подумать, что это время чумы, и услышать, что они говорят, что делают правительства или что решает большинство магистратов, мы оказались бы в чрезвычайной ситуации, поэтому нам нужно обратиться к волшебным зельям. иначе это неправильно называют вакцинами для выживания. И это именно то, что удивительно, потому что ситуацию можно резюмировать в нескольких пунктах после двух лет пантомимы, лжи, манипуляции данными и спекуляций, которые не собираются отходить в сторону:
Вакцины не подвергались адекватному тестированию, тем более долгосрочному тестированию.
Они имеют множество фатальных побочных эффектов, а долгосрочные последствия совершенно неизвестны.
Они должны «вылечить» «болезнь» с выживаемостью 99,85%, что ниже, чем у некоторых сезонных болезней.
Они не предотвращают заражение.
Они не предотвращают передачу.
Производители юридически защищены от судебных исков в случае, если их экспериментальные продукты убивают или наносят необратимый ущерб.
Сказанное таким образом производит впечатление, потому что суть реальности, скрытая под океанами макулатуры, так проста и так очевидна, что нам кажется невозможным, чтобы она не была постигнута. Интересно то, что люди вместо того, чтобы восстать, очень неохотно признают, что их обманули, что они допустили серьезную ошибку суждения, как будто это означает потерю лица. Они поняли игру, но они там, не понимая, что помимо лица они теряют еще какую-то жизненно важную фигуру, поэтому вместо того, чтобы вернуться назад и прийти в себя, они пытаются убедить себя, что не ошиблись. Сейчас это происходит и с обывателем, и с элитами, которые не так умны, как их многие себе представляют: давайте возьмем украинскую историю и тотальный идиотизм, проявленный европейскими властями, которые вручили нам в руки флаг Украины, они посылают оружие и прежде всего накладывают на Россию санкции, которые для самой Европы гораздо тяжелее, чем для Москвы. После газовых трюков многим странам пришлось признать, что без российского не обойтись, и не только потому, что его замена займет много лет, но и потому, что то, что доступно из других источников, будет слишком дорого для европейской промышленности.
Недовольные этим, они теперь также хотят опробовать эмбарго на российскую нефть, точно воспроизводя схему, которую мы могли бы резюмировать следующим образом:
Европе очень нужна российская нефть
Чтобы угодить американскому боссу и показать себя непримиримым в войне с Москвой, он хочет наложить эмбарго на российскую нефть и российский дизель.
Так что Европа продолжит покупать российскую нефть, нефтепродукты и дистилляты через третьи страны только при резком росте цен.
Этот Синедрион слабоумных думает, что Россия просто пострадает, а по щелчку пальцев может лишиться помимо газа еще жизненно важных материалов для никелевой, урановой, литиевой промышленности и т. д., а также внушительного арсенала сырья. материалов, которые уничтожили бы европейскую промышленность за несколько месяцев.
Все это приближает ядерный армагеддон.
проблема, однако, в том, что как только этот бредовый план, придуманный детьми или взрослыми с инфантильными мозгами, начнется (и, глядя на фон дер Ляйен, даже немного глупыми детьми), будет очень трудно вернуться назад, потому что никто не сможет или не захочет признать, что сделал неправильные шаги, никто не захочет потерять лицо, поэтому эти меры будут увековечены до невозможности, точно так же, как это происходит с вакцинами. Допустим, учитывая пандемию, политику вакцинации и военное самоубийство, можно сказать, что именно здесь находятся самые неудачливые термиты.

La Russia Vincerà

😉
Buona domenica.
Per questo Motivo la Russia di Putin Vincerà.
Z= Unione di cielo e Terra...la Z fonicamente rappresenta la Algiz Y-Fonicamente parlando in Russo si pronuncia Z.
In Occidente utilizzano la Algiz al contrario quale simbolo di pace, ma non esiste niente di più sbagliato, perché questa in realtà rappresenta sul piano esoterico-spirituale patologie di varie forme di depressione e morte dello spirito stesso.
In effetti si vede e si constata in che Abisso mentale sia finita la società Occidentale.
W Putin, la mano di Dio che distruggerà il Serpente Occidentale.
Хорошего воскресенья.
По этой причине путинская Россия победит.
Z = Союз Неба и Земли... Z на слух представляет Альгиз Y-фонически говоря по-русски это произносится Z.
На Западе используют Альгиз наоборот как символ мира, но в этом нет ничего более неправильного, потому что это на самом деле представляет собой на эзотерически-духовном уровне патологии различных форм депрессии и смерти самого духа.
На самом деле мы видим и отмечаем ту ментальную пропасть, в которую попало западное общество.
W Путин, рука Бога, которая уничтожит Западную Змею.
Que tengas un buen domingo.
Por eso, la Rusia de Putin ganará.
Z = Unión del Cielo y la Tierra... la Z representa fonéticamente el Algiz Y-Fonicamente hablando en ruso se pronuncia Z.
En occidente usan el Algiz por el contrario como símbolo de paz, pero no hay nada más malo, porque esto en realidad representa a nivel esotérico-espiritual patologías de diversas formas de depresión y muerte del espíritu mismo.
De hecho, vemos y notamos el abismo mental en el que ha terminado la sociedad occidental.
W Putin, la mano de Dios que destruirá a la Serpiente Occidental.
Bon dimanche.
Pour cette raison, la Russie de Poutine gagnera.
Z = Union du Ciel et de la Terre... le Z représente phoniquement l'Algiz Y-Phoniquement parlant en russe il se prononce Z.
En Occident, ils utilisent l'Algiz au contraire comme symbole de paix, mais il n'y a rien de plus faux, car cela représente en fait au niveau ésotérique-spirituel des pathologies de diverses formes de dépression et de mort de l'esprit lui-même.
En fait, nous voyons et notons l'abîme mental dans lequel la société occidentale s'est retrouvée.
W Poutine, la main de Dieu qui détruira le serpent occidental.
Have a nice Sunday.
For this reason, Putin's Russia will win.
Z = Union of Heaven and Earth ... the Z phonically represents the Algiz Y-Phonically speaking in Russian it is pronounced Z.
In the West they use the Algiz on the contrary as a symbol of peace, but there is nothing more wrong, because this actually represents on the esoteric-spiritual level pathologies of various forms of depression and death of the spirit itself.
In fact, we see and note the mental abyss that Western society has ended up in.
W Putin, the hand of God that will destroy the Western Snake.

Quando l'occidente civettava col nazismo ucraino.

Quando l'occidente civettava col nazismo ucraino.
Adesso i contractors dell’informazione, vogliono far finta che non esistano nazisti in Ucraina, che sono soltanto una sorta di miraggio per poter giustificare meglio la loro partigianeria a pagamento nei confronti del regime di Kiev, vale a dire del trompe l’oeil della Nato, ma in realtà l’occidente ha civettato a lungo con le immagini del neonazismo, con gli uomini delle formazioni del Settore Destro che di fatto controllavano l’Ucraina, con tutte le simbologie che esse esprimevano e vantavano e persino con le donne di queste formazioni arrivandone a farne oggetto di una sorta di feticismo sessual guerriero. Ora pare che nascosta nei sotterranei di Azovstal ci sia anche Vita Zaveruha, una pasionaria della croce uncinata, presente praticamente in tutte le occasioni importanti del golpe, da piazza Maidan, al massacro di Odessa di cui è stata uno dei protagonisti poi nelle stragi del Donbass. E’ diventata nota in occidente quando grazie a questa sua meritoria attività Elle France ha pensato bene di fare un servizio su di lei, come si può vedere nelle immagini di apertura del post presentandola come la la “Giovanna d’Arco ucraina” nonostante anzi probabilmente grazie alla grande abbondanza di simbologie naziste nel suo “book”. il servizio è civettuolamente intitolato 2Une guerre si particuliere”. La mitizzazione di questa specie di criminale è finita quando la Zaveruha fu arrestata nel 2015 dopo una rapina a un benzinaio attorno a Kiev con successiva sparatoria e la morte di due poliziotti. Una cosa è sparare ai russi, cosa che riempie di orgoglio la peggio stampaccia occidentale, un’altra è uccidere poliziotti: eh eh questo non si fa. Ha passato un anno e mezzo in detenzione preventiva poi la sua cauzione è stata pagata dall’uomo d’affari Alexei Tamrazov , che in precedenza aveva pagato una cauzione anche per Denis Polishchuk, sospettato dell’omicidio dello scrittore Oles Buzina (https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B7%D0%B8%D0%BD%D0%B0,_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D1%81%D1%8C_%D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B5%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1%87). Ma da allora si è interrotto il filone fotografico che ogni tanto la ritraeva armata di tutto punto.
Nonostante fosse nuovamente libera le sue tracce hanno cominciato a perdersi: nell’estate del 2017, ovvero sei mesi dopo la scarcerazione lei e e il suo primo marito Igor Pavlov furono protagonisti di un attacco a persone transgender, ma di lei non è sentito più parlare da allora, inghiottita nelle viscere del settore destro e delle sue formazioni paramilitari che cominciavano ad essere incorporate nell’esercito. Adesso secondo notizie che è impossibile controllare sarebbe finita nei sotterranei dell’Azovstal insieme ai suoi compari di sempre. Così ci sarebbe dentro quel pozzo di misteri e di nequizie anche la Giovanna d’Arco del golpismo rendendo ancora più simbolica la resa di questo ridotto.
Ecco alcune della foto più note della Zaveruha:

When the West flirted with Ukrainian Nazism.
Now the information contractors want to pretend that there are no Nazis in Ukraine, that they are only a sort of mirage in order to better justify their paid partisanship towards the Kiev regime, namely the NATO trompe l'oeil , but in reality the West has flirted for a long time with the images of neo-Nazism, with the men of the Right Sector formations who in fact controlled Ukraine, with all the symbols they expressed and boasted and even with the women of these formations coming to make it the object of a sort of sexual warrior fetishism. Now it seems that hidden in the basement of Azovstal there is also Vita Zaveruha, a passionate of the swastika, present practically on all the important occasions of the coup, from Maidan square, to the Odessa massacre of which she was one of the protagonists then in the Donbass massacres. . She became known in the West when, thanks to her meritorious activity, Elle France saw fit to do a report on her, as can be seen in the opening images of the post presenting her as the "Ukrainian Joan of Arc" despite probably thanks to the great abundance of Nazi symbols in his "book". the service is coquettishly entitled 2Une guerre si particuliere ”. The mythicization of this criminal ended when Zaveruha was arrested in 2015 after a robbery at a gas station around Kiev with subsequent shooting and the death of two policemen. It is one thing to shoot the Russians, which fills the worst Western stamp with pride, another is to kill policemen: eh eh this is not done. He spent a year and a half in pre-trial detention then his bail was paid by businessman Alexei Tamrazov, who had previously also paid bail for Denis Polishchuk, a suspect in the murder of writer Oles Buzina (https: // ru.wikipedia.org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B7%D0%B8%D0%BD%D0%B0,_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D1%81 % D1% 8C_% D0% 90% D0% BB% D0% B5% D0% BA% D1% 81% D0% B5% D0% B5% D0% B2% D0% B8% D1% 87). But since then the photographic trend that every now and then portrayed her fully armed has been interrupted.
Despite being free again, her traces began to get lost: in the summer of 2017, or six months after her release, she and her first husband Igor Pavlov were the protagonists of an attack on transgender people, but she is no longer heard of by then, engulfed in the bowels of the right sector and its paramilitary formations which were beginning to be incorporated into the army. Now according to reports that it is impossible to control, she would have ended up in the Azovstal basement along with her old friends. So there would also be the Joan of Arc of the coup d'état in that well of mysteries and iniquities, making the surrender of this reduced one even more symbolic.
Here are some of Zaveruha's best-known photos:

Cuando Occidente coqueteaba con el nazismo ucraniano.
Ahora los contratistas de información quieren fingir que no hay nazis en Ucrania, que son solo una especie de espejismo para justificar mejor su partidismo pagado hacia el régimen de Kiev, es decir, el trampantojo de la OTAN, pero en realidad Occidente ha coqueteó durante mucho tiempo con las imágenes del neonazismo, con los hombres de las formaciones del Sector Derecha que de hecho controlaban Ucrania, con todos los símbolos que expresaban y se jactaban e incluso con las mujeres de estas formaciones llegando a convertirla en objeto de una especie de fetichismo del guerrero sexual. Ahora parece que escondida en el sótano de Azovstal también está Vita Zaveruha, una apasionada de la esvástica, presente prácticamente en todas las ocasiones importantes del golpe, desde la plaza de Maidan, hasta la masacre de Odessa de la que fue una de las protagonistas entonces. en las masacres de Donbass. . Se dio a conocer en Occidente cuando, gracias a su meritoria actividad, Elle France consideró oportuno hacer un reportaje sobre ella, como se puede apreciar en las imágenes iniciales del post en el que se la presentaba como la "Juana de Arco ucraniana" pese a que probablemente gracias a la gran abundancia de símbolos nazis en su "libro". el servicio se titula coquetamente 2Une guerre si particuliere”. La mitificación de este criminal acabó cuando Zaveruha fue detenido en 2015 tras un atraco en una gasolinera de los alrededores de Kiev con posterior tiroteo y muerte de dos policías. Una cosa es fusilar a los rusos, que llena de orgullo la peor estampa occidental, otra es matar policías: eh eh esto no se hace. Pasó un año y medio en prisión preventiva, luego su fianza fue pagada por el empresario Alexei Tamrazov, quien anteriormente también había pagado la fianza de Denis Polishchuk, sospechoso del asesinato del escritor Oles Buzina (https: // ru.wikipedia. org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B7%D0%B8%D0%BD%D0%B0,_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D1%81 % D1% 8C_ % D0% 90% D0% BB% D0% B5% D0% BA% D1% 81% D0% B5% D0% B5% D0% B2% D0% B8% D1% 87). Pero desde entonces se ha interrumpido la tendencia fotográfica que cada tanto la retrataba armada.
A pesar de volver a ser libre, sus huellas comenzaron a perderse: en el verano de 2017, o seis meses después de su liberación, ella y su primer esposo, Igor Pavlov, fueron los protagonistas de un ataque a personas transgénero, pero ya no se sabe de ella. luego, sumergido en las entrañas del sector de derecha y sus formaciones paramilitares que comenzaban a incorporarse al ejército. Ahora, según informes que es imposible controlar, ella habría terminado en el sótano de Azovstal junto con sus viejos amigos. Así que allí estaría también la Juana de Arco del golpe de Estado en ese pozo de misterios e iniquidades, haciendo aún más simbólica la rendición de este reducido.
Estas son algunas de las fotos más conocidas de Zaveruha:

Quand l'Occident flirtait avec le nazisme ukrainien.
Maintenant, les prestataires de l'information veulent prétendre qu'il n'y a pas de nazis en Ukraine, qu'ils ne sont qu'une sorte de mirage pour mieux justifier leur partisanerie payée envers le régime de Kiev, à savoir le trompe-l'œil de l'OTAN, mais en réalité l'Occident a longtemps flirté avec les images du néonazisme, avec les hommes des formations du secteur droit qui contrôlaient en fait l'Ukraine, avec tous les symboles qu'ils exprimaient et vantaient et même avec les femmes de ces formations venant en faire l'objet de une sorte de fétichisme sexuel du guerrier. Maintenant, il semble que caché dans le sous-sol d'Azovstal se trouve également Vita Zaveruha, une passionnée de la croix gammée, présente pratiquement à toutes les occasions importantes du coup d'État, de la place Maidan au massacre d'Odessa dont elle était alors l'une des protagonistes. dans les massacres du Donbass. . Elle s'est fait connaître en Occident lorsque, grâce à son activité méritoire, Elle France a jugé bon de faire un reportage sur elle, comme en témoignent les images d'ouverture du billet la présentant comme la "Jeanne d'Arc ukrainienne" malgré sans doute grâce à la grande abondance de symboles nazis dans son "livre". le service est coquettement intitulé 2Une guerre si particulière ». La mythification de ce criminel a pris fin lorsque Zaveruha a été arrêté en 2015 après un vol dans une station-service autour de Kiev suivi d'une fusillade et de la mort de deux policiers. C'est une chose de tirer sur les Russes, ce qui remplit d'orgueil le pire timbre occidental, une autre est de tuer des policiers : eh eh ça ne se fait pas. Il a passé un an et demi en détention provisoire, puis sa caution a été payée par l'homme d'affaires Alexei Tamrazov, qui avait auparavant également payé la caution de Denis Polishchuk, suspect dans le meurtre de l'écrivain Oles Buzina (https: // ru.wikipedia. org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B7%D0%B8%D0%BD%D0%B0,_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D1%81 % D1% 8C_ % D0% 90% D0% BB% D0% B5% D0% BA% D1% 81% D0% B5% D0% B5% D0% B2% D0% B8% D1% 87). Mais depuis lors, la tendance photographique qui la représentait de temps en temps complètement armée s'est interrompue.
Bien qu'elle soit à nouveau libre, ses traces ont commencé à se perdre : à l'été 2017, soit six mois après sa libération, elle et son premier mari Igor Pavlov ont été les protagonistes d'une attaque contre des personnes transgenres, mais elle n'est plus entendue par les puis, englouti dans les entrailles du secteur droit et de ses formations paramilitaires qui commençaient à être incorporées dans l'armée. Or, selon des informations qu'il est impossible de contrôler, elle se serait retrouvée au sous-sol d'Azovstal avec ses vieux amis. Il y aurait donc aussi la Jeanne d'Arc du coup d'État dans ce puits de mystères et d'iniquités, rendant encore plus symbolique la reddition de ce réduit.
Voici quelques-unes des photos les plus connues de Zaveruha :

Когда Запад заигрывал с украинским нацизмом.
Сейчас информационные контрактники хотят сделать вид, что нацистов на Украине нет, что они лишь некий мираж, чтобы лучше оправдать свою проплаченную приверженность киевскому режиму, а именно натовскому обману, а на самом деле у Запада есть долгое время заигрывали с образами неонацизма, с мужчинами из формирований «Правого сектора», которые фактически контролировали Украину, со всеми символами, которые они выражали и хвастались, и даже с женщинами из этих формирований, пришедших сделать ее объектом своего рода фетишизм сексуального воина. Теперь кажется, что в подвале «Азовстали» спрятана и Вита Заверуха, страстная свастика, присутствовавшая практически во всех важных случаях переворота, от площади Майдана до одесской бойни, одним из главных действующих лиц которой она тогда была. в резне на Донбассе. Она стала известна на Западе, когда благодаря ее похвальной деятельности Elle France сочла целесообразным сделать о ней репортаж, что можно увидеть на начальных изображениях поста, где она представлена ​​как «украинская Жанна д’Арк», хотя, вероятно, благодаря большое обилие нацистской символики в его «книге». сервиз кокетливо озаглавлен «2Une guerre si particuliere». Мифизация этого преступника закончилась, когда Заверуха был арестован в 2015 году после ограбления на заправке под Киевом с последующим расстрелом и гибелью двух милиционеров. Одно дело стрелять в русских, что наполняет гордостью худший западный штамп, другое дело убивать полицейских: э-э-э, так не делается. Полтора года он провел в СИЗО, затем залог за него внес бизнесмен Алексей Тамразов, ранее также внесший залог за Дениса Полищука, подозреваемого в убийстве писателя Олеся Бузины (https://ru.wikipedia. org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B7%D0%B8%D0%BD%D0%B0,_%D0%9E%D0%BB%D0%B5%D1%81 % D1% 8C_ %D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B5%D0%B5%D0%B2%D0%B8%D1% 87). Но с тех пор фотографическая тенденция, то и дело изображавшая ее во всеоружии, прервалась.
Несмотря на то, что она снова оказалась на свободе, ее следы стали теряться: летом 2017 года, или через полгода после освобождения, она и ее первый муж Игорь Павлов были главными действующими лицами нападения на трансгендеров, но больше о ней ничего не слышно. затем поглотили недра Правого сектора и его военизированных формирований, которые начинали вливаться в состав армии. Сейчас, по сообщениям, которые невозможно контролировать, она оказалась бы в подвале «Азовстали» вместе со своими старыми друзьями. Таким образом, в этом колодце тайн и беззаконий была бы и Жанна д'Арк государственного переворота, что сделало бы капитуляцию этого уменьшенного еще более символической.
Вот некоторые из самых известных фотографий Заверухи:

Stronzate a stelle e strisce.

Stronzate a stelle e strisce.
Come fare per spingere la Russia impegnata nella guerra ucraina ad attacchi diretti a forze o interessi a stelle e strisce? Il Consiglio nazionale per la sicurezza ancora una volta ha aperto il libro delle fiabe e ha cominciato ad inventare delle storie di presunte vittorie ucraine dicendo che esse sono state possibili grazie all’Intelligence statunitense. Facile raggiungere l’obiettivo: è bastato telefonare al New York Times che è di fatto l’house organ dei servizi e dunque non fa domande, nemmeno quando si trova di fronte al grottesco e così il giornale ha fatto uscire un articolo nel quale viene svelato che gli Usa hanno fornito informazioni sulle unità russe in modo che gli ucraini potessero prendere di mira e uccidere molti generali russi. (https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/politics/russia-generals-killed-ukraine.html). Morti ovviamente secondo ” alti funzionari americani” ossia gli stessi che hanno passato le informazioni per l’articolo che così recita: “gli Stati Uniti si sono concentrati sul fornire la posizione e altri dettagli sul quartier generale mobile dell’esercito russo, che si trasferisce frequentemente. Funzionari ucraini hanno combinato queste informazioni geografiche con la propria intelligence – comprese le comunicazioni intercettate che avvisano l’esercito ucraino della presenza di alti ufficiali russi – per condurre attacchi di artiglieria e altri attacchi che hanno ucciso ufficiali russi.” In realtà qui si parla di ufficiali e alti ufficiali e non a caso perché se mai queste fantasie venissero scoperte, potrebbero dire, ma noi non abbiamo mai parlato di generali: generali è un’interpretazione della stampa. Nella foga sono arrivati a dire che questi generali sarebbero addirittura 12 il che mi porta a pensare che il QI dei lettori di questa testata deve essere al livello del marciapiede, appena al di sotto delle suole delle scarpe. E infatti la cifra che non ha alcuna conferma e nemmeno alcun indizio ha “stupito” gli analisti militari.
La storia è una stronzata ovvia perché ci sono solo due generali russi che sono morti finora durante la campagna di Russia in Ucraina: il maggiore generale Andrey Sukhovetsky caduto il 28 febbraio e il maggiore generale Vladimir Frolov ucciso all’inizio di aprile. Entrambe le morti sono state immediatamente riconosciute ufficialmente e riportate dai media russi. Entrambi gli uomini sono stati sepolti con gli onori militari. Tutti gli altri “generali russi uccisi” sono vittime del “fantasma di Kiev” perché all’ apparato di propaganda ucraino piacciono queste storie perché sa che i media “occidentali” le riprenderanno per quanto possano essere incredibili. Ma evidentemente questo racconto dei 12 generali è risultata così incredibile che lo stesso Pentagono ha ufficialmente smentito di aver “condiviso informazioni con l’Ucraina con l’intento di prendere di mira e uccidere alti dirigenti militari russi.”
La stessa cosa è accaduta quando è stata danneggiato il vecchio incrociatore Moskva: anche in questo caso la stampa americana e di seguito le dementi bertucce europee sempre pronte a berciare se si tratta di scollegare il cervello, hanno detto che era state le informazioni americane a guidare i missili ucraini sull’unità navale. Solo che i missili ucraini non sono in grado di produrre simili danni e tanto meno sotto la linea di galleggiamento. quindi rimangono in piedi la teoria dell’esplosione o quella dell’urto contro una mina. Anche qui il Pentagono smentisce di aver fornito “informazioni mirate specifiche per la Moskva”. Sembra insomma che ci sia un un giochino tra giornali che riportano cazzate di ” alti funzionari” e il Pentagono che smentisce. Forse c’è il tentativo di irritare i russi e magari spingerli ad attacchi che potrebbero coinvolgere qualche struttura Usa: il vecchio Biden ne avrebbe bisogno come il pane o come le medicine per l’Alzheimer in vista delle elezioni di mezzo termine che si annunciano come un bagno di sangue. Ma forse c’è il fatto che i militari si rendono conto di quanto siano pericolose queste esternazioni volte ad allargare il conflitto e tentino di moderare i neocon convinti forse di poter avere facilmente ragione della Russia. Il che dimostra che non hanno ragione proprio in nulla.

Bullshit Stars and Stripes.
How to push Russia involved in the Ukrainian war to direct attacks on forces or interests of the stars and stripes? The National Security Council once again opened the storybook and began to invent stories of alleged Ukrainian victories saying that they were possible thanks to US intelligence. It was easy to reach the goal: it was enough to call the New York Times which is in fact the house organ of the services and therefore does not ask questions, even when faced with the grotesque and so the newspaper has released an article in which it is revealed that the US provided information on Russian units so that the Ukrainians could target and kill many Russian generals. (https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/politics/russia-generals-killed-ukraine.html). Obviously dead according to "senior American officials", ie the same ones who passed the information for the article that reads: "the United States focused on providing the location and other details on the mobile headquarters of the Russian army, which is moving frequently. Ukrainian officials combined this geographic information with their own intelligence - including intercepted communications alerting the Ukrainian military to the presence of senior Russian officers - to conduct artillery and other attacks that killed Russian officers. " In reality, we are talking about officers and senior officers and it is no coincidence that if these fantasies were ever discovered, they might say, but we have never talked about generals: generals is an interpretation of the press. In the heat they have come to say that these generals would even be 12 which leads me to think that the IQ of the readers of this magazine must be at the level of the pavement, just below the soles of the shoes. And in fact the figure that has no confirmation and not even any clue has "amazed" the military analysts.
The story is obvious bullshit because there are only two Russian generals who have died so far during Russia's campaign in Ukraine: Major General Andrey Sukhovetsky who fell on February 28 and Major General Vladimir Frolov killed in early April. Both deaths were immediately officially recognized and reported by the Russian media. Both men were buried with full military honors. All the other "killed Russian generals" are victims of the "ghost of Kiev" because the Ukrainian propaganda apparatus likes these stories because they know that the "Western" media will take them back as incredible as they may be. But evidently this account of the 12 generals was so incredible that the Pentagon itself officially denied that it had "shared information with Ukraine with the intent of targeting and killing senior Russian military leaders."
The same thing happened when the old cruiser Moskva was damaged: also in this case the American press and later the demented European monkeys always ready to yell if it comes to disconnecting the brain, said that it was American information that guided Ukrainian missiles on the naval unit. Except that Ukrainian missiles are not capable of causing similar damage, much less below the waterline. therefore the theory of the explosion or that of the collision with a mine remain standing. Here too the Pentagon denies having provided "specific targeted information for Moskva". In short, it seems that there is a game between newspapers that report the bullshit of "high officials" and the Pentagon that denies it. Perhaps there is an attempt to irritate the Russians and perhaps push them into attacks that could involve some US structure: old Biden would need it like bread or like Alzheimer's medicine in view of the mid-term elections that are announced as a bloodbath. But perhaps there is the fact that the military realize how dangerous these utterances are aimed at widening the conflict and try to moderate the neocons who are convinced that they can easily get over Russia. Which proves that they are not right in anything.

Barras y estrellas de mierda.
¿Cómo presionar a Rusia involucrada en la guerra de Ucrania para que ataque directamente a las fuerzas o intereses de las barras y estrellas? El Consejo de Seguridad Nacional una vez más abrió el libro de cuentos y comenzó a inventar historias de supuestas victorias ucranianas diciendo que fueron posibles gracias a la inteligencia estadounidense. Era fácil llegar a la meta: bastaba con llamar al New York Times que es de hecho el órgano de la casa de los servicios y por lo tanto no hace preguntas, ni siquiera ante lo grotesco y por eso el periódico ha publicado un artículo en el que se revela que EE. UU. proporcionó información sobre las unidades rusas para que los ucranianos pudieran atacar y matar a muchos generales rusos. (https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/politics/russia-generals-killed-ukraine.html). Obviamente muerto según "altos funcionarios estadounidenses", es decir, los mismos que pasaron la información para el artículo que dice: "Estados Unidos se centró en proporcionar la ubicación y otros detalles sobre el cuartel general móvil del ejército ruso, que se mueve con frecuencia". Los funcionarios ucranianos combinaron esta información geográfica con su propia inteligencia, incluidas las comunicaciones interceptadas que alertaban al ejército ucraniano sobre la presencia de altos oficiales rusos, para realizar ataques de artillería y otros ataques que mataron a oficiales rusos". En realidad, estamos hablando de oficiales y oficiales superiores y no es casualidad que si alguna vez se descubrieran estas fantasías, podrían decir, pero nunca hemos hablado de generales: generales es una interpretación de la prensa. Al calor han llegado a decir que estos generales serían hasta 12 lo que me lleva a pensar que el coeficiente intelectual de los lectores de esta revista debe estar al nivel del pavimento, justo debajo de las suelas de los zapatos. Y de hecho la cifra que no tiene confirmación y ni siquiera alguna pista ha “asombrado” a los analistas militares.
La historia es una tontería obvia porque solo hay dos generales rusos que han muerto hasta ahora durante la campaña de Rusia en Ucrania: el mayor general Andrey Sukhovetsky que cayó el 28 de febrero y el mayor general Vladimir Frolov asesinado a principios de abril. Ambas muertes fueron inmediatamente reconocidas oficialmente y reportadas por los medios rusos. Ambos hombres fueron enterrados con todos los honores militares. Todos los demás "generales rusos asesinados" son víctimas del "fantasma de Kiev" porque al aparato de propaganda ucraniano le gustan estas historias porque saben que los medios "occidentales" las recuperarán por increíbles que sean. Pero evidentemente, este relato de los 12 generales fue tan increíble que el propio Pentágono negó oficialmente que hubiera "compartido información con Ucrania con la intención de atacar y matar a los principales líderes militares rusos".
Lo mismo sucedió cuando el viejo crucero Moskva resultó dañado: también en este caso la prensa estadounidense y más tarde los monos europeos dementes siempre dispuestos a gritar si se trata de desconectar el cerebro, dijeron que fue información estadounidense la que guió los misiles ucranianos en la marina. unidad. Excepto que los misiles ucranianos no son capaces de causar un daño similar, y mucho menos por debajo de la línea de flotación. por lo que la teoría de la explosión o la del choque con una mina quedan en pie. Aquí también el Pentágono niega haber proporcionado "información dirigida específica para Moskva". En definitiva, parece que hay un juego entre los periódicos que informan las chorradas de los "altos funcionarios" y el Pentágono que las niega. Tal vez haya un intento de irritar a los rusos y tal vez empujarlos a ataques que podrían involucrar a alguna estructura estadounidense: el viejo Biden lo necesitaría como pan o como medicina para el Alzheimer en vista de las elecciones intermedias que se anuncian como un baño de sangre. Pero tal vez esté el hecho de que los militares se den cuenta de lo peligrosas que son estas declaraciones dirigidas a ampliar el conflicto y tratar de moderar a los neoconservadores que están convencidos de que pueden superar fácilmente a Rusia. Lo que prueba que no tienen razón en nada.

Conneries d'étoiles et de rayures.
Comment pousser la Russie engagée dans la guerre d'Ukraine à attaquer directement les forces ou les intérêts des stars and stripes ? Le Conseil de sécurité nationale a de nouveau ouvert le livre d'histoires et a commencé à inventer des histoires de prétendues victoires ukrainiennes en disant qu'elles étaient possibles grâce aux services de renseignement américains. Le but était facile à atteindre : il suffisait d'appeler le New York Times qui est en fait l'organe interne des services et ne pose donc pas de questions, même face au grotesque et c'est ainsi que le journal a publié un article dans lequel il est révélé que les États-Unis ont fourni des informations sur les unités russes afin que les Ukrainiens puissent cibler et tuer de nombreux généraux russes. (https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/politics/russia-generals-killed-ukraine.html). Évidemment mort selon des "hauts responsables américains", c'est-à-dire les mêmes qui ont transmis l'information pour l'article qui se lit comme suit : "les États-Unis se sont concentrés sur la fourniture de l'emplacement et d'autres détails sur le quartier général mobile de l'armée russe, qui se déplace fréquemment. Les responsables ukrainiens ont combiné ces informations géographiques avec leurs propres renseignements – y compris des communications interceptées alertant l'armée ukrainienne de la présence d'officiers supérieurs russes – pour mener des attaques d'artillerie et autres qui ont tué des officiers russes. » En réalité, nous parlons d'officiers et d'officiers supérieurs et ce n'est pas un hasard si ces fantasmes ont jamais été découverts, pourraient-ils dire, mais nous n'avons jamais parlé de généraux : les généraux sont une interprétation de la presse. Dans la chaleur ils en sont venus à dire que ces généraux auraient même 12 ans ce qui m'amène à penser que le QI des lecteurs de ce magazine doit être au niveau du trottoir, juste en dessous des semelles des chaussures. Et en fait, le chiffre qui n'a aucune confirmation et même aucun indice a "étonné" les analystes militaires.
L'histoire est une connerie évidente car il n'y a que deux généraux russes qui sont morts jusqu'à présent pendant la campagne de Russie en Ukraine : le général de division Andrey Sukhovetsky tombé le 28 février et le général de division Vladimir Frolov tué début avril. Les deux décès ont été immédiatement reconnus officiellement et rapportés par les médias russes. Les deux hommes ont été enterrés avec tous les honneurs militaires. Tous les autres "généraux russes tués" sont victimes du "fantôme de Kiev" car l'appareil de propagande ukrainien aime ces histoires parce qu'il sait que les médias "occidentaux" les reprendront aussi incroyables soient-elles. Mais de toute évidence, ce récit des 12 généraux était si incroyable que le Pentagone lui-même a officiellement nié avoir "partagé des informations avec l'Ukraine dans l'intention de cibler et de tuer de hauts responsables militaires russes".
La même chose s'est produite lorsque le vieux croiseur Moskva a été endommagé: dans ce cas également, la presse américaine et plus tard les singes européens déments toujours prêts à crier s'il s'agit de déconnecter le cerveau, ont déclaré que ce sont les informations américaines qui ont guidé les missiles ukrainiens sur la marine unité. Sauf que les missiles ukrainiens ne sont pas capables de causer des dégâts similaires, encore moins sous la ligne de flottaison. donc la théorie de l'explosion ou celle de la collision avec une mine restent valables. Là aussi, le Pentagone dément avoir fourni "des informations ciblées spécifiques pour Moskva". Bref, il semble qu'il y ait un jeu entre les journaux qui rapportent les conneries des "hauts fonctionnaires" et le Pentagone qui les nie. Peut-être y a-t-il une tentative d'irriter les Russes et peut-être de les pousser à des attentats qui pourraient impliquer une certaine structure américaine : le vieux Biden en aurait besoin comme du pain ou comme un médicament contre la maladie d'Alzheimer en vue des élections de mi-mandat qui s'annoncent comme un bain de sang. Mais peut-être y a-t-il le fait que les militaires se rendent compte de la dangerosité de ces déclarations visant à élargir le conflit et tentent de modérer les néoconservateurs convaincus qu'ils peuvent facilement surmonter la Russie. Ce qui prouve qu'ils n'ont raison en rien.

Бредовые звезды и полосы.
Как подтолкнуть Россию, участвующую в украинской войне, к прямым ударам по звездно-полосатым силам или интересам? Совет национальной безопасности в очередной раз открыл сборник сказок и начал выдумывать истории о якобы украинских победах, говоря, что они стали возможными благодаря американской разведке. Достичь цели было легко: достаточно было позвонить в «Нью-Йорк Таймс», которая фактически является домашним органом служб и поэтому не задает вопросов, даже сталкиваясь с гротеском, и поэтому газета опубликовала статью, в которой выясняется, что США предоставили информацию о российских подразделениях, чтобы украинцы могли нацелиться и убить многих российских генералов. (https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/politics/russia-generals-killed-ukraine.html). Очевидно мертвые, по словам «высокопоставленных американских чиновников», т.е. тех же, кто передал информацию для статьи, которая гласит: «Соединенные Штаты сосредоточились на предоставлении местонахождения и других подробностей мобильного штаба российской армии, который часто перемещается. Украинские официальные лица объединили эту географическую информацию со своей собственной разведкой, включая перехваченные сообщения, предупреждающие украинских военных о присутствии высокопоставленных российских офицеров, для проведения артиллерийских и других обстрелов, в результате которых были убиты российские офицеры». В действительности речь идет об офицерах и обер-офицерах, и неслучайно, если бы эти фантазии когда-либо были обнаружены, они могли бы сказать, но мы никогда не говорили о генералах: генералы - это интерпретация прессы. В жару они пришли сказать, что этим генералам было бы даже 12 лет, что наводит меня на мысль, что IQ читателей этого журнала должен быть на уровне тротуара, чуть ниже подошвы обуви. И действительно, цифра, не имеющая ни подтверждения, ни даже разгадки, «поразила» военных аналитиков.
Эта история — явный бред, потому что за время российской кампании на Украине погибли только два российских генерала: генерал-майор Андрей Суховецкий, погибший 28 февраля, и генерал-майор Владимир Фролов, убитый в начале апреля. Обе смерти были немедленно официально признаны и о них сообщили российские СМИ. Оба мужчины были похоронены со всеми воинскими почестями. Все остальные «убитые русские генералы» являются жертвами «призрака Киева», потому что украинскому пропагандистскому аппарату нравятся эти истории, потому что они знают, что «западные» СМИ примут их обратно, какими бы невероятными они ни были. Но, очевидно, эта версия 12 генералов была настолько невероятной, что сам Пентагон официально отрицал, что он «делился информацией с Украиной с намерением нацелить и убить высокопоставленных российских военачальников».
То же самое было и при повреждении старого крейсера «Москва»: и в этом случае американская пресса, а позже обезумевшие европейские обезьяны, всегда готовые вопить, если дело дойдет до отключения мозга, говорили, что это американская информация навела украинские ракеты на флот Блок. Разве что украинские ракеты не способны нанести подобный ущерб, тем более ниже ватерлинии. поэтому теория взрыва или столкновения с миной остается в силе. Пентагон и здесь отрицает предоставление «конкретной адресной информации для Москвы». Короче говоря, похоже, идет игра между газетами, сообщающими о чуши "высокопоставленных чиновников", и Пентагоном, который это отрицает. Возможно, есть попытка разозлить россиян и, возможно, подтолкнуть их к атакам, в которые могли бы быть вовлечены какие-то структуры США: старому Байдену это понадобится как хлеб или как лекарство от болезни Альцгеймера ввиду промежуточных выборов, объявленных кровавой баней. Но, возможно, дело в том, что военные осознают, насколько опасны эти высказывания, направленные на расширение конфликта, и пытаются умерить неоконсерваторов, убежденных в том, что они могут легко справиться с Россией. Что доказывает, что они ни в чем не правы.

La situazione militare in Ucraina vista da un ex Nato.

La situazione militare in Ucraina vista da un ex Nato.
Oggi voglio fare spazio a un’intervento davvero importante che consente di comprendere tutta la vicenda ucraina e assieme tutta la miseria di un’Europa dove ormai lo stato di diritto è un ricordo, anche in quelle pieghe che non vengono mai citate, ma che sono il fulcro per la comprensione della tragedia che stiamo vivendo e i cui autori sono sostanzialmente gli stessi del fanatismo pandemico e vaccinale. L’intervento in questione è di una persona che conosce bene le più nascoste sfumature del problema e che mostra quale sia il livello di manipolazione a cui siamo sottoposti: si tratta di Jacques Baud, ex colonnello di stato maggiore, un ex membro del Servizio informazioni strategiche svizzere e uno specialista nei paesi dell’Est. È stato addestrato nei servizi segreti americani e britannici. Era il capo delle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite. In qualità di esperto delle Nazioni Unite sullo stato di diritto e le istituzioni di sicurezza, ha progettato e guidato la prima unità multidimensionale di intelligence delle Nazioni Unite in Sudan. Ha lavorato per l’Unione Africana e ha trascorso cinque anni alla NATO con l’incarico di combattere la proliferazione delle armi leggere. Poco dopo il crollo dell’URSS, fu coinvolto in colloqui con i più alti funzionari dell’esercito e dell’intelligence russi. All’interno della NATO, ha seguito la crisi ucraina del 2014 e in seguito è stato coinvolto in programmi a sostegno dell’Ucraina. L’intervento è lungo, ma è una miniera di notizie e di considerazioni necessarie a comprendere la situazione. . Ecco l’intervento che in realtà risale a circa un mese fa ma che è stato recentemente aggiornato. Si tratta di una ampia sintesi, l’originale di trova qui https://cf2r.org/documentation/la-situation-militaire-en-ukraine/
La preparazione della guerra
“Per anni, dal Mali all’Afghanistan, ho lavorato per la pace e ho rischiato la vita per essa. Non si tratta quindi di giustificare la guerra, ma di capire cosa ci ha portato ad essa.
Proviamo ad esaminare le radici del conflitto ucraino (https://www.rts.ch/info/monde/6772950-les-separatistes-auraient-renforce-leurs-capacites-dattaque-en-ukraine.html) . Si comincia con quelli che da otto anni parlano di “separatisti” o “indipendentisti” del Donbass. Questo è un termine improprio. I referendum condotti dalle due sedicenti Repubbliche di Donetsk e Lugansk nel maggio 2014 non sono stati referendum di “indipendenza” (независимость), come hanno sostenuto alcuni giornalisti senza scrupoli (https://www.rts.ch/info/monde/5839879-pres-de-90-de-oui-a-lindependance-a-donetsk-selon-les-prorusses.html), ma referendum di “autodeterminazione” o “autonomia” (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4d/Decree_on_holding_the_Donetsk_status_referendum.png)(самостоятельность ). Il termine “pro-russo” suggerisce che la Russia fosse una parte del conflitto, il che non era il caso, e il termine “di lingua russa” sarebbe stato più onesto. Inoltre, questi referendum sono stati condotti contro il parere di Vladimir Putin.
In realtà, queste Repubbliche non cercavano di separarsi dall’Ucraina, ma di avere uno status di autonomia, che garantisse loro l’uso della lingua russa come lingua ufficiale, perché il primo atto legislativo del nuovo governo risultante dal rovesciamento sponsorizzato dagli americani del presidente, democraticamente eletto Yanukovich, è stata l’abolizione, il 23 febbraio 2014, della legge Kivalov-Kolesnichenko del 2012 che ha reso il russo una lingua ufficiale in Ucraina. Questa decisione ha causato una tempesta nella popolazione di lingua russa. Il risultato è stata una feroce repressione contro le regioni di lingua russa (Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov, Lugansk e Donetsk) che è stata attuata a partire da febbraio 2014 e ha portato a una militarizzazione della situazione e ad alcuni orribili massacri della popolazione russa a Odessa e Mariupol i più noti.
In questa fase, lo stato maggiore ucraino, troppo rigido e assorbito da un approccio dottrinario alle operazioni, ha sottomesso gli autonomisti ma senza riuscire a prevalere effettivamente. La guerra condotta dagli autonomisti consisteva in operazioni altamente mobili condotte con mezzi leggeri. Con un approccio più flessibile e meno dottrinario, i ribelli hanno potuto sfruttare l’inerzia delle forze ucraine per “intrappolarle” ripetutamente. 

Nel 2014, quando ero alla Nato, come responsabile della lotta contro la proliferazione delle armi leggere col mio gruppo stavamo cercando di rilevare le consegne di armi russe ai ribelli, per vedere se Mosca fosse coinvolta. Le informazioni che abbiamo ricevuto provenivano quasi interamente dai servizi di intelligence polacchi e non si “adattavano” alle informazioni provenienti dall’OSCE [Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa] e, nonostante le accuse piuttosto grossolane, non ci sono state consegne di armi e equipaggiamento militare dalla Russia. I ribelli furono armati grazie alla defezione delle unità ucraine di lingua russa passate dalla parte dei ribelli. Mentre i fallimenti ucraini continuavano, i battaglioni di carri armati, artiglieria e antiaerei ingrossarono i ranghi degli autonomisti. Questo è ciò che ha spinto gli ucraini a impegnarsi negli accordi di Minsk.
Ma subito dopo aver firmato gli Accordi di Minsk 1, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha lanciato una massiccia “operazione antiterroristica” (ATO/Антитерористична операція) contro il Donbass. Mal consigliati dagli ufficiali della Nato, gli ucraini hanno subito una schiacciante sconfitta a Debaltsevo, che li ha costretti a impegnarsi negli accordi di Minsk 2. È essenziale qui ricordare che gli Accordi di Minsk 1 (settembre 2014) e Minsk 2 (febbraio 2015) non prevedevano la separazione o l’indipendenza delle Repubbliche, ma la loro autonomia nel quadro dell’Ucraina. Chi ha letto gli Accordi (sono davvero pochi quelli che l’hanno effettivamente letto https://www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_res_2202.pdf ) noterà che c’è scritto che lo status delle Repubbliche doveva essere negoziato con Kiev per una soluzione interna all’Ucraina. Ecco perché dal 2014 la Russia ha chiesto sistematicamente l’attuazione degli accordi di Minsk rifiutandosi di partecipare ai negoziati, perché si trattava di una questione interna all’Ucraina. D’altra parte, l’Occidente, guidato dalla Francia, ha sistematicamente cercato di sostituire gli accordi di Minsk con il “formato Normandia”, che metteva faccia a faccia russi e ucraini. Tuttavia, ricordiamo che non c’erano mai truppe russe nel Donbass prima del 23-24 febbraio 2022. Inoltre, gli osservatori dell’OSCE non hanno mai osservato la minima traccia di unità russe operanti nel Donbass prima di allora (https://foreignpolicy.com/2018/10/25/counting-the-dead-in-europes-forgotten-war-ukraine-conflict-donbass-osce/). Ad esempio, la mappa dell’intelligence statunitense pubblicata dal Washington Post il 3 dicembre 2021 non mostra le truppe russe nel Donbass (https://www.washingtonpost.com/national-security/russia-ukraine-invasion/2021/12/03/98a3760e-546b-11ec-8769-2f4ecdf7a2ad_story.html).
L’esercito ucraino era allora in uno stato deplorevole. Nell’ottobre 2018, dopo quattro anni di guerra, il procuratore capo militare ucraino, Anatoly Matios, ha dichiarato (https://vesti.ua/strana/309880-nazvany-neboevye-poteri-vsu-na-donbasse) che l’Ucraina aveva perso 2.700 uomini nel Donbass: 891 per malattie, 318 per incidenti stradali, 177 per altri incidenti, 175 per avvelenamenti (alcol, droga), 172 da incuria manipolazione delle armi, 101 da violazioni delle norme di sicurezza, 228 da omicidi e 615 da suicidi. In effetti, l’esercito ucraino era minato dalla corruzione dei suoi quadri e non godeva più del sostegno della popolazione.
Secondo un rapporto del Ministero dell’Interno britannico (https://www.justice.gov/eoir/page/file/1008261/download) , nel richiamo dei riservisti di marzo/aprile 2014, il 70% non si è presentato per la prima sessione, l’80% per la seconda, il 90% per la terza e il 95% per la quarta. A ottobre/novembre 2017, il 70% dei coscritti (https://ipress.ua/ru/news/v_vsu_zayavyly_o_70_neyavky_vo_vremya_osennego_pryziva_237367.html) non si è presentato alla campagna di richiamo “Autunno 2017”. Questo non conta suicidi ( https://observer.com/2017/06/ukraine-war-soldiers-suicide/) e diserzioni (https://www.refworld.org/docid/593a581b4.html) (spesso verso gli autonomisti), che ha raggiunto il 30 per cento della forza lavoro nell’area dell’ATO. I giovani ucraini si sono rifiutati di andare a combattere nel Donbass e hanno preferito l’emigrazione, il che spiega anche, almeno in parte, il deficit demografico del Paese.
Il Ministero della Difesa ucraino si è quindi rivolto alla Nato per contribuire a rendere le sue forze armate più “attraenti”. Avendo già lavorato a progetti simili nell’ambito delle Nazioni Unite, la Nato mi ha chiesto di partecipare a un programma per ripristinare l’immagine delle forze armate ucraine. Ma questo è un processo a lungo termine e gli ucraini volevano muoversi rapidamente. 

Così, per compensare la mancanza di soldati, il governo ucraino ha fatto ricorso alle milizie paramilitari…. Secondo Reuters (https://graphics.reuters.com/RUSSIA-UKRAINE/dwpkrkwkgvm/) , nel 2020 costituivano circa il 40% delle forze ucraine e contavano circa 102.000 uomini . Erano armati, finanziati e addestrati da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Francia. C’erano più di 19 nazionalità. Queste milizie operavano nel Donbass dal 2014, con il supporto occidentale. Anche se si può discutere sul termine “nazista”, resta il fatto che queste milizie sono violente, trasmettono un’ideologia nauseante e sono virulentemente antisemite. e sono composte da individui fanatici e brutali. Il più noto di questi raggruppamenti è il reggimento Azov, il cui emblema ricorda la 2a divisione SS Das Reich Panzer, venerata in Ucraina per aver liberato Kharkov dai sovietici nel 1943, prima di compiere il massacro di Oradour-sur-Glane del 1944 in Francia.
Personaggi famosi del reggimento Azov includevano l’avversario Roman Protasevich, che è stato arrestato dalle autorità bielorusse nel 2021 in connessione con il volo RyanAir FR4978. Il 23 maggio 2021, il deliberato dirottamento di un aereo di linea da parte di un MiG https://archive.ph/udMfo– presumibilmente con il consenso di Putin – è stato citato come motivo dell’arresto di Protasevich, sebbene le informazioni disponibili all’epoca (https://www.belta.by/president/view/komandu-prinjat-v-minske-zaminirovannyj-samolet-ryanair-dal-lichno-lukashenko-442580-2021/) non confermassero in alcun modo questo scenario. Così l’Occidente ha sostenuto e ha continuato ad armare le milizie che dal 2014 si sono rese colpevoli di numerosi crimini contro i civili : stupri, torture e massacri (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/233896.pdf). Ma mentre il governo svizzero si è affrettato a imporre sanzioni alla Russia, non ha deciso nessuna contro l’Ucraina, che massacra il suo stesso popolo dal 2014. In effetti, coloro che difendono i diritti umani in Ucraina hanno condannato a lungo le azioni di questi gruppi (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/394781.pdf), ma i nostri governi non li hanno sostenuti. Perché in realtà non stiamo cercando di aiutare l’Ucraina, ma di combattere la Russia.
Nel 2022, le forze armate ucraine in lotta contro l’offensiva russa sono state organizzate, in modo molto schematico, come segue:
L’esercito, che fa capo al ministero della Difesa. È diviso in 3 corpi d’armata ed è composto da unità di manovra (carri armati, artiglieria pesante, missili, ecc.).
La Guardia Nazionale, che fa capo al Ministero dell’Interno ed è articolata in 5 Comandi territoriali.
Quindi, la Guardia Nazionale è un’unità di difesa territoriale che non fa parte dell’esercito ucraino. Comprende milizie paramilitari conosciute come “Battaglioni Volontari” (добровольчі батальйоні), conosciuti anche con il suggestivo nome di “Battaglioni Retributivi”, composti da fanteria. Addestrati principalmente per il combattimento urbano, ora difendono città come Kharkov, Mariupol, Odessa, Kiev”
La guerra
In qualità di ex capo dell’analisi delle forze del Patto di Varsavia nel servizio di intelligence strategico svizzero, osservo con tristezza, ma non con stupore, che i nostri servizi non sono più in grado di comprendere la situazione militare in Ucraina. Gli autoproclamati “esperti” che sfilano sui nostri schermi televisivi trasmettono instancabilmente le stesse informazioni modulate dall’affermazione che la Russia – e Vladimir Putin – sono irrazionali. Facciamo un passo indietro.
Da novembre 2021, gli americani hanno costantemente lanciato allarmi su un’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, all’inizio gli ucraini non sembravano essere d’accordo. Perchè? Dobbiamo tornare al 24 marzo 2021. quando Volodymyr Zelensky ha emesso un decreto per la riconquista della Crimea e ha iniziato a schierare le sue forze nel sud del Paese (https://www.president.gov.ua/documents/1172021-37533).  

Allo stesso tempo, sono state condotte diverse esercitazioni NATO tra il Mar Nero e il Mar Baltico, accompagnate da un aumento significativo dei voli di ricognizione (https://www.janes.com/defence-news/news-detail/us-uk-surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea) lungo il confine russo. La Russia ha quindi condotto diverse esercitazioni per testare la prontezza operativa delle sue truppe e per dimostrare che stava seguendo l’evoluzione della situazione. Tuttavia, anche le autorità ucraine finite le esercitazioni hanno confutato l’idea dei preparativi russi per una guerra e Oleksiy Reznikov, ministro della Difesa ucraino, afferma che non c’erano stati cambiamenti al confine dalla primavera (https://www.janes.com/defence-news/news-detail/us-uk-surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea). Poi in violazione degli accordi di Minsk, l’Ucraina cominciò a condurre operazioni aeree nel Donbass utilizzando droni, incluso almeno un attacco contro un deposito di carburante a Donetsk nell’ottobre 2021(https://nationalinterest.org/feature/ukraine%E2%80%99s-recent-drone-strike-reignites-tensions-donbass-195709). Lo ha notato la stampa americana, ma non quella europea; e nessuno ha condannato queste violazioni. Nel febbraio 2022, gli eventi sono arrivati ​​al culmine. Il 7 febbraio, durante la sua visita a Mosca, Emmanuel Macron ha riaffermato a Vladimir Putin(https://www.youtube.com/watch?v=QHDAYz7g4u4) il suo impegno per gli Accordi di Minsk, impegno che ha ripetuto dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky il giorno successivo (https://www.youtube.com/watch?v=InrDN7jYVOs). Ma l’11 febbraio, a Berlino, dopo nove ore di lavoro, si è conclusa senza alcun risultato concreto l’incontro dei consiglieri politici dei leader occidentali: gli ucraini si sono comunque rifiutati di applicare gli Accordi di Minsk(https://www.aa.com.tr/en/europe/normandy-format-talks-in-berlin-end-without-tangible-results/2499568) , apparentemente sotto pressione Usa. Vladimir Putin ha notato che Macron aveva fatto promesse vuote e che l’Occidente non era pronto a far rispettare gli accordi.
I preparativi ucraini nella zona di contatto sono continuati. Il parlamento russo si allarmò; e il 15 febbraio chiese a Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle Repubbliche, cosa che inizialmente si rifiutò di fare. Il 17 febbraio, il presidente Joe Biden annunciò che la Russia avrebbe attaccato l’Ucraina nei prossimi giorni. Come faceva a saperlo? È un mistero. Ma dal 16, i bombardamenti di artiglieria contro la popolazione del Donbass sono aumentati drammaticamente, come mostrano i rapporti quotidiani degli osservatori dell’OSCE. Naturalmente, né i media, né l’Unione Europea, né la NATO, né alcun governo occidentale hanno reagito o sono intervenuti. Si sarebbe detto in seguito che si trattava di disinformazione russa. Sembra infatti che l’Unione Europea e alcuni Paesi abbiano deliberatamente taciuto sul massacro della popolazione del Donbass, sapendo che ciò avrebbe procoato un intervento russo.
Il 18 gennaio, i combattenti del Donbass hanno intercettato sabotatori, che parlavano polacco e avevano equipaggiamento occidentale i quali stavano cercando di creare incidenti chimici a Gorlivka (https://sprotyv.info/news/okkupanty-minirujut-mesta-hraneniya-ammiaka-na-zavode-stirol-dannye-gruppy-is?__cf_chl_tk=2_EEmxiVe0IKnsHd4sy7G9mXqhsjCWei5lnb6ngpokc-1651856620-0-gaNycGzNCNE). Avrebbero potuto essere mercenari della CIA , guidati o “consigliati” da americani e composti da combattenti ucraini o europei (https://news.yahoo.com/cia-trained-ukrainian-paramilitaries-may-take-central-role-if-russia-invades-185258008.html), per compiere azioni di sabotaggio nelle Repubbliche del Donbass. Decidendo di intervenire, Putin avrebbe potuto invocare l’obbligo internazionale di “Responsibility To Protect” (R2P). Ma sapeva che qualunque fosse la sua natura o portata, l’intervento avrebbe innescato una tempesta di sanzioni. Pertanto, sia che l’intervento russo fosse limitato al Donbass o fosse andato oltre per esercitare pressioni sull’Occidente sullo status dell’Ucraina, il prezzo da pagare sarebbe lo stesso. Questo è quanto ha spiegato nel suo discorso del 21 febbraio. Quel giorno, ha accettato la richiesta della Duma e ha riconosciuto l’indipendenza delle due Repubbliche del Donbass e, allo stesso tempo, ha firmato con loro trattati di amicizia e assistenza. Il bombardamento dell’artiglieria ucraina sulla popolazione del Donbass è continuato e, il 23 febbraio, le due Repubbliche hanno chiesto assistenza militare alla Russia. Il 24 febbraio Vladimir Putin ha invocato l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede l’assistenza militare reciproca nel quadro di un’alleanza difensiva. 

Per far sembrare l’intervento russo totalmente illegale agli occhi del pubblico, le potenze occidentali hanno deliberatamente nascosto il fatto che la guerra è effettivamente iniziata il 16 febbraio. L’esercito ucraino si stava preparando ad attaccare il Donbass già nel 2021, come alcuni russi e I servizi di intelligence europei erano ben consapevoli. Nel suo discorso del 24 febbraio Vladimir Putin ha dichiarato i due obiettivi della sua operazione: “smilitarizzare” e “denazificare” l’Ucraina. Quindi, non si trattava di prendere il controllo dell’Ucraina, e nemmeno, presumibilmente, di occuparla; e non certo di distruggerlo. Da quel momento in poi, la nostra conoscenza dell’andamento dell’operazione è limitata: i russi hanno un’ottima sicurezza per le loro operazioni (OPSEC) e non si conoscono i dettagli della loro pianificazione. Ma abbastanza rapidamente, l’andamento dell’operazione ci permette di capire come gli obiettivi strategici sono stati tradotti sul piano operativo.
https://t.me/intelslava/20722
Disarmo e denazificazione
L’offensiva russa è stata condotta in un modo molto “classico”. Inizialmente, come avevano fatto gli israeliani nel 1967, con la distruzione a terra dell’aviazione nelle primissime ore. Poi, abbiamo assistito a una progressione simultanea lungo più assi secondo il principio dell’“acqua che scorre”: avanzare ovunque dove la resistenza fosse debole e lasciare le città (molto impegnative in termini di truppe) per dopo. Nel nord, la centrale di Chernobyl è stata immediatamente occupata per prevenire atti di sabotaggio. Le immagini dei soldati ucraini e russi che sorvegliano insieme l’impianto ovviamente non vengono mostrate. L’idea che la Russia stesse cercando di impossessarsi di Kiev, la capitale, per eliminare Zelensky, viene tipicamente dall’Occidente… ma Vladimir Putin non ha mai avuto intenzione di sparare o rovesciare Zelensky. Invece, la Russia cerca di mantenerlo al potere spingendolo a negoziare, circondando Kiev. I russi vogliono ottenere la neutralità dell’Ucraina. Molti commentatori occidentali sono rimasti sorpresi dal fatto che i russi abbiano continuato a cercare una soluzione negoziata mentre conducevano operazioni militari. La spiegazione sta nella prospettiva strategica russa fin dall’era sovietica. Per l’Occidente, la guerra inizia quando finisce la politica. Tuttavia, l’approccio russo segue un’ispirazione Clausewitziana: la guerra è la continuità della politica e ci si può muovere fluidamente dall’una all’altra, anche durante il combattimento. Questo permette di creare pressione sull’avversario e spingerlo a negoziare.
Da un punto di vista operativo, l’offensiva russa è un esempio di precedente azione e pianificazione militare: in sei giorni i russi si sono impadroniti di un territorio grande quanto il Regno Unito, con una velocità di avanzamento maggiore di quella raggiunta dalla Wehrmacht nel 1940 . Il grosso dell’esercito ucraino è stato dispiegato nel sud del paese in preparazione di una grande operazione contro il Donbass. Ecco perché le forze russe sono riuscite ad accerchiarlo dall’inizio di marzo nel “calderone” tra Slavyansk, Kramatorsk e Severodonetsk, con una spinta da est attraverso Kharkov e un’altra da sud dalla Crimea. Le truppe delle repubbliche di Donetsk (DPR) e Lugansk (LPR) stanno completando le forze russe con una spinta da est. In questa fase, le forze russe stanno lentamente stringendo il cappio, ma non sono più sotto pressione: il loro obiettivo di smilitarizzazione è quasi raggiunto e le restanti forze ucraine non hanno più una struttura di comando operativa e strategica. Il “rallentamento” che i nostri “esperti” attribuiscono alla scarsa logistica è solo la conseguenza del raggiungimento dei propri obiettivi. La Russia non vuole impegnarsi in un’occupazione dell’intero territorio ucraino. Sembra infatti che la Russia stia cercando di limitare la sua avanzata al confine linguistico del Paese.
In città come Kharkov, Mariupol e Odessa, la difesa ucraina è fornita dalle milizie paramilitari. Sanno che l’obiettivo della “denazificazione” è rivolto principalmente a loro. Per un aggressore in un’area urbanizzata, i civili sono un problema. Per questo la Russia sta cercando di creare corridoi umanitari per svuotare le città dei civili e lasciare solo le milizie, per combatterle più facilmente. Al contrario, queste milizie cercano di impedire ai civili nelle città di evacuare per dissuadere l’esercito russo dal combattere lì. Questo è il motivo per cui sono riluttanti a implementare questi corridoi e fanno di tutto per garantire che gli sforzi russi non abbiano successo: usano la popolazione civile come “scudi umani”. I video che mostrano civili che cercano di lasciare Mariupol e picchiati dai combattenti del reggimento Azov sono ovviamente censurati con attenzione dai media occidentali. 

Facebook, il gruppo Azov era considerato nella stessa categoria dello Stato Islamico [ISIS] e soggetto alla “politica su individui e organizzazioni pericolose” della piattaforma. Era quindi vietato glorificare le sue attività e sistematicamente banditi i “posti” che le fossero favorevoli. Ma il 24 febbraio Facebook ha cambiato la sua politica e ha consentito i post favorevoli alla milizia . Con lo stesso spirito, a marzo, la piattaforma autorizzata, negli ex paesi dell’Est, chiede l’ uccisione di soldati e dirigenti russi . Questo per quanto riguarda i valori che ispirano i nostri leader.
Nella mia qualità di capo del mantenimento della pace all’ONU, ho lavorato sulla questione della protezione dei civili e so scoperto che la violenza contro i civili è avvenuta in contesti molto specifici. In particolare, quando le armi abbondano e non ci sono strutture di comando. Armando i cittadini in modo casuale, come avviene attualmente, l’UE li sta trasformando in combattenti, con l’effetto conseguente di renderli potenziali bersagli. Inoltre, senza comando, senza obiettivi operativi, la distribuzione delle armi porta inevitabilmente a regolamento di conti, banditismo e azioni più micidiali che efficaci. La guerra diventa una questione di emozioni. La forza diventa violenza. È quanto accaduto a Tawarga (Libia) dall’11 al 13 agosto 2011, dove 30mila neri africani sono stati massacrati con armi paracadutate (illegalmente) dalla Francia.
Da ex professionista dell’intelligence, la prima cosa che mi colpisce è la totale assenza dei servizi di intelligence occidentali nel rappresentare accuratamente la situazione dell’ultimo anno….In secondo luogo, sembra che in alcuni paesi europei i politici abbiano deliberatamente risposto ideologicamente alla situazione. Ecco perché questa crisi è stata irrazionale fin dall’inizio. Va notato che tutti i documenti che sono stati presentati al pubblico durante questa crisi sono stati presentati da politici sulla base di fonti commerciali. In altre parole, possiamo naturalmente deplorare e condannare l’attacco russo. Ma noi(ovvero: Stati Uniti, Francia e Unione Europea in testa) abbiamo creato le condizioni per lo scoppio di un conflitto. Mostriamo compassione per il popolo ucraino e per i due milioni di rifugiati . Questo va bene. Ma se avessimo avuto un minimo di compassione per lo stesso numero di profughi delle popolazioni ucraine del Donbass massacrate dal loro stesso governo e che hanno cercato rifugio in Russia per otto anni, probabilmente niente di tutto ciò sarebbe accaduto.
https://theintercept.com/2022/02/24/ukraine-facebook-azov-battalion-russia/

https://www.theguardian.com/technology/2022/mar/11/facebook-and-instagram-let-users-call-for-death-to-russian-soldiers-over-ukraine

https://data2.unhcr.org/en/situations/ukraine

https://reliefweb.int/report/ukraine/ukraine-humanitarian-response-plan-2022-february-2022-enuk?utm_source=pocket_mylist

 

The military situation in Ukraine as seen by a former NATO.
Today I want to make room for a really important intervention that allows us to understand the whole Ukrainian affair and at the same time all the misery of a Europe where the rule of law is now a memory, even in those folds that are never mentioned, but which are the fulcrum for understanding the tragedy we are experiencing and whose authors are essentially the same as those of pandemic and vaccine fanaticism. The intervention in question is by a person who knows well the most hidden nuances of the problem and who shows what level of manipulation we are subjected to: it is Jacques Baud, former colonel of staff, a former member of the Information Service strategic Swiss and a specialist in Eastern countries. He was trained in the American and British intelligence services. He was the head of UN peacekeeping operations. As a United Nations expert on the rule of law and security institutions, he designed and led the United Nations' first multidimensional intelligence unit in Sudan. He worked for the African Union and spent five years at NATO tasked with fighting the proliferation of small arms. Shortly after the collapse of the USSR, he was involved in talks with top Russian military and intelligence officials. Within NATO, he followed the Ukrainian crisis of 2014 and was later involved in programs in support of Ukraine. The intervention is long, but it is a mine of news and considerations necessary to understand the situation. . Here is the intervention that actually dates back to about a month ago but has recently been updated. This is an extensive summary, the original can be found here https://cf2r.org/documentation/la-situation-militaire-en-ukraine/
Preparing for war
"For years, from Mali to Afghanistan, I worked for peace and risked my life for it. It is therefore not a question of justifying war, but of understanding what led us to it.
Let's try to examine the roots of the Ukrainian conflict (https://www.rts.ch/info/monde/6772950-les-separatistes-auraient-renforce-leurs-capacites-dattaque-en-ukraine.html). We begin with those who for eight years have spoken of "separatists" or "separatists" of the Donbass. This is a misnomer. The referendums conducted by the two self-styled republics of Donetsk and Lugansk in May 2014 were not "independence" referendums (независимость), as some unscrupulous journalists claimed (https://www.rts.ch/info/monde/5839879- pres-de-90-de-oui-a-lindependance-a-donetsk-selon-les-prorusses.html), but referendum on "self-determination" or "autonomy" (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ commons / 4 / 4d / Decree_on_holding_the_Donetsk_status_referendum.png) (самостоятельность). The term "pro-Russian" suggests that Russia was a party to the conflict, which was not the case, and the term "Russian-speaking" would have been more honest. Furthermore, these referendums were conducted against Vladimir Putin's opinion.
In reality, these republics were not seeking to separate from Ukraine, but to have a status of autonomy, which would guarantee them the use of the Russian language as an official language, because the first piece of legislation of the new government resulting from the American sponsored overthrow of the president , democratically elected Yanukovych, was the abolition, on February 23, 2014, of the 2012 Kivalov-Kolesnichenko law that made Russian an official language in Ukraine. This decision caused a storm in the Russian-speaking population. The result was a fierce crackdown on the Russian-speaking regions (Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov, Lugansk and Donetsk) which was implemented starting in February 2014 and led to a militarization of the situation and some horrific massacres of the Russian population in Odessa and Mariupol the best known.
In this phase, the Ukrainian general staff, too rigid and absorbed by a doctrinaire approach to operations, subdued the autonomists but without being able to effectively prevail. The war waged by the autonomists consisted of highly mobile operations conducted with light vehicles. With a more flexible and less doctrinal approach, the rebels were able to exploit the inertia of the Ukrainian forces to "trap" them repeatedly. 

In 2014, when I was at NATO, as head of the fight against the proliferation of small arms with my group we were trying to detect Russian arms deliveries to the rebels, to see if Moscow was involved. The information we received came almost entirely from the Polish intelligence services and did not "fit" with the information coming from the OSCE [Organization for Security and Co-operation in Europe] and, despite the rather crude allegations, there were no deliveries of weapons and military equipment from Russia. The rebels were armed thanks to the defection of Russian-speaking Ukrainian units that had gone over to the side of the rebels. As the Ukrainian failures continued, tank, artillery and anti-aircraft battalions swelled the ranks of the autonomists. This is what prompted the Ukrainians to engage in the Minsk agreements.
But immediately after signing the Minsk Agreements 1, Ukrainian President Petro Poroshenko launched a massive “counter-terrorist operation” (ATO / Антитерористична операція) against the Donbass. Poorly advised by NATO officials, the Ukrainians suffered a crushing defeat in Debaltsevo, which forced them to commit to the Minsk 2 Accords. It is essential here to remember that the Minsk 1 (September 2014) and Minsk 2 (February 2015) Accords they did not envisage the separation or independence of the republics, but their autonomy within the framework of Ukraine. Anyone who has read the Agreements (very few who have actually read it https://www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_res_2202.pdf) will notice that c 'it is written that the status of the Republics had to be negotiated with Kiev for an internal solution to Ukraine. That is why since 2014 Russia has systematically called for the implementation of the Minsk agreements, refusing to participate in the negotiations, because it was an internal issue within Ukraine. On the other hand, the West, led by France, systematically tried to replace the Minsk agreements with the "Normandy format", which brought Russians and Ukrainians face to face. However, we recall that there were never Russian troops in the Donbass before 23-24 February 2022. Furthermore, OSCE observers never observed the slightest trace of Russian units operating in the Donbass before (https: // foreignpolicy .com / 2018/10/25 / counting-the-dead-in-europes-forgotten-war-ukraine-conflict-donbass-osce /). For example, the US intelligence map released by the Washington Post on December 3, 2021 does not show Russian troops in the Donbass (https://www.washingtonpost.com/national-security/russia-ukraine-invasion/2021/12/03 /98a3760e-546b-11ec-8769-2f4ecdf7a2ad_story.html).
The Ukrainian army was then in a deplorable state. In October 2018, after four years of war, the Ukrainian chief military prosecutor, Anatoly Matios, declared (https://vesti.ua/strana/309880-nazvany-neboevye-poteri-vsu-na-donbasse) that the Ukraine had lost 2,700 men in the Donbass: 891 from illness, 318 from road accidents, 177 from other accidents, 175 from poisoning (alcohol, drugs), 172 from careless handling of weapons, 101 from violations of safety regulations, 228 from homicides and 615 by suicides. Indeed, the Ukrainian army was undermined by the corruption of its cadres and no longer enjoyed the support of the population.
According to a report by the UK Home Office (https://www.justice.gov/eoir/page/file/1008261/download), in the March / April 2014 reservist recall, 70% did not show up for first session, 80% for the second, 90% for the third and 95% for the fourth. In October / November 2017, 70% of conscripts (https://ipress.ua/ru/news/v_vsu_zayavyly_o_70_neyavky_vo_vremya_osennego_pryziva_237367.html) did not show up for the “Autumn 2017” recall campaign. This does not count suicides (https://observer.com/2017/06/ukraine-war-soldiers-suicide/) and desertions (https://www.refworld.org/docid/593a581b4.html) (often towards autonomists ), which has reached 30 percent of the workforce in the ATO area. Young Ukrainians refused to go to fight in the Donbass and preferred to emigrate, which also explains, at least in part, the country’s demographic deficit.
The Ukrainian Ministry of Defense therefore turned to NATO to help make its armed forces more "attractive". Having already worked on similar projects within the United Nations, NATO asked me to participate in a program to restore the image of the Ukrainian armed forces. But this is a long-term process and the Ukrainians wanted to move quickly. 

Thus, to compensate for the lack of soldiers, the Ukrainian government has resorted to paramilitary militias…. According to Reuters (https://graphics.reuters.com/RUSSIA-UKRAINE/dwpkrkwkgvm/), in 2020 they made up around 40% of Ukrainian forces and numbered around 102,000 men. They were armed, financed and trained by the United States, Great Britain, Canada and France. There were more than 19 nationalities. These militias have operated in Donbass since 2014, with Western support. While the term "Nazi" may be debated, the fact remains that these militias are violent, convey a sickening ideology and are virulently anti-Semitic. and are made up of fanatical and brutal individuals. The best known of these groupings is the Azov regiment, whose emblem recalls the 2nd SS Das Reich Panzer division, revered in Ukraine for liberating Kharkov from the Soviets in 1943, before carrying out the 1944 Oradour-sur-Glane massacre in France. .
Famous figures in the Azov regiment included opponent Roman Protasevich, who was arrested by Belarusian authorities in 2021 in connection with RyanAir flight FR4978. On May 23, 2021, the deliberate hijacking of an airliner by a MiG https://archive.ph/udMfo - presumably with Putin's consent - was cited as the reason for Protasevich's arrest, although available information at the time (https://www.belta.by/president/view/komandu-prinjat-v-minske-zaminirovannyj-samolet-ryanair-dal-lichno-lukashenko-442580-2021/) did not confirm this scenario in any way . Thus the West supported and continued to arm the militias that since 2014 have been guilty of numerous crimes against civilians: rape, torture and massacre (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04 /233896.pdf). But while the Swiss government was quick to impose sanctions on Russia, it made no decisions against Ukraine, which has slaughtered its own people since 2014. Indeed, those who defend human rights in Ukraine have long condemned the actions of these groups (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/394781.pdf), but our governments have not supported them. Because in reality we are not trying to help Ukraine, but to fight Russia.
In 2022, the Ukrainian armed forces fighting the Russian offensive were organized, in a very schematic way, as follows:
The army, which reports to the Ministry of Defense. It is divided into 3 corps and is made up of maneuvering units (tanks, heavy artillery, missiles, etc.).
The National Guard, which reports to the Ministry of the Interior and is divided into 5 territorial commands.
Hence, the National Guard is a territorial defense unit that is not part of the Ukrainian army. It includes paramilitary militias known as "Volunteer Battalions" (добровольчі батальйоні), also known by the evocative name of "Salary Battalions", made up of infantry. Primarily trained for urban combat, they now defend cities like Kharkov, Mariupol, Odessa, Kiev "
War
As the former head of Warsaw Pact Force Analysis in the Swiss Strategic Intelligence Service, I note with sadness, but not with surprise, that our services are no longer able to understand the military situation in Ukraine. The self-proclaimed "experts" who parade on our television screens tirelessly broadcast the same information modulated by the claim that Russia - and Vladimir Putin - are irrational. Let's take a step back.
Since November 2021, the Americans have consistently sounded warnings about a Russian invasion of Ukraine. However, at first the Ukrainians did not seem to agree. Because? We have to go back to March 24, 2021. when Volodymyr Zelensky issued a decree for the reconquest of Crimea and began to deploy his forces in the south of the country (https://www.president.gov.ua/documents/1172021-37533 ). 

At the same time, several NATO exercises were conducted between the Black and Baltic Seas, accompanied by a significant increase in reconnaissance flights (https://www.janes.com/defence-news/news-detail/us-uk -surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea) along the Russian border. Russia then conducted several exercises to test the operational readiness of its troops and to demonstrate that it was following the evolution of the situation. However, the Ukrainian authorities after the exercises also refuted the idea of ​​Russian preparations for a war and Oleksiy Reznikov, Ukrainian Defense Minister, says that there had been no changes to the border since the spring (https: //www.janes. com / defense-news / news-detail / us-uk-surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea). Then in violation of the Minsk agreements, Ukraine began conducting aerial operations in the Donbass using drones, including at least one attack on a fuel depot in Donetsk in October 2021 (https://nationalinterest.org/feature/ukraine%E2 % 80% 99s-recent-drone-strike-reignites-tensions-donbass-195709). The American press has noticed this, but not the European one; and no one condemned these violations. In February 2022, events came to a head. On 7 February, during his visit to Moscow, Emmanuel Macron reaffirmed to Vladimir Putin (https://www.youtube.com/watch?v=QHDAYz7g4u4) his commitment to the Minsk Agreements, a commitment which he repeated after the 'meeting with Volodymyr Zelensky the next day (https://www.youtube.com/watch?v=InrDN7jYVOs). But on 11 February, in Berlin, after nine hours of work, the meeting of the political advisers of the Western leaders ended without any concrete result: the Ukrainians however refused to apply the Minsk Agreements (https: // www .aa.com.tr / en / europe / normandy-format-talks-in-berlin-end-without-tangible-results / 2499568), apparently under US pressure. Vladimir Putin noted that Macron had made empty promises and that the West was not ready to enforce the agreements.
Ukrainian preparations in the contact zone continued. The Russian parliament was alarmed; and on February 15 he asked Vladimir Putin to recognize the independence of the republics, which he initially refused to do. On February 17, President Joe Biden announced that Russia would attack Ukraine in the next few days. How did he know? It's a mistery. But since the 16th, artillery shelling against the population of Donbass has increased dramatically, as daily reports from OSCE observers show. Of course, neither the media, nor the European Union, nor NATO, nor any Western government reacted or intervened. It would later be said that it was Russian disinformation. Indeed, it seems that the European Union and some countries have deliberately kept silent about the massacre of the population of Donbass, knowing that this would lead to a Russian intervention.
On January 18, Donbass fighters intercepted Polish-speaking saboteurs with Western equipment who were trying to create chemical incidents in Gorlivka (https://sprotyv.info/news/okkupanty-minirujut-mesta-hraneniya-ammiaka- na-zavode-stirol-dannye-gruppy-is? __ cf_chl_tk = 2_EEmxiVe0IKnsHd4sy7G9mXqhsjCWei5lnb6ngpokc-1651856620-0-gaNycGzNCNE). They could have been CIA mercenaries, led or "advised" by Americans and made up of Ukrainian or European fighters (https://news.yahoo.com/cia-trained-ukrainian-paramilitaries-may-take-central-role-if- russia-invades-185258008.html), to carry out sabotage actions in the Donbass Republics. By deciding to intervene, Putin could have invoked the international obligation of "Responsibility To Protect" (R2P). But he knew that whatever its nature or extent, the intervention would trigger a storm of sanctions. Therefore, whether Russian intervention was limited to the Donbass or went further to put pressure on the West over Ukraine's status, the price to pay would be the same. This is what he explained in his February 21 speech. On that day, he accepted the Duma's request and recognized the independence of the two Donbass republics and, at the same time, signed friendship and assistance treaties with them. Ukrainian artillery bombardment of the Donbass population continued and, on February 23, the two republics requested military assistance from Russia. On February 24, Vladimir Putin invoked Article 51 of the United Nations Charter, which provides for mutual military assistance in the framework of a defensive alliance. 

To make the Russian intervention seem totally illegal in the public eye, the Western powers deliberately concealed the fact that the war actually began on February 16. The Ukrainian army was preparing to attack Donbass as early as 2021, as some Russians and European intelligence services were well aware of. In his February 24 speech, Vladimir Putin declared the two objectives of his operation: "demilitarize" and "denazify" Ukraine. Therefore, it was not a question of taking control of Ukraine, nor, presumably, of occupying it; and certainly not to destroy it. From that moment on, our knowledge of the progress of the operation is limited: the Russians have excellent security for their operations (OPSEC) and the details of their planning are not known. But quickly enough, the progress of the operation allows us to understand how the strategic objectives have been translated on an operational level.
https://t.me/intelslava/20722
Disarmament and denazification
The Russian offensive was conducted in a very "classic" way. Initially, as the Israelis did in 1967, with the destruction of the air force on the ground in the very first hours. Then, we witnessed a simultaneous progression along several axes according to the principle of "flowing water": advance wherever the resistance was weak and leave the cities (very demanding in terms of troops) for later. In the north, the Chernobyl power plant was immediately occupied to prevent sabotage. The images of Ukrainian and Russian soldiers guarding the plant together are obviously not shown. The idea that Russia was trying to take over Kiev, the capital, to eliminate Zelensky, typically comes from the West ... but Vladimir Putin never intended to shoot or overthrow Zelensky. Instead, Russia tries to keep him in power by pushing him to negotiate by surrounding Kiev. The Russians want to achieve the neutrality of Ukraine. Many Western commentators were surprised that the Russians continued to seek a negotiated solution while conducting military operations. The explanation lies in the Russian strategic perspective since the Soviet era. For the West, war begins when politics ends. However, the Russian approach follows a Clausewitzian inspiration: war is the continuity of politics and one can move smoothly from one to the other, even during combat. This allows you to create pressure on the opponent and push him to negotiate.
From an operational point of view, the Russian offensive is an example of previous military action and planning: in six days the Russians seized a territory the size of the United Kingdom, at a faster rate than that achieved by the Wehrmacht in the 1940. The bulk of the Ukrainian army was deployed in the south of the country in preparation for a major operation against the Donbass. That is why Russian forces have managed to encircle him since the beginning of March in the "cauldron" between Slavyansk, Kramatorsk and Severodonetsk, with a push from the east through Kharkov and another from the south from Crimea. The troops of the republics of Donetsk (DPR) and Lugansk (LPR) are complementing the Russian forces with a push from the east. At this stage, the Russian forces are slowly tightening the noose, but they are no longer under pressure: their demilitarization goal is almost achieved and the remaining Ukrainian forces no longer have an operational and strategic command structure. The "slowdown" that our "experts" attribute to poor logistics is only the consequence of achieving their goals. Russia does not want to engage in an occupation of the entire Ukrainian territory. Indeed, it appears that Russia is trying to limit its advance to the country's linguistic border.
In cities like Kharkov, Mariupol and Odessa, Ukrainian defense is provided by paramilitary militias. They know that the goal of "denazification" is aimed primarily at them. For an attacker in an urbanized area, civilians are a problem. For this reason, Russia is trying to create humanitarian corridors to empty the cities of civilians and leave only the militias, to fight them more easily. Instead, these militias try to prevent civilians in the cities from evacuating to dissuade the Russian army from fighting there. This is why they are reluctant to implement these corridors and go to great lengths to ensure that Russian efforts are unsuccessful: they use the civilian population as "human shields". Videos showing civilians trying to leave Mariupol and being beaten by fighters from the Azov regiment are obviously carefully censored by the Western media.  

Facebook, the Azov group was considered in the same category as the Islamic State [ISIS] and subject to the platform's "policy on dangerous individuals and organizations". It was therefore forbidden to glorify its activities and systematically banned the "places" that were favorable. But on February 24, Facebook changed its policy and allowed pro-militia posts. In the same spirit, in March, the authorized platform, in the former Eastern countries, called for the killing of Russian soldiers and leaders. This applies to the values ​​that inspire our leaders.
In my capacity as head of peacekeeping at the UN, I have worked on the issue of civilian protection and I know that violence against civilians has occurred in very specific contexts. In particular, when weapons abound and there are no command structures. By randomly arming citizens, as is currently the case, the EU is turning them into fighters, with the consequent effect of making them potential targets. Furthermore, without command, without operational objectives, the distribution of weapons inevitably leads to settling of scores, banditry and actions that are more deadly than effective. War becomes a matter of emotions. Force becomes violence. This happened in Tawarga (Libya) from 11 to 13 August 2011, where 30,000 black Africans were massacred with parachuted weapons (illegally) from France.
As a former intelligence professional, the first thing that strikes me is the total absence of Western intelligence services in accurately representing the situation of the last year .... Secondly, it seems that in some European countries politicians have deliberately responded ideologically to the situation. That is why this crisis was irrational from the start. It should be noted that all the documents that were presented to the public during this crisis were presented by politicians based on commercial sources. In other words, we can of course deplore and condemn the Russian attack. But we (that is: United States, France and the European Union in the lead) have created the conditions for the outbreak of a conflict. We show compassion for the Ukrainian people and for the two million refugees. This is fine. But if we had had a modicum of compassion for the same number of refugees from the Ukrainian populations of Donbass who were massacred by their own government and who sought refuge in Russia for eight years, probably none of this would have happened.
https://theintercept.com/2022/02/24/ukraine-facebook-azov-battalion-russia/

https://www.theguardian.com/technology/2022/mar/11/facebook-and-instagram-let-users-call-for-death-to-russian-soldiers-over-ukraine

https://data2.unhcr.org/en/situations/ukraine

https://reliefweb.int/report/ukraine/ukraine-humanitarian-response-plan-2022-february-2022-enuk?utm_source=pocket_mylist

 

La situación militar en Ucrania vista por un ex OTAN.
Hoy quiero dejar espacio para una intervención realmente importante que nos permita entender todo el asunto ucraniano y al mismo tiempo toda la miseria de una Europa donde el estado de derecho ya es un recuerdo, incluso en esos pliegues que nunca se mencionan, pero que son el punto de apoyo para entender la tragedia que estamos viviendo y cuyos autores son en esencia los mismos que los del fanatismo pandémico y vacunal. La intervención en cuestión es de una persona que conoce bien los matices más ocultos del problema y que muestra a qué nivel de manipulación estamos sometidos: se trata de Jacques Baud, ex coronel de estado mayor, ex miembro del Servicio de Información estratégico suizo y un especialista en los países del Este. Fue entrenado en los servicios secretos estadounidenses y británicos. Fue el jefe de las operaciones de mantenimiento de la paz de la ONU. Como experto de las Naciones Unidas en el estado de derecho y las instituciones de seguridad, diseñó y dirigió la primera unidad de inteligencia multidimensional de las Naciones Unidas en Sudán. Trabajó para la Unión Africana y pasó cinco años en la OTAN encargado de luchar contra la proliferación de armas pequeñas. Poco después del colapso de la URSS, participó en conversaciones con altos funcionarios militares y de inteligencia rusos. Dentro de la OTAN, siguió la crisis de Ucrania de 2014 y luego participó en programas de apoyo a Ucrania. La intervención es larga, pero es una mina de noticias y consideraciones necesarias para entender la situación. . Aquí está la intervención que en realidad se remonta a hace aproximadamente un mes, pero que se actualizó recientemente. Este es un resumen extenso, el original se puede encontrar aquí https://cf2r.org/documentation/la-situation-militaire-en-ukraine/
preparándose para la guerra
“Durante años, desde Malí hasta Afganistán, trabajé por la paz y arriesgué mi vida por ella. No se trata, pues, de justificar la guerra, sino de comprender qué nos llevó a ella.
Intentemos examinar las raíces del conflicto ucraniano (https://www.rts.ch/info/monde/6772950-les-separatistes-auraient-renforce-leurs-capacites-dattaque-en-ukraine.html). Empezamos por los que desde hace ocho años hablan de "separatistas" o "separatistas" del Donbass. Este es un nombre inapropiado. Los referendos realizados por las dos autodenominadas repúblicas de Donetsk y Lugansk en mayo de 2014 no fueron referendos de "independencia" (независимость), como afirmaron algunos periodistas sin escrúpulos (https://www.rts.ch/info/monde/5839879-pres -de-90-de-oui-a-lindependance-a-donetsk-selon-les-prorusses.html), pero referéndum sobre "autodeterminación" o "autonomía" (https://upload.wikimedia.org/wikipedia / commons / 4 / 4d / Decreto_sobre_la_celebración_del_referéndum_sobre_el_estado_de_Donetsk.png) (самостоятельность). El término "pro-ruso" sugiere que Rusia fue parte del conflicto, lo cual no fue el caso, y el término "de habla rusa" habría sido más honesto. Además, estos referéndums se realizaron en contra de la opinión de Vladimir Putin.
En realidad, estas repúblicas no buscaban separarse de Ucrania, sino tener un estatus de autonomía, que les garantizara el uso del idioma ruso como idioma oficial, porque la primera legislación del nuevo gobierno resultante de la Unión Americana El derrocamiento patrocinado del presidente, elegido democráticamente Yanukovych, fue la abolición, el 23 de febrero de 2014, de la ley Kivalov-Kolesnichenko de 2012 que hizo del ruso un idioma oficial en Ucrania. Esta decisión causó una tormenta en la población de habla rusa. El resultado fue una feroz represión en las regiones de habla rusa (Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov, Lugansk y Donetsk) que se implementó a partir de febrero de 2014 y condujo a una militarización de la situación y algunas horribles masacres de la población rusa en Odessa y Mariupol. los más conocidos.
En esta fase, el Estado Mayor ucraniano, demasiado rígido y absorbido por un enfoque doctrinario de las operaciones, sometió a los autonomistas pero sin poder prevalecer de manera efectiva. La guerra de los autonomistas consistió en operaciones de gran movilidad realizadas con vehículos ligeros. Con un enfoque más flexible y menos doctrinario, los rebeldes pudieron explotar la inercia de las fuerzas ucranianas para "atraparlos" repetidamente. 

En 2014, cuando estaba en la OTAN, como responsable de la lucha contra la proliferación de armas pequeñas con mi grupo, intentábamos detectar las entregas de armas rusas a los rebeldes, para ver si Moscú estaba involucrado. La información que recibimos provino casi en su totalidad de los servicios de inteligencia polacos y no "encajó" con la información proveniente de la OSCE [Organización para la Seguridad y la Cooperación en Europa] y, a pesar de las acusaciones bastante crudas, no hubo entregas de armas. y equipo militar de Rusia. Los rebeldes estaban armados gracias a la deserción de unidades ucranianas de habla rusa que se habían pasado al lado de los rebeldes. Mientras continuaban los fracasos ucranianos, los batallones de tanques, artillería y antiaéreos engrosaron las filas de los autonomistas. Esto es lo que impulsó a los ucranianos a participar en los acuerdos de Minsk.
Pero inmediatamente después de firmar los Acuerdos de Minsk 1, el presidente de Ucrania, Petro Poroshenko, lanzó una “operación antiterrorista” masiva (ATO / Антитерористична операція) contra el Donbass. Mal asesorados por los funcionarios de la OTAN, los ucranianos sufrieron una aplastante derrota en Debaltsevo, lo que los obligó a comprometerse con los Acuerdos de Minsk 2. Aquí es esencial recordar que los Acuerdos de Minsk 1 (septiembre de 2014) y Minsk 2 (febrero de 2015) lo hicieron No contemplan la separación o independencia de las repúblicas, sino su autonomía en el marco de Ucrania. Cualquiera que haya leído los Acuerdos (muy pocos que realmente lo hayan leído https://www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_res_2202.pdf) notará que c ' está escrito que el estatus de las Repúblicas tuvo que ser negociado con Kiev para una solución interna a Ucrania. Es por eso que desde 2014 Rusia ha pedido sistemáticamente la implementación de los acuerdos de Minsk, negándose a participar en las negociaciones, porque era un tema interno dentro de Ucrania. Por otro lado, Occidente, liderado por Francia, trató sistemáticamente de sustituir los acuerdos de Minsk por el "formato de Normandía", que enfrentaba a rusos y ucranianos. Sin embargo, recordamos que nunca hubo tropas rusas en el Donbass antes del 23 y 24 de febrero de 2022. Además, los observadores de la OSCE nunca observaron el más mínimo rastro de unidades rusas operando en el Donbass antes (https://foreignpolicy.com/2018/10/ 25 / contar-los-muertos-en-europa-guerra-olvidada-ucrania-conflicto-donbass-osce/). Por ejemplo, el mapa de inteligencia de EE. UU. publicado por el Washington Post el 3 de diciembre de 2021 no muestra tropas rusas en el Donbass (https://www.washingtonpost.com/national-security/russia-ukraine-invasion/2021/12/ 03 /98a3760e-546b-11ec-8769-2f4ecdf7a2ad_story.html).
El ejército ucraniano se encontraba entonces en un estado deplorable. En octubre de 2018, después de cuatro años de guerra, el fiscal militar jefe de Ucrania, Anatoly Matios, declaró (https://vesti.ua/strana/309880-nazvany-neboevye-poteri-vsu-na-donbasse) que Ucrania había perdido 2.700 hombres en el Donbass: 891 por enfermedad, 318 por accidentes de tráfico, 177 por otros accidentes, 175 por intoxicación (alcohol, drogas), 172 por manipulación descuidada de armas, 101 por infracciones de las normas de seguridad, 228 por homicidios y 615 por suicidios . De hecho, el ejército ucraniano se vio socavado por la corrupción de sus cuadros y ya no contó con el apoyo de la población.
Según un informe del Ministerio del Interior del Reino Unido (https://www.justice.gov/eoir/page/file/1008261/download), en el retiro de reservistas de marzo/abril de 2014, el 70 % no se presentó a la primera sesión. 80% para el segundo, 90% para el tercero y 95% para el cuarto. En octubre/noviembre de 2017, el 70 % de los reclutas (https://ipress.ua/ru/news/v_vsu_zayavyly_o_70_neyavky_vo_vremya_osennego_pryziva_237367.html) no se presentó a la campaña de destitución “Otoño de 2017”. Esto no cuenta los suicidios (https://observer.com/2017/06/ukraine-war-soldiers-suicide/) y las deserciones (https://www.refworld.org/docid/593a581b4.html) (a menudo hacia los autonomistas). ), que ha llegado al 30 por ciento de la plantilla en el área ATO. Los jóvenes ucranianos se negaron a ir a combatir al Donbass y prefirieron emigrar, lo que también explica, al menos en parte, el déficit demográfico del país.
Por lo tanto, el Ministerio de Defensa de Ucrania recurrió a la OTAN para ayudar a que sus fuerzas armadas fueran más "atractivas". Habiendo trabajado ya en proyectos similares dentro de las Naciones Unidas, la OTAN me pidió que participara en un programa para restaurar la imagen de las fuerzas armadas ucranianas. Pero este es un proceso a largo plazo y los ucranianos querían actuar rápidamente. 

Así, para compensar la falta de soldados, el gobierno ucraniano ha recurrido a las milicias paramilitares…. Según Reuters (https://graphics.reuters.com/RUSSIA-UKRAINE/dwpkrkwkgvm/), en 2020 constituían alrededor del 40% de las fuerzas ucranianas y sumaban alrededor de 102.000 hombres. Fueron armados, financiados y entrenados por Estados Unidos, Gran Bretaña, Canadá y Francia. Había más de 19 nacionalidades. Estas milicias han operado en Donbass desde 2014, con apoyo occidental. Si bien el término "nazi" puede debatirse, el hecho es que estas milicias son violentas, transmiten una ideología enfermiza y son virulentamente antisemitas. y están formados por individuos fanáticos y brutales. La más conocida de estas agrupaciones es el regimiento Azov, cuyo emblema recuerda a la 2ª división SS Das Reich Panzer, venerada en Ucrania por liberar Jarkov de los soviéticos en 1943, antes de llevar a cabo la masacre de Oradour-sur-Glane en 1944 en Francia.
Figuras famosas en el regimiento de Azov incluyeron al oponente Roman Protasevich, quien fue arrestado por las autoridades bielorrusas en 2021 en relación con el vuelo FR4978 de RyanAir. El 23 de mayo de 2021, el secuestro deliberado de un avión de pasajeros por parte de un MiG https://archive.ph/udMfo -presuntamente con el consentimiento de Putin- fue citado como el motivo del arresto de Protasevich, aunque la información disponible en ese momento (https:// www.belta.by/president/view/komandu-prinjat-v-minske-zaminirovannyj-samolet-ryanair-dal-lichno-lukashenko-442580-2021/) no confirmó este escenario de ninguna manera. Así Occidente apoyó y siguió armando a las milicias que desde 2014 han sido culpables de numerosos crímenes contra civiles: violaciones, torturas y masacres (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/233896.pdf) . Pero si bien el gobierno suizo se apresuró a imponer sanciones a Rusia, no tomó ninguna decisión contra Ucrania, que ha masacrado a su propio pueblo desde 2014. De hecho, quienes defienden los derechos humanos en Ucrania han condenado durante mucho tiempo las acciones de estos grupos (https:/ /axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/394781.pdf), pero nuestros gobiernos no los han apoyado. Porque en realidad no estamos tratando de ayudar a Ucrania, sino de luchar contra Rusia.
En 2022, las fuerzas armadas ucranianas que luchaban contra la ofensiva rusa estaban organizadas, de manera muy esquemática, de la siguiente manera:
El ejército, que depende del Ministerio de Defensa. Se divide en 3 cuerpos y está formado por unidades de maniobra (tanques, artillería pesada, misiles, etc.).
La Guardia Nacional, que depende del Ministerio del Interior y se divide en 5 comandos territoriales.
Así, la Guardia Nacional es una unidad de defensa territorial que no forma parte del ejército ucraniano. Incluye milicias paramilitares conocidas como "Batallones de Voluntarios" (добровольчі батальйоні), también conocidas con el evocador nombre de "Batallones de Salarios", integrados por infantería. Entrenados principalmente para el combate urbano, ahora defienden ciudades como Kharkov, Mariupol, Odessa, Kiev "
Guerra
Como ex jefe de Análisis de la Fuerza del Pacto de Varsovia en el Servicio de Inteligencia Estratégica de Suiza, observo con tristeza, pero no con sorpresa, que nuestros servicios ya no pueden comprender la situación militar en Ucrania. Los autoproclamados "expertos" que desfilan en nuestras pantallas de televisión difunden incansablemente la misma información modulada por la afirmación de que Rusia -y Vladimir Putin- son irracionales. Demos un paso atrás.
Desde noviembre de 2021, los estadounidenses han emitido constantemente advertencias sobre una invasión rusa de Ucrania. Sin embargo, al principio los ucranianos no parecían estar de acuerdo. ¿Porque? Tenemos que remontarnos al 24 de marzo de 2021, cuando Volodymyr Zelensky emitió un decreto para la reconquista de Crimea y comenzó a desplegar sus fuerzas en el sur del país (https://www.president.gov.ua/documents/1172021- 37533) . 

Al mismo tiempo, se realizaron varios ejercicios de la OTAN entre los mares Negro y Báltico, acompañados de un aumento significativo de los vuelos de reconocimiento (https://www.janes.com/defence-news/news-detail/us-uk -surge- vuelos-de-vigilancia-sobre-ucrania-y-el-mar-negro) a lo largo de la frontera rusa. Luego, Rusia realizó varios ejercicios para probar la preparación operativa de sus tropas y demostrar que estaba siguiendo la evolución de la situación. Sin embargo, las autoridades ucranianas después de los ejercicios también refutó la idea de los preparativos rusos para una guerra y Oleksiy Reznikov, ministro de Defensa de Ucrania, dice que no ha habido cambios en la frontera desde la primavera (https: //www.janes. com/defense-news/news-detail/us-uk-surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea). Luego, en violación de los acuerdos de Minsk, Ucrania comenzó a realizar operaciones aéreas en Donbass utilizando drones, incluido al menos un ataque a un depósito de combustible en Donetsk en octubre de 2021 (https://nationalinterest.org/feature/ukraine%E2 % 80% 99s-recent-drone-strike-reignites-tensions-donbass-195709). La prensa americana se ha dado cuenta de ello, pero no la europea; y nadie condenó estas violaciones. En febrero de 2022, los acontecimientos llegaron a un punto crítico. El 7 de febrero, durante su visita a Moscú, Emmanuel Macron reafirmó a Vladimir Putin (https://www.youtube.com/watch?v=QHDAYz7g4u4) su compromiso con los Acuerdos de Minsk, compromiso que reiteró tras la 'reunión con Volodymyr Zelensky al día siguiente (https://www.youtube.com/watch?v=InrDN7jYVOs). Pero el 11 de febrero, en Berlín, después de nueve horas de trabajo, la reunión de los asesores políticos de los líderes occidentales terminó sin ningún resultado concreto: los ucranianos, sin embargo, se negaron a aplicar los Acuerdos de Minsk (https: // www .aa.com. tr / en / europe / normandy-format-talks-in-berlin-end-with-tangible-results / 2499568), aparentemente bajo presión estadounidense. Vladimir Putin señaló que Macron había hecho promesas vacías y que Occidente no estaba listo para hacer cumplir los acuerdos.
Los preparativos ucranianos en la zona de contacto continuaron. El parlamento ruso se alarmó; y el 15 de febrero pidió a Vladimir Putin que reconociera la independencia de las repúblicas, a lo que inicialmente se negó. El 17 de febrero, el presidente Joe Biden anunció que Rusia atacaría Ucrania en los próximos días. ¿Cómo lo supo? es un misterio Pero desde el 16, los bombardeos de artillería contra la población de Donbass han aumentado dramáticamente, como muestran los informes diarios de los observadores de la OSCE. Por supuesto, ni los medios, ni la Unión Europea, ni la OTAN, ni ningún gobierno occidental reaccionó o intervino. Más tarde se diría que fue desinformación rusa. De hecho, parece que la Unión Europea y algunos países han guardado silencio deliberadamente sobre la masacre de la población de Donbass, sabiendo que esto conduciría a una intervención rusa.
El 18 de enero, los combatientes de Donbass interceptaron saboteadores de habla polaca con equipo occidental que intentaban crear incidentes químicos en Gorlivka (https://sprotyv.info/news/okkupanty-minirujut-mesta-hraneniya-ammiaka-na-zavode-stirol- dannye-gruppy-is?__ cf_chl_tk = 2_EEmxiVe0IKnsHd4sy7G9mXqhsjCWei5lnb6ngpokc-1651856620-0-gaNycGzNCNE). Podrían haber sido mercenarios de la CIA, dirigidos o "asesorados" por estadounidenses y formados por combatientes ucranianos o europeos (https://news.yahoo.com/cia-trained-ukrainian-paramilitaries-may-take-central-role-if - russia-invades-185258008.html), para llevar a cabo acciones de sabotaje en las Repúblicas de Donbass. Al decidir intervenir, Putin podría haber invocado la obligación internacional de "Responsabilidad de Proteger" (R2P). Pero sabía que cualquiera que fuera su naturaleza o alcance, la intervención desencadenaría una tormenta de sanciones. Por lo tanto, tanto si la intervención rusa se limitó al Donbass como si fue más allá para presionar a Occidente sobre el estatus de Ucrania, el precio a pagar sería el mismo. Así lo explicó en su discurso del 21 de febrero. Ese día aceptó la petición de la Duma y reconoció la independencia de las dos repúblicas del Donbass y, al mismo tiempo, firmó con ellas tratados de amistad y asistencia. El bombardeo de la artillería ucraniana sobre la población de Donbass continuó y, el 23 de febrero, las dos repúblicas solicitaron ayuda militar a Rusia. El 24 de febrero, Vladimir Putin invocó el artículo 51 de la Carta de las Naciones Unidas, que prevé la asistencia militar mutua en el marco de una alianza defensiva. 

Para hacer que la intervención rusa pareciera totalmente ilegal a la vista del público, las potencias occidentales ocultaron deliberadamente el hecho de que la guerra realmente comenzó el 16 de febrero. El ejército ucraniano se estaba preparando para atacar Donbass ya en 2021, como bien sabían algunos servicios de inteligencia rusos y europeos. En su discurso del 24 de febrero, Vladimir Putin declaró los dos objetivos de su operación: "desmilitarizar" y "desnazificar" Ucrania. Por lo tanto, no se trataba de tomar el control de Ucrania ni, presumiblemente, de ocuparla; y ciertamente no para destruirlo. A partir de ese momento, nuestro conocimiento del progreso de la operación es limitado: los rusos cuentan con una excelente seguridad para sus operaciones (OPSEC) y no se conocen los detalles de su planificación. Pero rápidamente, el progreso de la operación nos permite entender cómo los objetivos estratégicos se han traducido a nivel operativo.
https://t.me/intelslava/20722
Desarme y desnazificación
La ofensiva rusa se llevó a cabo de una manera muy "clásica". Inicialmente, como hicieron los israelíes en 1967, con la destrucción de la fuerza aérea en tierra en las primeras horas. Luego, asistimos a una progresión simultánea a lo largo de varios ejes según el principio de "agua que fluye": avanzar donde la resistencia era débil y dejar las ciudades (muy exigentes en términos de tropas) para más adelante. En el norte, la central eléctrica de Chernobyl fue ocupada de inmediato para evitar el sabotaje. Obviamente, no se muestran las imágenes de los soldados ucranianos y rusos que vigilan juntos la planta. La idea de que Rusia estaba tratando de apoderarse de Kiev, la capital, para eliminar a Zelensky, generalmente proviene de Occidente... pero Vladimir Putin nunca tuvo la intención de disparar o derrocar a Zelensky. En cambio, Rusia trata de mantenerlo en el poder empujándolo a negociar rodeando a Kiev. Los rusos quieren lograr la neutralidad de Ucrania. Muchos comentaristas occidentales se sorprendieron de que los rusos continuaran buscando una solución negociada mientras realizaban operaciones militares. La explicación radica en la perspectiva estratégica rusa desde la era soviética. Para Occidente, la guerra comienza cuando termina la política. Sin embargo, el enfoque ruso sigue una inspiración Clausewitziana: la guerra es la continuidad de la política y se puede pasar sin problemas de una a otra, incluso durante el combate. Esto le permite crear presión sobre el oponente y empujarlo a negociar.
Desde un punto de vista operativo, la ofensiva rusa es un ejemplo de acción y planificación militar previa: en seis días los rusos se apoderaron de un territorio del tamaño del Reino Unido, a un ritmo superior al logrado por la Wehrmacht en la década de 1940. La mayor parte del ejército ucraniano se desplegó en el sur del país en preparación para una gran operación contra el Donbass. Por eso, las fuerzas rusas han logrado rodearlo desde principios de marzo en el "caldero" entre Slavyansk, Kramatorsk y Severodonetsk, con un empuje desde el este a través de Kharkov y otro desde el sur desde Crimea. Las tropas de las repúblicas de Donetsk (DPR) y Lugansk (LPR) complementan a las fuerzas rusas con un empuje desde el este. En esta etapa, las fuerzas rusas están apretando lentamente la soga, pero ya no están bajo presión: su objetivo de desmilitarización está casi logrado y las fuerzas ucranianas restantes ya no tienen una estructura de mando operativa y estratégica. El “frenazo” que nuestros “expertos” atribuyen a una mala logística es sólo consecuencia de la consecución de sus objetivos. Rusia no quiere participar en una ocupación de todo el territorio ucraniano. De hecho, parece que Rusia está tratando de limitar su avance a la frontera lingüística del país.
En ciudades como Kharkov, Mariupol y Odessa, la defensa ucraniana está a cargo de milicias paramilitares. Saben que el objetivo de la "desnazificación" está dirigido principalmente a ellos. Para un atacante en un área urbanizada, los civiles son un problema. Por eso, Rusia está intentando crear corredores humanitarios para vaciar las ciudades de civiles y dejar solo a las milicias, para combatirlas más fácilmente. En cambio, estas milicias intentan evitar que los civiles de las ciudades evacúen para disuadir al ejército ruso de luchar allí. Por eso son reacios a implementar estos corredores y hacen todo lo posible para que los esfuerzos rusos no tengan éxito: utilizan a la población civil como "escudos humanos". Los videos que muestran a civiles tratando de salir de Mariupol y siendo golpeados por combatientes del regimiento de Azov obviamente son cuidadosamente censurados por los medios occidentales. 

Facebook, se consideró que el grupo Azov estaba en la misma categoría que el Estado Islámico [ISIS] y sujeto a la "política sobre personas y organizaciones peligrosas" de la plataforma. Por lo tanto, estaba prohibido glorificar sus actividades y prohibió sistemáticamente los "lugares" que eran favorables. Pero el 24 de febrero, Facebook cambió su política y permitió publicaciones a favor de las milicias. Con el mismo espíritu, en marzo, la plataforma autorizada, en los antiguos países del Este, pidió el asesinato de soldados y líderes rusos. Esto se aplica a los valores que inspiran a nuestros líderes.
En mi calidad de jefe de mantenimiento de la paz en la ONU, he trabajado en el tema de la protección de civiles y sé que la violencia contra los civiles se ha producido en contextos muy específicos. En particular, cuando abundan las armas y no hay estructuras de mando. Al armar aleatoriamente a los ciudadanos, como ocurre actualmente, la UE los está convirtiendo en combatientes, con el consiguiente efecto de convertirlos en objetivos potenciales. Además, sin mando, sin objetivos operativos, la distribución de armas conduce inevitablemente a ajustes de cuentas, bandidaje y acciones más mortíferas que efectivas. La guerra se convierte en una cuestión de emociones. La fuerza se convierte en violencia. Esto sucedió en Tawarga (Libia) del 11 al 13 de agosto de 2011, donde 30.000 negros africanos fueron masacrados con armas lanzadas en paracaídas (ilegalmente) desde Francia.
Como antiguo profesional de la inteligencia, lo primero que me llama la atención es la ausencia total de los servicios de inteligencia occidentales a la hora de representar con precisión la situación del último año... En segundo lugar, parece que en algunos países europeos los políticos han respondido deliberadamente ideológicamente a la situación. . Por eso esta crisis fue irracional desde el principio. Cabe señalar que todos los documentos que se presentaron al público durante esta crisis fueron presentados por políticos basados ​​​​en fuentes comerciales. En otras palabras, por supuesto podemos deplorar y condenar el ataque ruso. Pero nosotros (es decir, Estados Unidos, Francia y la Unión Europea a la cabeza) hemos creado las condiciones para el estallido de un conflicto. Mostramos compasión por el pueblo ucraniano y por los dos millones de refugiados. Esto esta bien. Pero si hubiéramos tenido un mínimo de compasión por el mismo número de refugiados de las poblaciones ucranianas de Donbass que fueron masacrados por su propio gobierno y que buscaron refugio en Rusia durante ocho años, probablemente nada de esto hubiera sucedido.
https://theintercept.com/2022/02/24/ukraine-facebook-azov-battalion-russia/

https://www.theguardian.com/technology/2022/mar/11/facebook-and-instagram-let-users-call-for-death-to-russian-soldiers-over-ukraine

https://data2.unhcr.org/en/situations/ukraine

https://reliefweb.int/report/ukraine/ukraine-humanitarian-response-plan-2022-february-2022-enuk?utm_source=pocket_mylist

 

La situation militaire en Ukraine vue par un ex-OTAN.
Aujourd'hui, je veux faire place à une intervention vraiment importante qui nous permet de comprendre toute l'affaire ukrainienne et en même temps toute la misère d'une Europe où l'État de droit n'est plus qu'un souvenir, même dans ces replis dont on ne parle jamais, mais qui sont le point d'appui pour comprendre la tragédie que nous vivons et dont les auteurs sont essentiellement les mêmes que ceux de la pandémie et du fanatisme vaccinal. L'intervention en question est d'une personne qui connaît bien les nuances les plus cachées du problème et qui montre à quel niveau de manipulation nous sommes soumis : il s'agit de Jacques Baud, ancien colonel d'état-major, ancien membre du Service d'information stratégique suisse et un spécialiste des pays de l'Est. Il a été formé dans les services secrets américains et britanniques. Il était le chef des opérations de maintien de la paix de l'ONU. En tant qu'expert des Nations Unies sur l'état de droit et les institutions de sécurité, il a conçu et dirigé la première unité de renseignement multidimensionnelle des Nations Unies au Soudan. Il a travaillé pour l'Union africaine et a passé cinq ans à l'OTAN chargé de lutter contre la prolifération des armes légères. Peu de temps après l'effondrement de l'URSS, il a été impliqué dans des pourparlers avec de hauts responsables de l'armée et du renseignement russes. Au sein de l'OTAN, il a suivi la crise ukrainienne de 2014 et a ensuite été impliqué dans des programmes de soutien à l'Ukraine. L'intervention est longue, mais c'est une mine de nouvelles et de considérations nécessaires pour comprendre la situation. . Voici l'intervention qui date en fait d'il y a environ un mois mais qui a été récemment mise à jour. Ceci est un résumé détaillé, l'original peut être trouvé ici https://cf2r.org/documentation/la-situation-militaire-en-ukraine/
Se préparer à la guerre
« Pendant des années, du Mali à l'Afghanistan, j'ai œuvré pour la paix et j'ai risqué ma vie pour elle. Il ne s'agit donc pas de justifier la guerre, mais de comprendre ce qui nous y a conduit.
Essayons d'examiner les racines du conflit ukrainien (https://www.rts.ch/info/monde/6772950-les-separatistes-auraient-renforce-leurs-capacites-dattaque-en-ukraine.html). On commence par ceux qui depuis huit ans parlent de "séparatistes" ou de "séparatistes" du Donbass. C'est un abus de langage. Les référendums organisés par les deux républiques autoproclamées de Donetsk et de Lougansk en mai 2014 n'étaient pas des référendums « d'indépendance » (независимость), comme l'ont affirmé certains journalistes peu scrupuleux (https://www.rts.ch/info/monde/5839879-pres -de-90-de-oui-a-lindependance-a-donetsk-selon-les-prorusses.html), mais référendum sur "l'autodétermination" ou "l'autonomie" (https://upload.wikimedia.org/wikipedia / commons / 4 / 4d / Decret_on_holding_the_Donetsk_status_referendum.png) (самостоятельность). Le terme "pro-russe" suggère que la Russie était partie au conflit, ce qui n'était pas le cas, et le terme "russophone" aurait été plus honnête. De plus, ces référendums ont été menés contre l'avis de Vladimir Poutine.
En réalité, ces républiques ne cherchaient pas à se séparer de l'Ukraine, mais à se doter d'un statut d'autonomie, qui leur garantisse l'usage de la langue russe comme langue officielle, car la première loi du nouveau gouvernement issu de la Le renversement parrainé du président Ianoukovitch démocratiquement élu a été l'abolition, le 23 février 2014, de la loi Kivalov-Kolesnitchenko de 2012 qui faisait du russe une langue officielle en Ukraine. Cette décision a provoqué une tempête dans la population russophone. Le résultat a été une répression féroce des régions russophones (Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov, Lugansk et Donetsk) qui a été mise en œuvre à partir de février 2014 et a conduit à une militarisation de la situation et à d'horribles massacres de la population russe à Odessa et Marioupol. les plus connus.
Dans cette phase, l'état-major ukrainien, trop rigide et absorbé par une approche doctrinaire des opérations, a maîtrisé les autonomistes mais sans pouvoir l'emporter efficacement. La guerre menée par les autonomistes consistait en des opérations très mobiles conduites avec des véhicules légers. Avec une approche plus souple et moins doctrinale, les rebelles ont su exploiter l'inertie des forces ukrainiennes pour les « piéger » à plusieurs reprises. 

En 2014, quand j'étais à l'OTAN, en tant que chef de la lutte contre la prolifération des armes légères avec mon groupe, nous essayions de détecter les livraisons d'armes russes aux rebelles, pour voir si Moscou était impliqué. Les informations que nous avons reçues provenaient presque entièrement des services de renseignement polonais et ne "cadraient" pas avec les informations provenant de l'OSCE [Organisation pour la sécurité et la coopération en Europe] et, malgré les allégations plutôt grossières, il n'y a pas eu de livraisons d'armes et du matériel militaire de Russie. Les rebelles sont armés grâce à la défection d'unités ukrainiennes russophones passées du côté des rebelles. Alors que les échecs ukrainiens se poursuivent, des bataillons de chars, d'artillerie et anti-aériens viennent grossir les rangs des autonomistes. C'est ce qui a poussé les Ukrainiens à s'engager dans les accords de Minsk.
Mais immédiatement après la signature des accords de Minsk 1, le président ukrainien Petro Porochenko a lancé une « opération anti-terroriste » massive (ATO / Антитерористична операція) contre le Donbass. Mal conseillés par les responsables de l'OTAN, les Ukrainiens ont subi une cuisante défaite à Debaltsevo, qui les a contraints à s'engager dans les accords de Minsk 2. Il est ici essentiel de rappeler que les accords de Minsk 1 (septembre 2014) et de Minsk 2 (février 2015) qu'ils ont fait n'envisagent pas la séparation ou l'indépendance des républiques, mais leur autonomie dans le cadre de l'Ukraine. Quiconque a lu les accords (très peu qui l'ont réellement lu https://www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_res_2202.pdf) remarquera que c' il est écrit que le statut des républiques devait être négocié avec Kiev pour une solution interne à l'Ukraine. C'est pourquoi, depuis 2014, la Russie a systématiquement appelé à la mise en œuvre des accords de Minsk, refusant de participer aux négociations, car il s'agissait d'une question interne à l'Ukraine. En revanche, l'Occident, mené par la France, a systématiquement tenté de remplacer les accords de Minsk par le "format Normandie", qui mettait face à face Russes et Ukrainiens. Cependant, nous rappelons qu'il n'y avait jamais eu de troupes russes dans le Donbass avant le 23-24 février 2022. De plus, les observateurs de l'OSCE n'ont jamais observé la moindre trace d'unités russes opérant dans le Donbass auparavant (https://foreignpolicy.com/2018/10/ 25/comptage-des-morts-en-europes-guerre-oubliee-ukraine-conflit-donbass-osce/). Par exemple, la carte du renseignement américain publiée par le Washington Post le 3 décembre 2021 ne montre pas les troupes russes dans le Donbass (https://www.washingtonpost.com/national-security/russia-ukraine-invasion/2021/12/ 03/98a3760e-546b-11ec-8769-2f4ecdf7a2ad_story.html).
L'armée ukrainienne était alors dans un état déplorable. En octobre 2018, après quatre ans de guerre, le procureur militaire en chef ukrainien, Anatoly Matios, a déclaré (https://vesti.ua/strana/309880-nazvany-neboevye-poteri-vsu-na-donbasse) que l'Ukraine avait perdu 2 700 hommes dans le Donbass : 891 de maladie, 318 d'accidents de la route, 177 d'autres accidents, 175 d'empoisonnement (alcool, drogue), 172 de maniement négligent d'armes, 101 d'infractions aux règles de sécurité, 228 d'homicides et 615 de suicides . En effet, l'armée ukrainienne était minée par la corruption de ses cadres et ne bénéficiait plus du soutien de la population.
Selon un rapport du Home Office britannique (https://www.justice.gov/eoir/page/file/1008261/download), lors du rappel des réservistes de mars/avril 2014, 70 % ne se sont pas présentés à la première séance, 80% pour le deuxième, 90% pour le troisième et 95% pour le quatrième. En octobre/novembre 2017, 70 % des conscrits (https://ipress.ua/ru/news/v_vsu_zayavyly_o_70_neyavky_vo_vremya_osennego_pryziva_237367.html) ne se sont pas présentés à la campagne de rappel « Automne 2017 ». Cela ne compte pas les suicides (https://observer.com/2017/06/ukraine-war-soldiers-suicide/) et les désertions (https://www.refworld.org/docid/593a581b4.html) (souvent envers les autonomistes ), qui a atteint 30 pour cent de la main-d'œuvre dans la zone ATO. Les jeunes Ukrainiens ont refusé d'aller combattre dans le Donbass et ont préféré émigrer, ce qui explique aussi, au moins en partie, le déficit démographique du pays.
Le ministère ukrainien de la Défense s'est donc tourné vers l'OTAN pour l'aider à rendre ses forces armées plus « attractives ». Ayant déjà travaillé sur des projets similaires au sein des Nations Unies, l'OTAN m'a demandé de participer à un programme de restauration de l'image des forces armées ukrainiennes. Mais c'est un processus de longue haleine et les Ukrainiens voulaient aller vite. 

Ainsi, pour pallier le manque de militaires, le gouvernement ukrainien a eu recours à des milices paramilitaires…. Selon Reuters (https://graphics.reuters.com/RUSSIA-UKRAINE/dwpkrkwkgvm/), en 2020, ils représentaient environ 40% des forces ukrainiennes et comptaient environ 102 000 hommes. Ils étaient armés, financés et entraînés par les États-Unis, la Grande-Bretagne, le Canada et la France. Il y avait plus de 19 nationalités. Ces milices opèrent dans le Donbass depuis 2014, avec le soutien occidental. Si le terme « nazi » peut faire débat, il n'en demeure pas moins que ces milices sont violentes, véhiculent une idéologie écœurante et sont violemment antisémites. et sont constitués d'individus fanatiques et brutaux. Le plus connu de ces groupements est le régiment Azov, dont l'emblème rappelle la 2e division SS Das Reich Panzer, vénérée en Ukraine pour avoir libéré Kharkov des Soviétiques en 1943, avant de perpétrer le massacre d'Oradour-sur-Glane en 1944 en France.
Parmi les personnalités célèbres du régiment d'Azov figurait l'opposant Roman Protasevich, qui a été arrêté par les autorités biélorusses en 2021 en relation avec le vol RyanAir FR4978. Le 23 mai 2021, le détournement délibéré d'un avion de ligne par un MiG https://archive.ph/udMfo - vraisemblablement avec le consentement de Poutine - a été cité comme raison de l'arrestation de Protasevich, bien que des informations disponibles à l'époque (https:// www.belta.by/president/view/komandu-prinjat-v-minske-zaminirovannyj-samolet-ryanair-dal-lichno-lukashenko-442580-2021/) n'a en aucun cas confirmé ce scénario. Ainsi l'Occident a soutenu et continué à armer les milices qui depuis 2014 se sont rendues coupables de nombreux crimes contre les civils : viols, tortures et massacres (https://axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/233896.pdf) . Mais alors que le gouvernement suisse n'a pas tardé à imposer des sanctions à la Russie, il n'a pris aucune décision contre l'Ukraine, qui a massacré son propre peuple depuis 2014. En effet, ceux qui défendent les droits de l'homme en Ukraine ont longtemps condamné les actions de ces groupes (https:/ /axelkra.us/wp-content/uploads/2022/04/394781.pdf), mais nos gouvernements ne les ont pas soutenus. Parce qu'en réalité nous n'essayons pas d'aider l'Ukraine, mais de combattre la Russie.
En 2022, les forces armées ukrainiennes combattant l'offensive russe étaient organisées, de manière très schématique, comme suit :
L'armée, qui relève du ministère de la Défense. Il est divisé en 3 corps et est composé d'unités de manœuvre (chars, artillerie lourde, missiles, etc.).
La Garde nationale, qui relève du ministère de l'Intérieur et est divisée en 5 commandements territoriaux.
Ainsi, la Garde nationale est une unité de défense territoriale qui ne fait pas partie de l'armée ukrainienne. Il comprend des milices paramilitaires appelées « bataillons de volontaires » (добровольчі батальйоні), également connues sous le nom évocateur de « bataillons de salaire », composées d'infanterie. Essentiellement entraînés au combat urbain, ils défendent aujourd'hui des villes comme Kharkov, Marioupol, Odessa, Kiev"
Guerre
En tant qu'ancien responsable de l'analyse des forces du Pacte de Varsovie au Service suisse de renseignement stratégique, je constate avec tristesse, mais pas avec surprise, que nos services ne sont plus en mesure de comprendre la situation militaire en Ukraine. Les "experts" autoproclamés qui défilent sur nos écrans de télévision diffusent inlassablement les mêmes informations modulées par l'affirmation que la Russie - et Vladimir Poutine - sont irrationnels. Prenons du recul.
Depuis novembre 2021, les Américains n'ont cessé de lancer des avertissements concernant une invasion russe de l'Ukraine. Cependant, au début, les Ukrainiens ne semblaient pas d'accord. Pouquoi? Il faut remonter au 24 mars 2021. lorsque Volodymyr Zelensky a publié un décret pour la reconquête de la Crimée et a commencé à déployer ses forces dans le sud du pays (https://www.president.gov.ua/documents/1172021- 37533) . 

Dans le même temps, plusieurs exercices de l'OTAN ont été menés entre la mer Noire et la mer Baltique, accompagnés d'une augmentation significative des vols de reconnaissance (https://www.janes.com/defence-news/news-detail/us-uk -surge- vols-de-surveillance-au-dessus-de-l'ukraine-et-de-la-mer-noire) le long de la frontière russe. La Russie a ensuite mené plusieurs exercices pour tester l'état de préparation opérationnelle de ses troupes et démontrer qu'elle suivait l'évolution de la situation. Cependant, les autorités ukrainiennes après les exercices ont également réfuté l'idée de préparatifs russes pour une guerre et Oleksiy Reznikov, ministre ukrainien de la Défense, affirme qu'il n'y avait eu aucun changement à la frontière depuis le printemps (https://www.janes. com / defense-news / news-detail / us-uk-surge-surveillance-flights-over-ukraine-and-black-sea). Puis en violation des accords de Minsk, l'Ukraine a commencé à mener des opérations aériennes dans le Donbass à l'aide de drones, dont au moins une attaque contre un dépôt de carburant à Donetsk en octobre 2021 (https://nationalinterest.org/feature/ukraine%E2% 80% 99s-recent-drone-strike-reignates-tensions-donbass-195709). La presse américaine l'a remarqué, mais pas la presse européenne ; et personne n'a condamné ces violations. En février 2022, les événements ont atteint leur paroxysme. Le 7 février, lors de sa visite à Moscou, Emmanuel Macron a réaffirmé à Vladimir Poutine (https://www.youtube.com/watch?v=QHDAYz7g4u4) son attachement aux accords de Minsk, engagement qu'il a réitéré après la rencontre avec Volodymyr Zelensky le lendemain (https://www.youtube.com/watch?v=InrDN7jYVOs). Mais le 11 février, à Berlin, après neuf heures de travail, la réunion des conseillers politiques des dirigeants occidentaux s'achève sans résultat concret : les Ukrainiens refusent pourtant d'appliquer les accords de Minsk (https://www.aa.com. tr / en / europe / normandy-format-talks-in-berlin-end-without-tangible-results / 2499568), apparemment sous la pression américaine. Vladimir Poutine a noté que Macron avait fait des promesses vides et que l'Occident n'était pas prêt à faire respecter les accords.
Les préparatifs ukrainiens dans la zone de contact se sont poursuivis. Le parlement russe s'alarme ; et le 15 février, il demande à Vladimir Poutine de reconnaître l'indépendance des républiques, ce qu'il refuse dans un premier temps. Le 17 février, le président Joe Biden a annoncé que la Russie attaquerait l'Ukraine dans les prochains jours. Comment a-t-il su ? C'est un mystère. Mais depuis le 16, les tirs d'artillerie contre la population du Donbass ont augmenté de façon spectaculaire, comme le montrent les rapports quotidiens des observateurs de l'OSCE. Bien sûr, ni les médias, ni l'Union européenne, ni l'OTAN, ni aucun gouvernement occidental n'ont réagi ou n'est intervenu. On dira plus tard qu'il s'agit de désinformation russe. En effet, il semble que l'Union européenne et certains pays aient délibérément gardé le silence sur le massacre de la population du Donbass, sachant que cela conduirait à une intervention russe.
Le 18 janvier, des combattants du Donbass ont intercepté des saboteurs parlant polonais avec des équipements occidentaux qui tentaient de créer des incidents chimiques à Gorlivka (https://sprotyv.info/news/okkupanty-minirujut-mesta-hraneniya-ammiaka- na-zavode-stirol- dannye-gruppy-is?__ cf_chl_tk = 2_EEmxiVe0IKnsHd4sy7G9mXqhsjCWei5lnb6ngpokc-1651856620-0-gaNycGzNCNE). Ils auraient pu être des mercenaires de la CIA, dirigés ou "conseillés" par des Américains et composés de combattants ukrainiens ou européens (https://news.yahoo.com/cia-trained-ukrainian-paramilitaries-may-take-central-role-if - russia-invades-185258008.html), pour mener des actions de sabotage dans les républiques du Donbass. En décidant d'intervenir, Poutine aurait pu invoquer l'obligation internationale de "responsabilité de protéger" (R2P). Mais il savait que quelle que soit sa nature ou son ampleur, l'intervention déclencherait une tempête de sanctions. Dès lors, que l'intervention russe se limite au Donbass ou aille plus loin pour faire pression sur l'Occident sur le statut de l'Ukraine, le prix à payer serait le même. C'est ce qu'il a expliqué dans son discours du 21 février. Ce jour-là, il accepta la demande de la Douma et reconnut l'indépendance des deux républiques du Donbass et, en même temps, signa avec elles des traités d'amitié et d'assistance. Les bombardements de l'artillerie ukrainienne sur la population du Donbass se sont poursuivis et, le 23 février, les deux républiques ont demandé l'aide militaire de la Russie. Le 24 février, Vladimir Poutine a invoqué l'article 51 de la Charte des Nations unies, qui prévoit une assistance militaire mutuelle dans le cadre d'une alliance défensive. 

Pour rendre l'intervention russe totalement illégale aux yeux du public, les puissances occidentales ont délibérément dissimulé le fait que la guerre a effectivement commencé le 16 février. L'armée ukrainienne se préparait à attaquer le Donbass dès 2021, comme le savaient bien certains Russes et services de renseignement européens. Dans son discours du 24 février, Vladimir Poutine a déclaré les deux objectifs de son opération : « démilitariser » et « dénazifier » l'Ukraine. Il ne s'agissait donc pas de prendre le contrôle de l'Ukraine, ni, vraisemblablement, de l'occuper ; et certainement pas pour le détruire. A partir de ce moment, notre connaissance du déroulement de l'opération est limitée : les Russes disposent d'une excellente sécurité pour leurs opérations (OPSEC) et les détails de leur planification ne sont pas connus. Mais assez rapidement, le déroulement de l'opération permet de comprendre comment les objectifs stratégiques se sont traduits sur le plan opérationnel.
https://t.me/intelslava/20722
Désarmement et dénazification
L'offensive russe a été menée de manière très "classique". D'abord, comme l'ont fait les Israéliens en 1967, avec la destruction de l'aviation au sol dès les premières heures. Ensuite, on assiste à une progression simultanée selon plusieurs axes selon le principe de « l'eau qui coule » : avancer là où la résistance est faible et laisser les villes (très exigeantes en troupes) pour plus tard. Au nord, la centrale électrique de Tchernobyl a été immédiatement occupée pour éviter les sabotages. Les images des soldats ukrainiens et russes gardant l'usine ensemble ne sont évidemment pas montrées. L'idée que la Russie essayait de prendre le contrôle de Kiev, la capitale, pour éliminer Zelensky, vient généralement de l'Occident... mais Vladimir Poutine n'a jamais eu l'intention de tirer ou de renverser Zelensky. Au lieu de cela, la Russie tente de le maintenir au pouvoir en le poussant à négocier en entourant Kiev. Les Russes veulent parvenir à la neutralité de l'Ukraine. De nombreux commentateurs occidentaux ont été surpris que les Russes continuent de rechercher une solution négociée tout en menant des opérations militaires. L'explication réside dans la perspective stratégique russe depuis l'ère soviétique. Pour l'Occident, la guerre commence quand la politique se termine. Cependant, l'approche russe suit une inspiration clausewitzienne : la guerre est la continuité de la politique et on peut passer sans heurt de l'une à l'autre, même pendant le combat. Cela permet de créer une pression sur l'adversaire et de le pousser à négocier.
D'un point de vue opérationnel, l'offensive russe est un exemple d'action et de planification militaires antérieures : en six jours, les Russes se sont emparés d'un territoire de la taille du Royaume-Uni, à un rythme plus rapide que celui réalisé par la Wehrmacht dans les années 1940. Le gros de l'armée ukrainienne a été déployé dans le sud du pays en vue d'une opération majeure contre le Donbass. C'est pourquoi les forces russes ont réussi à l'encercler depuis début mars dans le "chaudron" entre Slaviansk, Kramatorsk et Severodonetsk, avec une poussée de l'est par Kharkov et une autre du sud depuis la Crimée. Les troupes des républiques de Donetsk (RPD) et de Lougansk (RPL) complètent les forces russes par une poussée de l'est. A ce stade, les forces russes resserrent lentement l'étau, mais elles ne sont plus sous pression : leur objectif de démilitarisation est presque atteint et les forces ukrainiennes restantes n'ont plus de structure de commandement opérationnel et stratégique. Le "ralentissement" que nos "experts" attribuent à une mauvaise logistique n'est que la conséquence de l'atteinte de leurs objectifs. La Russie ne veut pas s'engager dans une occupation de tout le territoire ukrainien. En effet, il semble que la Russie essaie de limiter son avancée à la frontière linguistique du pays.
Dans des villes comme Kharkov, Marioupol et Odessa, la défense ukrainienne est assurée par des milices paramilitaires. Ils savent que l'objectif de « dénazification » les vise en premier lieu. Pour un attaquant dans une zone urbanisée, les civils sont un problème. Pour cette raison, la Russie essaie de créer des couloirs humanitaires pour vider les villes des civils et ne laisser que les milices, pour les combattre plus facilement. Au lieu de cela, ces milices tentent d'empêcher les civils des villes d'évacuer pour dissuader l'armée russe d'y combattre. C'est pourquoi ils rechignent à mettre en place ces corridors et se donnent beaucoup de mal pour que les efforts russes soient vains : ils utilisent la population civile comme "boucliers humains". Les vidéos montrant des civils tentant de quitter Marioupol et se faisant battre par des combattants du régiment d'Azov sont évidemment soigneusement censurées par les médias occidentaux. 

Facebook, le groupe Azov était considéré comme faisant partie de la même catégorie que l'Etat islamique [ISIS] et soumis à la "politique sur les individus et organisations dangereux" de la plateforme. Il lui était donc interdit de glorifier ses activités et bannissait systématiquement les "lieux" qui lui étaient favorables. Mais le 24 février, Facebook a changé sa politique et a autorisé les publications pro-milices. Dans le même esprit, en mars, la plateforme autorisée, dans les ex-pays de l'Est, a appelé à l'assassinat de soldats et dirigeants russes. Cela s'applique aux valeurs qui animent nos dirigeants.
En ma qualité de chef du maintien de la paix à l'ONU, j'ai travaillé sur la question de la protection des civils et je sais que la violence contre les civils s'est produite dans des contextes très spécifiques. En particulier, lorsque les armes abondent et qu'il n'y a pas de structures de commandement. En armant des citoyens au hasard, comme c'est le cas actuellement, l'UE en fait des combattants, avec pour conséquence d'en faire des cibles potentielles. De plus, sans commandement, sans objectifs opérationnels, la distribution d'armes conduit inévitablement à des règlements de compte, au banditisme et à des actions plus meurtrières qu'efficaces. La guerre devient une affaire d'émotions. La force devient violence. Cela s'est passé à Tawarga (Libye) du 11 au 13 août 2011, où 30 000 Africains noirs ont été massacrés avec des armes parachutées (illégalement) depuis la France.
En tant qu'ancien professionnel du renseignement, la première chose qui me frappe, c'est l'absence totale des services de renseignement occidentaux à représenter fidèlement la situation de l'année dernière.... Deuxièmement, il semble que dans certains pays européens, les politiciens aient délibérément répondu idéologiquement à la situation . C'est pourquoi cette crise était irrationnelle dès le départ. Il convient de noter que tous les documents qui ont été présentés au public pendant cette crise ont été présentés par des politiciens sur la base de sources commerciales. Autrement dit, on peut bien sûr déplorer et condamner l'attaque russe. Mais nous (c'est-à-dire : les Etats-Unis, la France et l'Union européenne en tête) avons créé les conditions du déclenchement d'un conflit. Nous montrons de la compassion pour le peuple ukrainien et pour les deux millions de réfugiés. C'est bon. Mais si nous avions eu un minimum de compassion pour le même nombre de réfugiés des populations ukrainiennes du Donbass qui ont été massacrés par leur propre gouvernement et qui ont cherché refuge en Russie pendant huit ans, probablement rien de tout cela ne serait arrivé.
https://theintercept.com/2022/02/24/ukraine-facebook-azov-battalion-russia/

https://www.theguardian.com/technology/2022/mar/11/facebook-and-instagram-let-users-call-for-death-to-russian-soldiers-over-ukraine

https://data2.unhcr.org/en/situations/ukraine

https://reliefweb.int/report/ukraine/ukraine-humanitarian-response-plan-2022-february-2022-enuk?utm_source=pocket_mylist

“Conquista” dell'Ucraina, la strategia russa.

“Conquista” dell'Ucraina, la strategia russa.
Comincia ad essere più chiara la strategia russa che non è quella di conquistare semplicemente una parte del territorio dell’Ucraina distruggendo ogni cosa, come è nella “tradizione occidentale”, ma di guadagnare un popolo. E in questo senso una campagna condotta con più lentezza è molto più efficace non solo perché non provoca quel grande numero di vittime civili che fa poi perdere la pace e nello stesso tempo annulla il consenso verso il governo ucraino che con maggiore senso di realtà potremmo chiamare governo Nato. La distruzione dei depositi di carburante e raffinerie fa mancare il carburante e lunghe file di auto si formano davanti ai pochi distributori funzionanti, ma Kiev, fedele alla consegna dell’ immancabile vittoria, nega la gravità del problema e dice che tra una decina di giorni tutto si risolverà e giorno per giorno perde di credibilità. Un rapporto delle Nazioni Unite sull’agricoltura afferma che solo un quinto delle quasi 1.300 grandi aziende agricole ucraine intervistate dal governo a metà marzo ha abbastanza carburante per lavorare questa primavera e presumibilmente a questo punto saranno molte meno, ma c’è abbastanza carburante nelle città controllate dai russi a Zaporozhye e nella regione di Kherson. È disponibile a circa 30 grivna per litro molto meno che in Ucraina e gli agricoltori dunque hanno condotto una campagna di semina al fine di vendere i loro prodotti in Crimea. Nel frattempo, le autorità di Kiev ordinano alle forze armate ucraine di nascondersi dietro i civili per tenere i piedi la farsa della vittoria e così finisce per screditarsi da solo. Tutto questo fa perdere a molti ucraini la fiducia nel proprio governo.
L’altoparlante di Zelensky, Alexei Arestovich, mente palesemente quando dice che la guerra finirà tra 2-3 settimane. perché gli ucraini non vedono vittorie e per quanto la censura e il terrore regnino sovrani girano molti video (https://vk.com/video/@engpravda?z=video-95492900_456239923%2Fclub95492900%2Fpl_-95492900_-2)con militari catturati che affermano che i loro comandanti li hanno abbandonati e hanno lasciato morire molti commilitoni. Allo stesso tempo, le persone possono vedere che gli aiuti umanitari vengono sottratti in tutto il paese e di fatto è quasi impossibile trovarne in molte regioni e per giunta si ruba anche nell’esercito, anche a livello di battaglioni. I militari della 95a brigata si sono lamentati sui social network di non aver ricevuto il precedente stipendio, anche se Zelensky ha promesso loro 100.000 grivna al mese. Secondo uno studio della Commissione anticorruzione indipendente pubblicato a febbraio, il 30% del bilancio della difesa dell’Ucraina è andato perso a causa di “inefficienze”, leggi corruzione e furto, il che certo è un segnale di allarme sulla fine che faranno le tonnellate di armi occidentali che giungono in Ucraina e che probabilmente hanno già acquirenti in varie parti del mondo e anche da parte di organizzazioni criminali. Meno della Nato, ma insomma…
L’intera politica del governo banderista si basa sulle effimere promesse di un fulgido domani che non arriverà mai. E così se non c’è acqua a Nikolaev, bisogna comunque pagarla perché poi arriverà, se non c’è connessione a Internet nella regione di Odessa, bisogna pagarla, perché ogni giorno “sta per essere ripristinata”. Nel frattempo, quelle persone che rimangono nelle aree dell’Ucraina controllate dalla Russia non devono pagare nulla poiché Mosca cancella tutte le bollette dei servizi pubblici. Ora dirigenti russi lavorano nelle città e nei villaggi liberati per stabilire l’ordine e i normali servizi civili, ripristinano la televisione russa e Internet, iniziano a ricostruire, sminano e forniscono scorte alimentari di emergenza per il proseguimento della vita normale. Lentamente e metodicamente il regime golpista e Nato viene cancellato e Kiev non sarà in grado di creare l’illusione della vittoria per molto tempo. Si addenseranno una miriade di problemi socioeconomici che le autorità ucraine banderiste non potranno risolvere. Il grande sponsor della guerra non si troverò di fronte a un’ucraina rimodellata disposta a farsi trascinare in un eterna guerriglia, ma un Paese che chiede pace e che sta comprendendo cosa davvero significhi la Nato. Lo capiranno anche i cittadini occidentali che dovranno imparare a vivere in condizioni di alta inflazione e di scarsità di energia e persino di cibo e senza nemmeno vincere la guerra. La Russia insomma sta agendo dando ormai per scontata la sua separazione forzata dall’Europa, imposta a tutti i costi e in maniera miope dagli Usa: vuole creare confini sicuri perché oggi il suo destino è in Asia.

"Conquest" of Ukraine, the Russian strategy.
The Russian strategy is beginning to become clearer, which is not that of simply conquering a part of the territory of Ukraine by destroying everything, as is the case in the "Western tradition", but of gaining a people. And in this sense a campaign conducted more slowly is much more effective not only because it does not cause that large number of civilian victims which then causes the loss of peace and at the same time cancels the consensus towards the Ukrainian government that we could call with a greater sense of reality. NATO government. The destruction of fuel depots and refineries causes fuel shortages and long lines of cars form in front of the few functioning distributors, but Kiev, faithful to the delivery of the inevitable victory, denies the seriousness of the problem and says that in ten days everything it will resolve itself and day by day it loses credibility. A UN report on agriculture says that only a fifth of the nearly 1,300 large Ukrainian farms surveyed by the government in mid-March have enough fuel to work this spring and presumably they will be far less by this point, but there is enough fuel in the cities. controlled by the Russians in Zaporozhye and in the Kherson region. It is available at around 30 hryvnia per liter much cheaper than in Ukraine and the farmers therefore conducted a sowing campaign in order to sell their produce in the Crimea. Meanwhile, the Kiev authorities order the Ukrainian armed forces to hide behind civilians to keep up with the farce of victory and thus ends up discrediting itself. All this causes many Ukrainians to lose faith in their government.
Zelensky's speaker Alexei Arestovich blatantly lies when he says the war will be over in 2-3 weeks. because the Ukrainians do not see victories and as much as censorship and terror reign supreme, many videos are made (https://vk.com/video/@engpravda?z=video-95492900_456239923%2Fclub95492900%2Fpl_-95492900_-2) with captured soldiers who claim that their commanders abandoned them and left many fellow soldiers to die. At the same time, people can see that humanitarian aid is being stolen all over the country and in fact it is almost impossible to find it in many regions and to top it off even in the army, even at the battalion level. The military of the 95th Brigade complained on social networks that they did not receive the previous salary, even though Zelensky promised them 100,000 hryvnia a month. According to a study by the Independent Anti-Corruption Commission published in February, 30% of Ukraine's defense budget was lost due to "inefficiencies", corruption laws and theft, which is certainly a warning signal that the tons will end. of Western weapons arriving in Ukraine and which probably already have buyers in various parts of the world and also by criminal organizations. Less than NATO, but well ...
The entire policy of the Banderist government is based on the fleeting promises of a bright tomorrow that will never come. And so if there is no water in Nikolaev, you still have to pay for it because it will arrive later, if there is no Internet connection in the Odessa region, you have to pay for it, because every day "it is about to be restored". Meanwhile, those people who remain in Russian-controlled areas of Ukraine do not have to pay anything as Moscow cancels all utility bills. Now Russian leaders are working in liberated towns and villages to establish order and normal civilian services, restore Russian television and the Internet, begin rebuilding, mine and provide emergency food supplies for the continuation of normal life. Slowly and methodically, the coup and NATO regime is wiped out and Kiev will not be able to create the illusion of victory for a long time. A myriad of socio-economic problems will gather that the Banderist Ukrainian authorities will not be able to solve. The great sponsor of the war will not be faced with a remodeled Ukrainian willing to be drawn into an eternal guerrilla war, but a country that asks for peace and that is understanding what NATO really means. Western citizens will also understand this as they will have to learn to live in conditions of high inflation and scarcity of energy and even food and without even winning the war. In short, Russia is acting by taking for granted its forced separation from Europe, imposed at all costs and in a short-sighted manner by the US: it wants to create secure borders because today its destiny is in Asia.

"Conquista" de Ucrania, la estrategia rusa.
Empieza a verse más clara la estrategia rusa, que no es la de conquistar simplemente una parte del territorio de Ucrania destruyéndolo todo, como ocurre en la "tradición occidental", sino la de ganar un pueblo. Y en ese sentido una campaña más lenta es mucho más eficaz no sólo porque no provoca ese gran número de víctimas civiles que luego provoca la pérdida de la paz y al mismo tiempo anula el consenso hacia el gobierno ucraniano que podríamos llamar con un mayor sentido de la realidad Gobierno de la OTAN. La destrucción de los depósitos de combustible y refinerías provoca escasez de combustible y se forman largas filas de automóviles frente a los pocos distribuidores en funcionamiento, pero Kiev, fiel a la entrega de la inevitable victoria, niega la gravedad del problema y dice que en diez días todo se resolverá solo y día a día va perdiendo credibilidad. Un informe de la ONU sobre agricultura dice que solo una quinta parte de las casi 1.300 grandes granjas ucranianas encuestadas por el gobierno a mediados de marzo tienen suficiente combustible para trabajar esta primavera y, presumiblemente, serán mucho menos para este punto, pero hay suficiente combustible en el ciudades controladas por los rusos en Zaporozhye y en la región de Kherson. Está disponible a alrededor de 30 hryvnia por litro, mucho más barato que en Ucrania y, por lo tanto, los agricultores llevaron a cabo una campaña de siembra para vender sus productos en Crimea. Mientras tanto, las autoridades de Kiev ordenan a las fuerzas armadas ucranianas esconderse detrás de los civiles para continuar con la farsa de la victoria y así terminan desprestigiándose. Todo esto hace que muchos ucranianos pierdan la fe en su gobierno.
El orador de Zelensky, Alexei Arestovich, miente descaradamente cuando dice que la guerra terminará en 2 o 3 semanas. porque los ucranianos no ven victorias y por mucho que la censura y el terror reinen, se hacen muchos videos (https://vk.com/video/@engpravda?z=video-95492900_456239923%2Fclub95492900%2Fpl_-95492900_-2) con soldados capturados que afirman que sus comandantes los abandonaron y dejaron morir a muchos compañeros soldados. Al mismo tiempo, la gente puede ver que la ayuda humanitaria se está robando en todo el país y de hecho es casi imposible encontrarla en muchas regiones y además también se está robando en el ejército, incluso a nivel de batallón. Los soldados de la Brigada 95 se quejaron en las redes sociales de no recibir el salario anterior, a pesar de que Zelensky les prometió 100.000 hryvnia al mes. Según un estudio de la Comisión Independiente Anticorrupción publicado en febrero, el 30% del presupuesto de defensa de Ucrania se ha perdido debido a "ineficiencias", leyes anticorrupción y robos, lo que sin duda es una señal de alerta sobre el fin de las toneladas de occidente. armas que llegan a Ucrania y que probablemente ya tengan compradores en varias partes del mundo y también por parte de organizaciones criminales. Menos que la OTAN, pero bueno...
Toda la política del gobierno banderista se basa en las promesas fugaces de un mañana brillante que nunca llegará. Entonces, si no hay agua en Nikolaev, todavía tiene que pagarla porque luego llegará, si no hay conexión a Internet en la región de Odessa, tiene que pagarla, porque todos los días "está a punto de ser restaurado". Mientras tanto, las personas que permanecen en las áreas de Ucrania controladas por Rusia no tienen que pagar nada ya que Moscú cancela todas las facturas de servicios públicos. Ahora los líderes rusos trabajan en pueblos y aldeas liberadas para establecer el orden y los servicios civiles normales, restaurar la televisión rusa e Internet, comenzar la reconstrucción, extraer y proporcionar suministros de alimentos de emergencia para la continuación de la vida normal. Lenta y metódicamente, el golpe y el régimen de la OTAN son eliminados y Kiev no podrá crear la ilusión de la victoria durante mucho tiempo. Se reunirán una miríada de problemas socioeconómicos que las autoridades ucranianas banderistas no podrán resolver. El gran patrocinador de la guerra no se encontrará ante un ucraniano remodelado dispuesto a dejarse envolver en una eterna guerra de guerrillas, sino ante un país que pida la paz y que esté entendiendo lo que significa realmente la OTAN. Los ciudadanos occidentales también entenderán esto, ya que tendrán que aprender a vivir en condiciones de alta inflación y escasez de energía e incluso de alimentos y sin siquiera ganar la guerra. En definitiva, Rusia actúa dando por sentada su separación forzosa de Europa, impuesta a toda costa y de forma miope por EEUU: quiere crear fronteras seguras porque hoy su destino está en Asia.

"Conquête" de l'Ukraine, la stratégie russe.
La stratégie russe commence à se préciser, qui n'est pas celle de simplement conquérir une partie du territoire de l'Ukraine en détruisant tout, comme c'est le cas dans la « tradition occidentale », mais de gagner un peuple. Et en ce sens, une campagne menée plus lentement est beaucoup plus efficace, non seulement parce qu'elle ne cause pas ce grand nombre de victimes civiles qui provoque alors la perte de la paix et en même temps annule le consensus envers le gouvernement ukrainien que nous pourrions appeler avec un plus grand sens de la réalité Gouvernement de l'OTAN. La destruction des dépôts de carburant et des raffineries provoque une pénurie de carburant et de longues files de voitures se forment devant les quelques distributeurs fonctionnels, mais Kiev, fidèle à la délivrance de l'inévitable victoire, nie la gravité du problème et affirme qu'en dix jours tout se résoudra de lui-même et jour après jour il perd sa crédibilité. Un rapport de l'ONU sur l'agriculture indique que seul un cinquième des quelque 1 300 grandes fermes ukrainiennes interrogées par le gouvernement à la mi-mars ont suffisamment de carburant pour travailler ce printemps et qu'elles seront probablement beaucoup moins à ce stade, mais il y a suffisamment de carburant dans le villes contrôlées par les Russes à Zaporozhye et dans la région de Kherson. Il est disponible à environ 30 hryvnia le litre beaucoup moins cher qu'en Ukraine et les agriculteurs ont donc mené une campagne de plantation afin de vendre leur production en Crimée. Pendant ce temps, les autorités de Kiev ordonnent aux forces armées ukrainiennes de se cacher derrière des civils pour suivre la farce de la victoire et finissent ainsi par se discréditer. Tout cela fait que de nombreux Ukrainiens perdent confiance en leur gouvernement.
Le porte-parole de Zelensky, Alexeï Arestovitch, ment de manière flagrante lorsqu'il dit que la guerre sera terminée dans 2-3 semaines. parce que les Ukrainiens ne voient pas les victoires et autant que la censure et la terreur règnent en maître, de nombreuses vidéos sont réalisées (https://vk.com/video/@engpravda?z=video-95492900_456239923%2Fclub95492900%2Fpl_-95492900_-2) avec des soldats capturés qui prétendent que leurs commandants les ont abandonnés et ont laissé mourir de nombreux camarades. En même temps, les gens peuvent voir que l'aide humanitaire est volée dans tout le pays et en fait, il est presque impossible de la trouver dans de nombreuses régions et en plus, elle est également volée dans l'armée, même au niveau des bataillons. Les soldats de la 95e brigade se sont plaints sur les réseaux sociaux de ne pas avoir reçu le salaire précédent, même si Zelensky leur avait promis 100 000 hryvnia par mois. Selon une étude de la Commission indépendante anti-corruption publiée en février, 30 % du budget de la défense de l'Ukraine ont été perdus en raison d'"inefficacités", de lois sur la corruption et de vols, ce qui est certainement un signal d'alarme sur la fin des tonnes d'armes occidentales. armes qui arrivent en Ukraine et qui ont probablement déjà des acheteurs dans diverses parties du monde et aussi par des organisations criminelles. Moins que l'OTAN, mais bon...
Toute la politique du gouvernement banderiste est basée sur les promesses passagères d'un avenir radieux qui ne viendra jamais. Et donc s'il n'y a pas d'eau à Nikolaev, vous devez toujours la payer car elle arrivera, s'il n'y a pas de connexion Internet dans la région d'Odessa, vous devez la payer, car chaque jour "c'est sur le point d'être restauré ». Pendant ce temps, les personnes qui restent dans les zones d'Ukraine contrôlées par la Russie n'ont rien à payer car Moscou annule toutes les factures de services publics. Aujourd'hui, les dirigeants russes travaillent dans les villes et villages libérés pour établir l'ordre et des services civils normaux, restaurer la télévision russe et Internet, commencer à reconstruire, exploiter et fournir des vivres d'urgence pour la poursuite d'une vie normale. Lentement et méthodiquement, le coup d'État et le régime de l'OTAN sont anéantis et Kiev ne pourra pas créer l'illusion de la victoire avant longtemps. Une myriade de problèmes socio-économiques se rassembleront que les autorités ukrainiennes banderistes ne seront pas en mesure de résoudre. Le grand commanditaire de la guerre ne sera pas face à un Ukrainien remodelé prêt à se laisser entraîner dans une guérilla éternelle, mais à un pays qui demande la paix et qui comprend ce que signifie vraiment l'OTAN. Les citoyens occidentaux comprendront également cela car ils devront apprendre à vivre dans des conditions de forte inflation et de pénurie d'énergie et même de nourriture et sans même gagner la guerre. Bref, la Russie agit en tenant pour acquise sa séparation forcée d'avec l'Europe, imposée à tout prix et à court terme par les États-Unis : elle veut se créer des frontières sûres car aujourd'hui son destin est en Asie.

«Завоевание» Украины российской стратегией.
Начинает проясняться российская стратегия, которая состоит не в том, чтобы просто завоевать часть территории Украины, уничтожив все, как это делается в «западной традиции», а в том, чтобы завоевать народ. И в этом смысле кампания, проводимая медленнее, гораздо эффективнее не только потому, что она не приводит к тому большому количеству жертв среди мирного населения, которое затем приводит к потере мира, и в то же время отменяет тот консенсус в отношении украинского правительства, который мы могли бы призвать с большее чувство реальности Правительство НАТО. Разрушение топливных складов и нефтеперерабатывающих заводов вызывает нехватку топлива и длинные очереди автомобилей выстраиваются перед немногочисленными функционирующими раздатчиками, но Киев, верный доставке неминуемой победы, отрицает серьезность проблемы и говорит, что через десять дни все само рассосется и с каждым днем ​​теряет доверие. В отчете ООН по сельскому хозяйству говорится, что только пятая часть из почти 1300 крупных украинских ферм, опрошенных правительством в середине марта, имеет достаточно топлива для работы этой весной, и, предположительно, к этому моменту их будет намного меньше, но в городов, контролируемых русскими в Запорожье и на Херсонщине. Он доступен по цене около 30 гривен за литр, что намного дешевле, чем в Украине, поэтому фермеры провели посевную кампанию, чтобы продавать свою продукцию в Крыму. Тем временем киевские власти приказывают украинским вооруженным силам прикрываться мирными жителями, чтобы не отставать от фарса победы, и тем самым дискредитируют себя. Все это приводит к тому, что многие украинцы теряют веру в свое правительство.
Спикер Зеленского Алексей Арестович нагло врет, когда говорит, что война закончится через 2-3 недели. потому что украинцы не видят побед и так как царит цензура и террор, то много видео сделано (https://vk.com/video/@engpravda?z=video-95492900_456239923%2Fclub95492900%2Fpl_-95492900_-2) с взятые в плен солдаты, которые утверждают, что их командиры бросили их и оставили умирать многих однополчан. В то же время люди видят, что гумпомощь разворовывается по всей стране и фактически найти ее во многих регионах практически невозможно, кроме того, ее разворовывают и в армии, даже на уровне батальона. Бойцы 95-й бригады жаловались в соцсетях, что не получают прежнюю зарплату, хотя Зеленский обещал им по 100 тысяч гривен в месяц. Согласно исследованию Независимой антикоррупционной комиссии, опубликованному в феврале, 30% оборонного бюджета Украины было потеряно из-за «неэффективности», коррупционных законов и воровства, что, безусловно, является предупредительным сигналом об окончании тонн западных оружие, которое поступает в Украину и, вероятно, уже имеет покупателей в разных уголках мира, а также преступными организациями. Меньше, чем НАТО, но хорошо...
Вся политика бандеровского правительства строится на мимолетных обещаниях светлого завтра, которое никогда не наступит. Так вот, если в Николаеве нет воды, за нее все равно придется платить, потому что потом она придет, если нет интернета в Одесской области, за нее придется платить, потому что каждый день «вот-вот восстановлен». Между тем, тем людям, которые остаются на подконтрольных России территориях Украины, ничего платить не нужно, так как Москва отменяет все счета за коммунальные услуги. Сейчас российские лидеры работают в освобожденных городах и селах, чтобы навести порядок и нормальное гражданское обслуживание, восстановить российское телевидение и интернет, начать восстановление, добычу полезных ископаемых и аварийное обеспечение продовольствием для продолжения нормальной жизни. Медленно и методично переворот и режим НАТО стираются с лица земли, и Киев еще долго не сможет создать иллюзию победы. Соберется несметное количество социально-экономических проблем, которые бандеровская украинская власть не сможет решить. Великий спонсор войны столкнется не с переделанным украинцем, готовым втянуться в вечную партизанскую войну, а со страной, которая просит мира и понимает, что на самом деле означает НАТО. Поймут это и западные граждане, которым придется научиться жить в условиях высокой инфляции и дефицита энергии и даже еды и даже не выиграть войну. Короче говоря, Россия действует, принимая за данность свое вынужденное отделение от Европы, навязанное любой ценой и недальновидно США: она хочет создать безопасные границы, потому что сегодня ее судьба в Азии.

Cibo a “peso di ostaggi”: la barbarie di Azovstal.

Cibo a “peso di ostaggi”: la barbarie di Azovstal.
Pare sia cominciato l’assalto finale alla fortezza sotterranea dell’Azovstal, ne ha dato l’annuncio (https://t.me/intelslava/27893) lo stesso comandante della formazione nazista che ha avvertito dell’inizio della battaglia in corso, sempre che egli sia davvero li sotto e non si tratti anche in questo caso di cinema: ad occhio sembra troppo lisciato per essere uno che da un mese è dentro un sotterraneo. Ad ogni modo siccome le notizie di un cambio di passo sono state date anche da un comandante delle milizie del Donbass e da un comandante ucraino terrorizzato è probabilmente vero che è iniziata la penetrazione nei sotterranei o in una parte di essi. Naturalmente i corridoi umanitari sono ancora aperti casomai i nazisti e gli alti ufficiali della Nato volessero liberare gli ostaggi dei quali si fanno scudo. Ma gli assediati non vogliono rinunciare alla loro carne da cannone: vogliono scambiare i civili con derrate alimentari e medicine: nessuno potrà andarsene se non in cambio del suo peso in cibo e infatti intendono liberare quindici ostaggi per tonnellata di generi alimentari il che riporta a una sorta di peso medio ideale se si comprendono anche i bambini. In pratica si tratta di scambiare gli ostaggi a peso di cibo, una pratica che è stata spesso adottata dai terroristi in Siria quando si sono trovati accerchiati e nella medesima situazione: stranamente tutto riporta sempre ad un medesimo “modello” made in Usa. Cosa diranno ora coloro che hanno difeso e difendono costoro? Compresi quegli ufficiali della Nato che erano li per guidare l’assalto contro le popolazioni del Donbass e dunque per spingere la Russia ad intervenire, per provocare la guerra. Sarà interessante capire come verranno trattati questi uomini ammesso che non diventino a loro volta ostaggi dell’Azov come personalmente credo: chi di nazista ferisce, di nazista perisce. E poi è interesse dei Paesi che sono stati coinvolti in questa sporca storia cercare di cancellare le loro responsabilità.
Contemporaneamente è giunta una notizia secondo la quale il ministero della difesa russo ha deciso che qualsiasi aereo USA/NATO che consegnerà armi all’Ucraina sarà considerato un “bersaglio legittimo” dall’esercito russo. E in effetti sarebbe difficile negare la legittimità di un intervento di questo genere, ma è ora che chi invia armi al regime di Kiev lo faccia ben sapendo che sta semplicemente dando una mano all’estensione del conflitto che a quanto pare mentre svuota di armi i magazzini occidentali sta cominciando a far sentire tutti i suoi effetti: basti pensare che la produttività statunitense è crollata nell’ultimo mese ai livelli del 1947. Ma il dramma è che non c’è nessuno che abbia l’intelligenza e la capacità di cercare la pace. Non certo i leader europei che non sono altro se non il carrello degli acquisti dei potentati finanziari e che hanno portato il vecchio continente in una situazione impossibile e men che meno il vecchio e rimbambito Biden ostaggio dei neocon e dello stato profondo. Peggio ancora tutte l’elite politica occidentale sta accogliendo la guerra come un fattore positivo, ovvero come l’elemento in grado di nascondere le responsabilità ad ogni livello sia dello tsunami economico che si stava comunque formando nelle logiche dell’ipercapitalismo, sia quelle legate alla gestione pandemica e vaccinale che ha distrutto intere fette di economia anche a costo di manipolare la realtà e di fare molti morti. In un certo senso sono anch’esse assediate dentro un bunker del nonsenso da quale non riescono più ad uscire e sembrano la rappresentazione di ciò che diceva Churchill: ” Lo statista che cede alla febbre della guerra deve rendersi conto che una volta dato il segnale, non è più il padrone della politica, ma lo schiavo di eventi imprevedibili e incontrollabili”.

Food at the "weight of hostages": the barbarism of Azovstal.
It seems that the final assault on the Azovstal underground fortress has begun, the same commander of the Nazi formation who warned of the beginning of the ongoing battle gave the announcement (https://t.me/intelslava/27893). provided that he is really under there and it is not even in this case a cinema: to the eye it seems too smooth to be someone who has been inside a cellar for a month. In any case, since the news of a change of pace was also given by a commander of the Donbass militias and a terrified Ukrainian commander, it is probably true that the penetration into the basement or part of it has begun. Of course, the humanitarian corridors are still open in case the Nazis and senior NATO officials want to free the hostages they shield themselves from. But the besieged do not want to give up their cannon fodder: they want to exchange civilians for food and medicine: no one will be able to leave except in exchange for his weight in food and in fact they intend to free fifteen hostages per ton of foodstuffs which brings back to a sort of ideal medium weight if you also include children. In practice, it is a matter of exchanging hostages for the weight of food, a practice that has often been adopted by terrorists in Syria when they found themselves surrounded and in the same situation: strangely, everything always refers to the same "model" made in the USA. What will those who have defended and defend them now say? Including those NATO officials who were there to lead the assault against the Donbass populations and therefore to push Russia to intervene, to provoke war. It will be interesting to understand how these men will be treated provided that they do not themselves become hostages of Azov as I personally believe: whoever hurts as a Nazi, who perishes as a Nazi. And then it is in the interest of the countries that have been involved in this dirty history to try to erase their responsibilities.
At the same time, news came that the Russian defense ministry has decided that any US / NATO aircraft that delivers weapons to Ukraine will be considered a "legitimate target" by the Russian military. And indeed it would be difficult to deny the legitimacy of an intervention of this kind, but it is time for those who send arms to the Kiev regime to do so knowing full well that they are simply lending a hand to the extent of the conflict which apparently empties the Western warehouses are beginning to have its full effect: just think that US productivity has collapsed in the last month to the levels of 1947. But the tragedy is that there is no one who has the intelligence and the ability to seek peace. Certainly not the European leaders who are nothing more than the shopping cart of the financial potentates and who have brought the old continent into an impossible situation and even less the old and doting Biden hostage of the neocons and the deep state. Worse still, all the Western political elite is accepting war as a positive factor, that is, as the element capable of hiding the responsibilities at every level of both the economic tsunami that was still forming in the logic of hyper-capitalism, and those related to pandemic and vaccine management that has destroyed entire slices of the economy even at the cost of manipulating reality and causing many deaths. In a certain sense they are also besieged inside a bunker of nonsense from which they can no longer get out and seem the representation of what Churchill said: "The statesman who gives in to war fever must realize that once the signal is given, he is no longer the master of politics, but the slave of unpredictable and uncontrollable events ”.

Comida al "peso de los rehenes": la barbarie de Azovstal.
Parece que ha comenzado el asalto final a la fortaleza subterránea de Azovstal, el mismo comandante de la formación nazi que advirtió sobre el comienzo de la batalla en curso dio el anuncio (https://t.me/intelslava/27893). está realmente debajo y ni siquiera en este caso es un cine: a la vista parece demasiado suave para ser alguien que ha estado dentro de un sótano durante un mes. En cualquier caso, dado que la noticia de un cambio de ritmo también la dio un comandante de las milicias de Donbass y un comandante ucraniano aterrorizado, es probable que la penetración en los subterráneos o en una parte de ellos haya comenzado. Por supuesto, los corredores humanitarios siguen abiertos en caso de que los nazis y altos funcionarios de la OTAN quieran liberar a los rehenes de los que se protegen. Pero los sitiados no quieren renunciar a su carne de cañón: quieren cambiar civiles por alimentos y medicinas: nadie podrá salir sino a cambio de su peso en alimentos y de hecho pretenden liberar a quince rehenes por tonelada de alimentos que lo devuelven a una especie de peso medio ideal si se incluyen también los niños. En la práctica, se trata de intercambiar rehenes por el peso de la comida, práctica que a menudo han adoptado los terroristas en Siria cuando se encontraban rodeados y en la misma situación: curiosamente, todo se refiere siempre al mismo "modelo" realizado en los EE.UU. ¿Qué dirán ahora los que los han defendido y los defienden? Incluidos los funcionarios de la OTAN que estaban allí para liderar el asalto contra las poblaciones de Donbass y, por lo tanto, presionar a Rusia para que interviniera, para provocar la guerra. Será interesante entender cómo serán tratados estos hombres siempre que ellos mismos no se conviertan en rehenes de Azov como yo personalmente creo: quien sufre como nazi, perece como nazi. Y entonces es de interés de los países que se han visto envueltos en esta sucia historia tratar de borrar sus responsabilidades.
Al mismo tiempo, llegó la noticia de que el Ministerio de Defensa ruso ha decidido que cualquier avión de EE. UU. / OTAN que entregue armas a Ucrania será considerado un "objetivo legítimo" por el ejército ruso. Y, de hecho, sería difícil negar la legitimidad de una intervención de este tipo, pero es hora de que quienes envían armas al régimen de Kiev lo hagan sabiendo muy bien que simplemente están echando una mano en la magnitud del conflicto que Al parecer, los vaciados de los almacenes occidentales empiezan a tener todo su efecto: basta pensar que la productividad estadounidense se ha desplomado en el último mes hasta los niveles de 1947. Pero la tragedia es que no hay nadie que tenga la inteligencia y la capacidad para buscar la paz. Ciertamente no los líderes europeos que no son más que el carro de la compra de los potentados financieros y que han llevado al viejo continente a una situación imposible, y mucho menos al viejo y cariñoso Biden rehén de los neoconservadores y el deep state. Peor aún, toda la élite política occidental está aceptando la guerra como un factor positivo, es decir, como el elemento capaz de ocultar las responsabilidades a todos los niveles tanto del tsunami económico que aún se estaba formando en la lógica del hipercapitalismo, como de los relacionados a la gestión de pandemias y vacunas que ha destruido sectores enteros de la economía incluso a costa de manipular la realidad y causar muchas muertes. En cierto sentido, también están asediados dentro de un búnker de tonterías del que ya no pueden salir y parecen la representación de lo que dijo Churchill: "El estadista que cede a la fiebre de la guerra debe darse cuenta de que una vez que se da la señal, está ya no es el amo de la política, sino el esclavo de los acontecimientos impredecibles e incontrolables”.

Nourriture au "poids des otages": la barbarie d'Azovstal.
Il semble que l'assaut final contre la forteresse souterraine d'Azovstal ait commencé, le même commandant de la formation nazie qui a averti du début de la bataille en cours a fait l'annonce (https://t.me/intelslava/27893) à condition qu'il c'est vraiment là-dessous et ce n'est même pas dans ce cas un cinéma : à l'œil ça fait trop lisse d'être quelqu'un qui est dans une cave depuis un mois. En tout cas, puisque la nouvelle d'un changement de rythme a également été donnée par un commandant des milices du Donbass et un commandant ukrainien terrifié, il est probablement vrai que la pénétration dans les souterrains ou une partie de ceux-ci a commencé. Bien sûr, les couloirs humanitaires sont toujours ouverts au cas où les nazis et les hauts responsables de l'OTAN voudraient libérer les otages dont ils se protègent. Mais les assiégés ne veulent pas renoncer à leur chair à canon : ils veulent échanger des civils contre de la nourriture et des médicaments : nul ne pourra partir qu'en échange de son poids en nourriture et de fait ils entendent libérer quinze otages par tonne de des denrées alimentaires qui ramènent à une sorte de poids moyen idéal si l'on inclut aussi les enfants. En pratique, il s'agit d'échanger des otages contre le poids de la nourriture, une pratique souvent adoptée par les terroristes en Syrie lorsqu'ils se trouvaient encerclés et dans la même situation : étrangement, tout renvoie toujours au même "modèle" fait aux Etats-Unis. Que diront ceux qui les ont défendus et les défendent maintenant ? Y compris ces responsables de l'Otan qui étaient là pour mener l'assaut contre les populations du Donbass et donc pousser la Russie à intervenir, à provoquer la guerre. Il sera intéressant de comprendre comment ces hommes seront traités à condition qu'ils ne deviennent pas eux-mêmes les otages d'Azov comme je le crois personnellement : qui fait mal en tant que nazi, qui périt en tant que nazi. Et puis c'est dans l'intérêt des pays impliqués dans cette sale histoire d'essayer d'effacer leurs responsabilités.
Dans le même temps, la nouvelle est arrivée que le ministère russe de la Défense a décidé que tout avion américain / OTAN qui livrerait des armes à l'Ukraine serait considéré comme une "cible légitime" par l'armée russe. Et en effet, il serait difficile de nier la légitimité d'une telle intervention, mais il est temps que ceux qui envoient des armes au régime de Kiev le fassent en sachant pertinemment qu'ils ne font que prêter main-forte à l'ampleur du conflit qui apparemment vide les entrepôts occidentaux commencent à produire leur plein effet : il suffit de penser que la productivité américaine s'est effondrée au cours du dernier mois aux niveaux de 1947. Mais la tragédie est qu'il n'y a personne qui ait l'intelligence et la capacité de rechercher la paix. Certainement pas les dirigeants européens qui ne sont rien d'autre que le caddie des potentats financiers et qui ont mis le vieux continent dans une situation impossible, sans parler du vieux et radoteur Biden otage des néoconservateurs et de l'État profond. Pire encore, toute l'élite politique occidentale accepte la guerre comme un facteur positif, c'est-à-dire comme l'élément capable de cacher les responsabilités à tous les niveaux aussi bien du tsunami économique qui se formait encore dans la logique de l'hypercapitalisme, que celles liées à la gestion de la pandémie et des vaccins qui a détruit des tranches entières de l'économie, même au prix de la manipulation de la réalité et de la mort de nombreux. Dans un certain sens, ils sont aussi assiégés à l'intérieur d'un bunker d'absurdités dont ils ne peuvent plus sortir et semblent la représentation de ce que disait Churchill : « L'homme d'État qui cède à la fièvre guerrière doit se rendre compte qu'une fois le signal donné, il est non plus le maître de la politique, mais l'esclave d'événements imprévisibles et incontrôlables ».

Еда на «весе заложников»: варварство «Азовстали».
Похоже, начался окончательный штурм подземной крепости «Азовсталь», объявление дал тот же командир гитлеровского соединения, который предупредил о начале продолжающегося боя (https://t.me/intelslava/27893). действительно там внизу, и в данном случае это даже не кинотеатр: глазу кажется слишком гладким, чтобы быть человеком, который провел в подвале целый месяц. В любом случае, поскольку известие о смене темпа сообщили также командир ополченцев Донбасса и перепуганный украинский командир, вероятно, верно, что проникновение в подполья или их часть началось. Конечно, гуманитарные коридоры по-прежнему открыты на тот случай, если нацисты и высокопоставленные чиновники НАТО захотят освободить заложников, от которых они прикрываются. Но осажденные не хотят отказываться от своего пушечного мяса: они хотят обменять мирных жителей на еду и лекарства: никто не сможет уйти, кроме как в обмен на его вес в еде, и на самом деле они намерены освободить пятнадцать заложников за тонну продукты, которые возвращают к своего рода идеальному среднему весу, если вы также включаете детей. На практике речь идет об обмене заложников на вес еды, практика, которая часто применялась террористами в Сирии, когда они оказывались в окружении и в той же ситуации: как ни странно, все всегда относится к одной и той же «модели», сделанной в США. Что теперь скажут те, кто их защищал и защищает? В том числе и тех натовских чиновников, которые были там, чтобы возглавить наступление на население Донбасса и тем самым подтолкнуть Россию к вмешательству, спровоцировать войну. Интересно будет понять, как будут относиться к этим людям, при условии, что они сами не станут заложниками «Азова», как я лично считаю: кто обидит как нацист, кто погибнет как нацист. И тогда в интересах стран, замешанных в этой грязной истории, попытаться стереть с себя ответственность.
В то же время пришла новость о том, что Минобороны России приняло решение о том, что любой самолет США/НАТО, доставляющий оружие на Украину, будет считаться «законной целью» российских военных. И действительно, было бы трудно отрицать легитимность интервенции такого рода, но тем, кто посылает оружие киевскому режиму, пора делать это, прекрасно осознавая, что они просто протягивают руку помощи в масштабах конфликта, который видимо опустевшие западные склады начинают сказываться в полной мере: только подумайте, что производительность США рухнула за последний месяц до уровня 1947 года. Но трагедия в том, что нет никого, кто обладал бы разумом и способностью искать мира. Определенно не европейские лидеры, которые являются не чем иным, как тележкой для покупок финансовых властелинов и довели старый континент до безвыходного положения, не говоря уже о старом и любящем Байдене, заложнике неоконсерваторов и глубинного государства. Хуже того, вся западная политическая элита воспринимает войну как позитивный фактор, то есть как элемент, способный скрыть ответственность на каждом уровне как экономического цунами, все еще формирующегося в логике гиперкапитализма, так и связанных с ним к управлению пандемией и вакцинами, которые разрушили целые секторы экономики, даже ценой манипулирования реальностью и многих смертей. В определенном смысле они также заперты в бункере чепухи, из которого они больше не могут выбраться, и представляются воплощением того, что сказал Черчилль: «Государственный деятель, поддающийся военной лихорадке, должен понимать, что как только дан сигнал, он уже не хозяин политики, а раб непредсказуемых и неуправляемых событий».

La russofobia a pagamento.

La russofobia a pagamento.
In mezzo alle salve di russofobia spicciola mi ha colpito la somiglianza incredibile tra la dinamica politica di due Paesi che potrebbero essere agli antipodi ovvero Pakistan e Germania: in entrambi il rifiuto di colpire direttamente la Russia o di non mandare armamenti pesanti in Ucraina ha suscitato una crisi parlamentare inaspettata che ha provocato la caduta del premier Imran Khan e ha rischiato di far cadere il cancelliere Scholz che poi ha ceduto sull’invio di carri armati. Come è possibile che in situazioni così differenti e in culture diverse le linee di azione dell’impero siano così standardizzate? Tutto questo mi ha ricordato una sera lontana in Bassa California, era se non sbaglio il ’93, e in un albergo da dove si sarebbero dovute vedere le balene incontrai casualmente un personaggio abbastanza noto del dipartimento di stato americano: passando salutò il personaggio con cui stavo parlando un banchiere di Città del Messico che cercava di convincermi che la pizza napoletana era americana perché tutti la conoscevano attraverso l’America, un pensiero così orribilmente coloniale che mi mise di fronte alla prima dimostrazione di globalismo acefalo. Nelle more della discussione che si aprì e visto che c’era in ballo la questione della Bosnia chiesi quanto fosse complicato per l’amministrazione americana organizzare il consenso attorno a queste operazioni. Ma lui rispose che in realtà era semplicissimo e che funzionava dovunque: in caso di emergenza bastava pagare, portare borse di denaro per ammorbidire i critici e per corrompere parlamentari oppure promettere brillanti carriere accademiche, giornalistiche, politiche al di fuori delle capacità di queste persone. Questo certo era possibile se si disponeva di una rete di informazione e persuasione la cui creazione era comunque una questione di denaro.
A quel tempo non feci fatica a crederci visto che sulla scena politica italiana era scoppiato l’affaire Gladio. Ma mentre probabilmente a quel tempo tutto era ancora gestito direttamente sai servizi segreti, successivamente si sono create reti ad hoc per occuparsi di un singolo problema. Normalmente si tratta di reti silenti che si attivano al momento opportuno. Per esempio dietro la propaganda antirussa e la “produzione” in serie di russofobia uno dei principali protagonisti è un think tank chiamato Institute for Statecraft fondato in Gran Bretagna nel 2009 e guidato da Christopher Donnelly, un veterano militare che, tra l’altro, è stato consigliere speciale dei segretari generali della Nato per 14 anni. Qualche anno dopo, nel 2015 l’istituto ha fondato l’Integrity Initiative come fondazione sussidiaria il cui obiettivo ufficiale era la lotta contro la propaganda russa ( https://questions-statements.parliament.uk/written-questions/detail/2018-12-04/198811), la disinformazione e le fake news. Tuttavia la sua prima campagna, evidentemente preliminare alle successive azioni, fu la creazione di una campagna mediatica preordinata contro Jeremy Corbin, leader del partito laburista che i sondaggi davano come probabile vincitore delle elezioni. Il fatto che avrebbe dovuto creare scaldalo ed è invece passato sotto silenzio è che nel 2018 si è saputo che per affossare Corbyn tra l’altro con assurde accuse di antisemitismo Integrity Initiative era stata finanziata da vari soggettti come per esempio Facebook, dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, dal ministero della difesa Britannico, ma principalmente dal Ministero degli Esteri: in parole povere, ciò significa che il governo britannico ha utilizzato il denaro delle tasse e il denaro di altri paesi della NATO per condurre una campagna diffamatoria contro un leader dell’opposizione, troppo critico nei confronti del sistema e dell’alleanza atlantica. Si tratta insomma di uno degli brogli elettorali preventivi di cui ho parlato in un post sulle presidenziali francesi.
Comunque il ruolo di questa fondazione è stato svelato solo perché nel novembre 2018 Anonymous ha violato il server dell”Integrity Initiative, ha rubato documenti interni e li ha pubblicati a dicembre 2018 (vedi qui https://web.archive.org/web/20181217014506/https://www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all/ e qui https://web.archive.org/web/20181222152153/https://www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all-part-2/ ). L’autenticità dei documenti è stata confermata, ma il governo britannico non è stato troppo creativo, perché ha parlato (questo è di routine quando gli scandali diventano pubblici in Occidente) di un attacco hacker russo. I documenti hackerati hanno rivelato una rete internazionale di politici, giornalisti, accademici, 

ricercatori e militari, tutti impegnati in campagne di propaganda segreta contro la Russia dal British Foreign and Commonwealth Office (FCO), NATO, Facebook e istituzioni di sicurezza nazionale. I documenti pubblicati da Anonymous mostrano che l’Integrity Initiative aveva, anzi ha il compito era formare gruppi di propagandisti anti-russi nei paesi dell’UE da poter mobilitare a seconda della necessità e che ci sono gruppi attivi in: Francia, Grecia, Germania, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Serbia e Spagna, mentre altri erano in formazione e presumibilmente già operano Austria, Bulgaria, Canada, Estonia, Georgia, Lettonia, Malta, Moldova, Montenegro, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Tutti hanno comunque il loro referente in agenti del MI6 nelle varia ambasciate di sua maestà. Naturalmente i nomi variano col tempo e finiscono per allargarsi: nel 2018 i nomi del gruppo o cluster italiano che comparivano nei documenti hackerati erano quelli di Fabrizio Luciolli, Vittorfranco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Alvise Armellini, Jacopo Iacoboni.
E’ anche grazie all’opera di questi signori se abbiamo scartato le opzioni di pace, anzi non le abbiamo nemmeno prese in considerazione e oggi siamo di fronte alla catastrofe.

Russophobia for a fee.
In the midst of petty russophobia, I was struck by the incredible similarity between the political dynamics of two countries that could be at the antipodes, namely Pakistan and Germany: in both the refusal to strike Russia directly or not to send heavy weapons to Ukraine aroused a unexpected parliamentary crisis that resulted in the fall of Prime Minister Imran Khan and threatened to bring down Chancellor Scholz who then gave in on sending tanks. How is it possible that in such different situations and in different cultures the lines of action of the empire are so standardized? All this reminded me of a distant evening in Baja California, it was if I'm not mistaken in '93, and in a hotel from where the whales should have been seen, I accidentally met a fairly well-known character from the American State Department: as he passed he greeted the character with whom I was talking to a Mexico City banker trying to convince me that Neapolitan pizza was American because everyone knew it across America, a thought so horribly colonial that it confronted me with the first display of headless globalism. Pending the discussion that opened and seeing that the question of Bosnia was at stake, I asked how complicated it was for the American administration to organize consensus around these operations. But he replied that in reality it was very simple and that it worked everywhere: in an emergency it was enough to pay, carry bags of money to soften the critics and to corrupt parliamentarians or promise brilliant academic, journalistic, political careers beyond the capabilities of these people. This was certainly possible if one had a network of information and persuasion, the creation of which was in any case a question of money.
At that time I didn't find it hard to believe it since the Gladio affair had broken out on the Italian political scene. But while probably at that time everything was still managed directly by the secret services, later ad hoc networks were created to deal with a single problem. These are usually silent networks that are activated at the right moment. For example, behind the anti-Russian propaganda and the serial "production" of russophobia, one of the main protagonists is a think tank called the Institute for Statecraft founded in Great Britain in 2009 and led by Christopher Donnelly, a military veteran who, among other things, is he was special adviser to the general secretaries of NATO for 14 years. A few years later, in 2015 the institute founded the Integrity Initiative as a subsidiary foundation whose official goal was the fight against Russian propaganda (https://questions-statements.parliament.uk/written-questions/detail/2018- 12-04 / 198811), disinformation and fake news. However, his first campaign, evidently preliminary to the subsequent actions, was the creation of a preordained media campaign against Jeremy Corbin, leader of the Labor party that the polls indicated as the likely winner of the elections. The fact that it should have created scaldalo and instead passed over in silence is that in 2018 it became known that in order to bury Corbyn among other things with absurd accusations of anti-Semitism, the Integrity Initiative had been financed by various subjects such as Facebook, by the State Department United States, by the British Ministry of Defense, but mainly by the Ministry of Foreign Affairs: in layman's terms, this means that the British government has used tax money and money from other NATO countries to wage a smear campaign against a leader of the United States. opposition, too critical of the system and the Atlantic alliance. In short, it is one of the preventive electoral frauds that I spoke about in a post on the French presidential elections.
However, the role of this foundation was only revealed because in November 2018 Anonymous hacked the Integrity Initiative server, stole internal documents and published them in December 2018 (see here https://web.archive.org/web/ 20181217014506 / https: //www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all/ and here https://web.archive.org/web/20181222152153/https:// www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all-part-2/). The authenticity of the documents has been confirmed, but the British government has not been too creative, because it has talked (this is routine when scandals go public in the West) of a Russian hacker attack. The hacked documents revealed an international network of politicians, journalists, academics, 

researchers and military, all engaged in secret propaganda campaigns against Russia by the British Foreign and Commonwealth Office (FCO), NATO, Facebook and national security institutions. Documents published by Anonymous show that the Integrity Initiative had, indeed the task was to form anti-Russian propagandist groups in EU countries that they could mobilize as needed and that there are groups active in: France, Greece, Germany , Italy, Lithuania, Netherlands, Norway, Serbia and Spain, while others were in training and presumably already operating Austria, Bulgaria, Canada, Estonia, Georgia, Latvia, Malta, Moldova, Montenegro, Poland, Portugal, Romania, Slovakia, Sweden , Switzerland and the United States. However, all have their contact person in MI6 agents in the various embassies of his majesty. Naturally, the names vary over time and end up expanding: in 2018 the names of the Italian group or cluster that appeared in the hacked documents were those of Fabrizio Luciolli, Vittorfranco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Alvise Armellini, Jacopo Iacoboni.
It is also thanks to the work of these gentlemen that we have discarded the peace options, indeed we have not even taken them into consideration and today we are facing catastrophe.

Rusofobia por una tarifa.
En medio de la mezquina rusofobia, me llamó la atención la increíble similitud entre las dinámicas políticas de dos países que podrían estar en las antípodas, a saber, Pakistán y Alemania: en ambos, la negativa a atacar a Rusia directamente o no enviar armas pesadas a Ucrania despertó una crisis parlamentaria inesperada que resultó en la caída del primer ministro Imran Khan y amenazó con derrocar al canciller Scholz, quien luego cedió al envío de tanques. ¿Cómo es posible que en situaciones tan diferentes y en culturas tan diferentes las líneas de acción del imperio estén tan estandarizadas? Todo esto me hizo recordar una tarde lejana en Baja California, fue si no me equivoco en el '93, y en un hotel desde donde debieron verse las ballenas, me encontré por casualidad con un personaje bastante conocido del Estado Americano. Departamento: al pasar saludó al personaje con el que estaba hablando con un banquero de la Ciudad de México tratando de convencerme de que la pizza napolitana era americana porque todos la conocían en toda América, un pensamiento tan horriblemente colonial que me enfrentó con la primera muestra de descabezados. globalismo En espera de la discusión que se abrió y viendo que la cuestión de Bosnia estaba en juego, pregunté qué tan complicado era para la administración estadounidense organizar consensos en torno a estas operaciones. Pero respondió que en realidad era muy simple y que funcionaba en todos lados: en una emergencia bastaba con pagar, llevar bolsas de dinero para ablandar las críticas y corromper a los parlamentarios o prometer brillantes carreras académicas, periodísticas, políticas más allá de las capacidades de los estas personas. Ciertamente esto era posible si se disponía de una red de información y persuasión, cuya creación era en todo caso una cuestión de dinero.
En ese momento no me costaba creerlo ya que el asunto Gladio había estallado en la escena política italiana. Pero si bien probablemente en ese momento todo todavía estaba gestionado directamente por los servicios secretos, más tarde se crearon redes ad hoc para tratar un solo problema. Suelen ser redes silenciosas que se activan en el momento adecuado. Por ejemplo, detrás de la propaganda antirrusa y la "producción" serial de rusofobia, uno de los principales protagonistas es un grupo de expertos llamado Institute for Statecraft fundado en Gran Bretaña en 2009 y dirigido por Christopher Donnelly, un veterano militar que, entre otras cosas, es que fue asesor especial de los secretarios generales de la OTAN durante 14 años. Unos años más tarde, en 2015, el instituto fundó Integrity Initiative como una fundación subsidiaria cuyo objetivo oficial era la lucha contra la propaganda rusa (https://questions-statements.parliament.uk/write-questions/detail/2018- 12-04 / 198811), desinformación y fake news. Sin embargo, su primera campaña, evidentemente preliminar a las acciones posteriores, fue la creación de una predestinada campaña mediática contra Jeremy Corbin, líder del Partido Laborista que las encuestas señalaban como probable ganador de las elecciones. El hecho de que debería haber creado scaldalo y en cambio pasado por alto es que en 2018 se supo que para enterrar a Corbyn entre otras cosas con absurdas acusaciones de antisemitismo, la Iniciativa de Integridad había sido financiada por varios sujetos como Facebook. , por el Departamento de Estado de los Estados Unidos, por el Ministerio de Defensa británico, pero principalmente por el Ministerio de Relaciones Exteriores: en términos sencillos, esto significa que el gobierno británico ha utilizado el dinero de los impuestos y el dinero de otros países de la OTAN para llevar a cabo una campaña de desprestigio contra un líder de la oposición de EE.UU., demasiado crítico con el sistema y la alianza atlántica. En definitiva, es uno de los fraudes electorales preventivos de los que hablé en un post sobre las elecciones presidenciales francesas.
Sin embargo, el papel de esta fundación solo se reveló porque en noviembre de 2018 Anonymous pirateó el servidor de Integrity Initiative, robó documentos internos y los publicó en diciembre de 2018 (ver aquí https://web.archive.org/web/ 20181217014506 / https: / /www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all/ y aquí https://web.archive.org/web/20181222152153/https:// www.cyberguerrilla.org /blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all-part-2/). La autenticidad de los documentos ha sido confirmada, pero el gobierno británico no ha sido demasiado creativo, porque ha hablado (esto es rutina cuando los escándalos se hacen públicos en Occidente) de un ataque de hackers rusos. Los documentos pirateados revelaron una red internacional de políticos, periodistas, académicos, 

investigadores y militares, todos involucrados en campañas secretas de propaganda contra Rusia por parte de la Oficina de Asuntos Exteriores y de la Commonwealth (FCO) británica, la OTAN, Facebook e instituciones de seguridad nacional. Los documentos publicados por Anonymous muestran que la Iniciativa de Integridad tenía, de hecho, la tarea era formar grupos propagandísticos antirrusos en países de la UE que pudieran movilizarse según fuera necesario y que hay grupos activos en: Francia, Grecia, Alemania, Italia, Lituania, Países Bajos , Noruega, Serbia y España, mientras que otros estaban en formación y presumiblemente ya operando Austria, Bulgaria, Canadá, Estonia, Georgia, Letonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Polonia, Portugal, Rumanía, Eslovaquia, Suecia, Suiza y Estados Unidos. No obstante, todos tienen su persona de contacto en los agentes del MI6 en las distintas embajadas de su majestad. Naturalmente, los nombres varían con el tiempo y acaban ampliándose: en 2018 los nombres del grupo o clúster italiano que aparecían en los documentos hackeados eran los de Fabrizio Luciolli, Vittorfranco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Alvise Armellini, Jacopo Iacoboni.
También es gracias al trabajo de estos señores que hemos descartado las opciones de paz, es más, ni siquiera las hemos tomado en consideración y hoy nos enfrentamos a la catástrofe.

Russophobie payante.
En pleine petite russophobie, j'ai été frappé par l'incroyable similitude entre les dynamiques politiques de deux pays qui pourraient être aux antipodes, à savoir le Pakistan et l'Allemagne : à la fois le refus de frapper directement la Russie ou de ne pas envoyer d'armes lourdes à l'Ukraine suscite une crise parlementaire inattendue qui a entraîné la chute du Premier ministre Imran Khan et menacé de faire tomber le chancelier Scholz qui a alors cédé sur l'envoi de chars. Comment est-il possible que dans des situations aussi différentes et dans des cultures différentes les lignes d'action de l'empire soient si standardisées ? Tout cela m'a rappelé une soirée lointaine en Basse Californie, c'était si je ne me trompe pas en 93, et dans un hôtel d'où les baleines auraient dû être vues, j'ai rencontré par hasard un personnage assez connu de l'État américain Département : en passant, il a salué le personnage avec qui je parlais à un banquier de Mexico qui essayait de me convaincre que la pizza napolitaine était américaine parce que tout le monde la connaissait à travers l'Amérique, une pensée si horriblement coloniale qu'elle m'a confronté au premier étalage de sans tête mondialisme. En attendant la discussion qui s'ouvrait et voyant que la question de la Bosnie était en jeu, j'ai demandé à quel point il était compliqué pour l'administration américaine d'organiser un consensus autour de ces opérations. Mais il m'a répondu qu'en réalité c'était très simple et que ça marchait partout : en cas d'urgence il suffisait de payer, d'emporter des sacs d'argent pour adoucir les critiques et corrompre les parlementaires ou promettre de brillantes carrières universitaires, journalistiques, politiques au-delà des capacités de ces gens. Cela était certainement possible si l'on disposait d'un réseau d'information et de persuasion dont la création était de toute façon une question d'argent.
A cette époque, je n'avais pas de mal à y croire puisque l'affaire Gladio avait éclaté sur la scène politique italienne. Mais alors que probablement à cette époque tout était encore géré directement par les services secrets, plus tard des réseaux ad hoc ont été créés pour traiter un seul problème. Ce sont généralement des réseaux silencieux qui s'activent au bon moment. Par exemple, derrière la propagande anti-russe et la "production" en série de la russophobie, l'un des principaux protagonistes est un groupe de réflexion appelé l'Institute for Statecraft fondé en Grande-Bretagne en 2009 et dirigé par Christopher Donnelly, un vétéran militaire qui, parmi autres choses, c'est qu'il a été conseiller spécial des secrétaires généraux de l'OTAN pendant 14 ans. Quelques années plus tard, en 2015, l'institut fonde l'Integrity Initiative en tant que fondation subsidiaire dont l'objectif officiel est la lutte contre la propagande russe (https://questions-statements.parliament.uk/written-questions/detail/2018- 12-04 / 198811), désinformation et fake news. Cependant, sa première campagne, évidemment préliminaire aux actions ultérieures, a été la création d'une campagne médiatique préétablie contre Jeremy Corbin, chef du parti travailliste que les sondages indiquaient comme le vainqueur probable des élections. Le fait qu'il aurait dû créer scaldalo et plutôt passer sous silence, c'est qu'en 2018, on a appris que pour enterrer Corbyn entre autres avec des accusations absurdes d'antisémitisme, l'Integrity Initiative avait été financée par divers sujets tels que Facebook , par le département d'État des États-Unis, par le ministère britannique de la Défense, mais surtout par le ministère des Affaires étrangères : en termes simples, cela signifie que le gouvernement britannique a utilisé l'argent des impôts et l'argent d'autres pays de l'OTAN pour mener une campagne de diffamation contre un chef de file de l'opposition américaine, trop critique du système et de l'alliance atlantique. Bref, c'est une des fraudes électorales préventives dont j'ai parlé dans un post sur les élections présidentielles françaises.
Cependant, le rôle de cette fondation n'a été révélé qu'en novembre 2018, Anonymous a piraté le serveur Integrity Initiative, volé des documents internes et les a publiés en décembre 2018 (voir ici https://web.archive.org/web/20181217014506/https:/ /www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all/ et ici https://web.archive.org/web/20181222152153/https://www.cyberguerrilla.org /blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all-part-2/). L'authenticité des documents a été confirmée, mais le gouvernement britannique n'a pas été trop créatif, car il a parlé (c'est la routine lorsque les scandales deviennent publics en Occident) d'une attaque de pirate informatique russe. Les documents piratés ont révélé un réseau international d'hommes politiques, de journalistes, d'universitaires, 

chercheurs et militaires, tous engagés dans des campagnes de propagande secrètes contre la Russie par le ministère britannique des Affaires étrangères et du Commonwealth (FCO), l'OTAN, Facebook et les institutions de sécurité nationale. Des documents publiés par Anonymous montrent que l'Integrity Initiative avait, en effet la tâche était de former des groupes de propagande anti-russes dans les pays de l'UE qu'ils pourraient mobiliser au besoin et qu'il existe des groupes actifs en : France, Grèce, Allemagne, Italie, Lituanie, Pays-Bas , la Norvège, la Serbie et l'Espagne, tandis que d'autres étaient en formation et opéraient vraisemblablement déjà en Autriche, en Bulgarie, au Canada, en Estonie, en Géorgie, en Lettonie, à Malte, en Moldavie, au Monténégro, en Pologne, au Portugal, en Roumanie, en Slovaquie, en Suède, en Suisse et aux États-Unis. Cependant, tous ont leur interlocuteur au sein du MI6, des agents dans les différentes ambassades de sa majesté. Naturellement, les noms varient dans le temps et finissent par s'étoffer : en 2018 les noms du groupe ou cluster italien qui figuraient dans les documents piratés étaient ceux de Fabrizio Luciolli, Vittorfranco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Alvise Armellini, Jacopo Iacoboni.
C'est aussi grâce au travail de ces messieurs que nous avons écarté les options de paix, voire que nous ne les avons même pas prises en considération et aujourd'hui nous sommes face à la catastrophe.

Русофобия за плату.
В разгар мелкой русофобии меня поразила невероятная схожесть политической динамики двух стран, которые могли оказаться на антиподах, а именно Пакистана и Германии: в обеих вызывал отказ нанести прямой удар по России или не направлять тяжелое вооружение на Украину. неожиданный парламентский кризис, который привел к падению премьер-министра Имрана Хана и угрожал свергнуть канцлера Шольца, который затем отказался от отправки танков. Как возможно, что в таких разных ситуациях и в разных культурах линии действий империи настолько стандартизированы? Все это напомнило мне далекий вечер в Нижней Калифорнии, это было если не ошибаюсь в 93 году, и в отеле откуда должны были быть видны киты я случайно встретил довольно известного персонажа из американского штата Департамент: проходя мимо, он поздоровался с персонажем, с которым я разговаривал с банкиром из Мехико, пытавшимся убедить меня, что неаполитанская пицца была американской, потому что ее знали все в Америке, мысль настолько ужасно колониальная, что она поставила меня перед первой демонстрацией обезглавленного глобализм. В ожидании начавшейся дискуссии и видя, что на карту поставлен вопрос о Боснии, я спросил, насколько сложно американской администрации добиться консенсуса вокруг этих операций. Но он ответил, что на самом деле это было очень просто и работало везде: в случае крайней необходимости достаточно было заплатить, носить мешки с деньгами, чтобы смягчить критиков и подкупить парламентариев или пообещать блестящую научную, журналистскую, политическую карьеру за пределами возможностей эти люди. Это было, конечно, возможно, если бы у человека была сеть информации и убеждения, создание которой в любом случае было вопросом денег.
В то время мне было нетрудно в это поверить, поскольку на итальянской политической сцене вспыхнуло дело «Гладио». Но если, вероятно, в то время все еще управлялось непосредственно спецслужбами, то позже специальные сети были созданы для решения одной-единственной проблемы. Обычно это молчаливые сети, которые активируются в нужный момент. Например, за антироссийской пропагандой и серийным «производством» русофобии стоит один из главных действующих лиц — аналитический центр под названием «Институт государственного управления», основанный в Великобритании в 2009 году и возглавляемый Кристофером Доннелли, ветераном вооруженных сил, который среди прочее, он был специальным советником генеральных секретарей НАТО в течение 14 лет. Спустя несколько лет, в 2015 году, институт учредил Integrity Initiative как дочерний фонд, официальной целью которого была борьба с российской пропагандой (https://questions-statements.parliament.uk/writing-questions/detail/2018-12-04). / 198811), дезинформация и фейковые новости. Однако его первой кампанией, явно предваряющей последующие действия, было создание предопределенной кампании в СМИ против Джереми Корбина, лидера Лейбористской партии, которого опросы назвали вероятным победителем выборов. Тот факт, что он должен был вызвать скандал и вместо этого промолчать, заключается в том, что в 2018 году стало известно, что для того, чтобы похоронить Корбина среди прочего с абсурдными обвинениями в антисемитизме, Integrity Initiative финансировалась различными субъектами, такими как Facebook. , Государственным департаментом США, Министерством обороны Великобритании, но в основном Министерством иностранных дел: говоря простым языком, это означает, что британское правительство использовало налоговые деньги и деньги других стран НАТО для ведения клеветнической кампании против лидер американской оппозиции, слишком критично настроенный по отношению к системе и атлантическому альянсу. Короче говоря, это одна из превентивных фальсификаций на выборах, о которой я говорил в посте о президентских выборах во Франции.
Однако роль этого фонда была раскрыта только потому, что в ноябре 2018 года Anonymous взломали сервер Integrity Initiative, украли внутренние документы и опубликовали их в декабре 2018 года (см. здесь https://web.archive.org/web/20181217014506/https:/ /www.cyberguerrilla.org/blog/operation-integrity-initiative-british-informational-war-against-all/ и здесь https://web.archive.org/web/20181222152153/https://www.cyberguerrilla.org /блог/операция-целостность-инициатива-британская-информационная-война-против-всех-часть-2/). Подлинность документов была подтверждена, но британское правительство не проявляло особой изобретательности, потому что говорило (это обычное дело, когда скандалы становятся достоянием общественности на Западе) о российской хакерской атаке. Взломанные документы выявили международную сеть политиков, журналистов, ученых, 

исследователи и военные, все они участвовали в секретных пропагандистских кампаниях против России, проводимых Министерством иностранных дел и по делам Содружества Великобритании (FCO), НАТО, Facebook и учреждениями национальной безопасности. Документы, опубликованные Anonymous, показывают, что перед Инициативой честности действительно стояла задача сформировать антироссийские пропагандистские группы в странах ЕС, которые они могли бы мобилизовать по мере необходимости, и что есть группы, действующие во Франции, Греции, Германии, Италии, Литве, Нидерландах. , Норвегия, Сербия и Испания, в то время как другие находились на обучении и предположительно уже действовали в Австрии, Болгарии, Канаде, Эстонии, Грузии, Латвии, Мальте, Молдове, Черногории, Польше, Португалии, Румынии, Словакии, Швеции, Швейцарии и США. Однако у всех есть свои контактные лица в агентах МИ-6 в различных посольствах его величества. Естественно, имена со временем меняются и в конечном итоге расширяются: в 2018 году в взломанных документах фигурировали имена итальянской группы или кластера: Фабрицио Лучиолли, Витторфранко Пизано, Джейсон Уайзман, Беппе Северньини, Альвизе Армеллини, Якопо Якобони.
Также благодаря работе этих господ мы отказались от мирных вариантов, более того, мы даже не приняли их во внимание, и сегодня мы стоим перед катастрофой.

https://www.bbc.com/news/uk-46509956

Ultimi commenti

21.11 | 11:34

Salutoni

08.09 | 20:00

che incredibile scoperta..non credevo mi fosse possibile resistere e invece l'ho ascoltato fino alla fine

05.09 | 14:47

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30.05 | 18:55

Grazie di cuore ❤ mio amatissimo guerriero della luce. Un sito stupendo.

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